ATP Miami: Ferrer non è ancora un ex, lezione a Sascha Zverev

A poche settimane dal ritiro, David Ferrer si regala una serata magica come ai bei tempi: Zverev si fa beffare in rimonta

[WC] D. Ferrer b. [2] A. Zverev 2-6 7-5 6-3

David Ferrer illumina la notte di Miami con la fantastica vittoria in rimonta contro Alexander Zverev. Non ci sono più parole per descrivere questo grandissimo giocatore che a un passo dal ritiro infligge una pesante lezione al numero tre del mondo sotto al punto di vista del carattere, della personalità e della voglia di vincere. Fin dall’inizio Zverev dimostra difficoltà al servizio (che sarà poi la sua condanna) ma nonostante una bassissima percentuale di prime palle e una resa ancora più scarsa con la seconda, vince facilmente il primo set giocando profondo e angolato. Ferru è metri fuori dal campo e non può far altro che subire non riuscendo quasi mai a entrare quasi mai nello scambio. Il servizio conta poco e dopo uno scambio di break nel quarto e quinto game, Zverev chiude senza alcun problema in mezz’ora.

Dopo un primo set vinto con tale facilità da fondo è logico pensare che se nel secondo a Zverev dovesse entrare anche il servizio la partita finirebbe presto ma invece la situazione peggiora ulteriormente. Il tedesco apre con un doppio fallo e con altri due consecutivi si auto brekka. Il prezioso vantaggio anima lo spagnolo che entra in partita e inizia a fare il suo gioco riuscendo a tenere facilmente i suoi turni di battuta. Si procede seguendo l’ordine dei servizi fino all’ottavo game durante il quale Zverev ritrova gran profondità negli scambi e costringe Ferrer a sbagliare due dritti e un rovescio che gli costano il contro break.

Sembra il segnale della resa da parte dello spagnolo ma il tedesco non riesce a imporre il suo gioco continuando ad avere grossi problemi al servizio nel game successivo. Altri tre doppi falli lo costringono ai vantaggi e si salva trovando due ace miracolosi. Ferrer avverte le difficoltà del suo avversario e inizia a ruggire e a correre su ogni palla. Gli scambi si allungano e Zverev va fuori giri, sbaglia i colpi e le scelte che invece Ferrer indovina tutte: discese a rete in controtempo, smorzate improvvise e accelerazioni con il dritto inside out e inside in come ai vecchi tempi. È un leone inarrestabile David che mette a segno un parziale di dodici punti a cinque e fa suo il secondo set.

Il terzo set non è altro che la continuazione della dimostrazione di superiorità da parte di Ferrer. Zverev ormai imbrigliato nella rete spagnola non trova soluzioni alternative. I doppi falli lo condizionano ancora fin dal primo game e concede palle break ad ogni turno di battuta riuscendo a trovare solo all’inizio qualche ace per togliersi dai guai. Ma non basta per reggere la furia di Ferrer che nel quinto game gioca in modo straordinario in difesa e mette a segno il break a zero.

Solo la stanchezza potrebbe fermarlo ma invece lui continua a martellare da fondo e chiude il match strappando ancora il servizio al tedesco nel finale. La debacle per Zverev è di quelle pesanti non solo per i 600 punti della finale dello scorso anno che perde (anche se in questo momento non influiscono sulla sua posizione in classifica) ma per il livello della prestazione offerto. 47 errori gratuiti, 12 doppi falli, un misero 55% di prime palle con una resa del 69% e addirittura del 40% con la seconda, sono un indicatore chiaro e allarmante riguardo alle sue condizioni, atletica e mentale prima di tutto.

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