Sharapova non ha pace: la russa salterà anche Indian Wells per i problemi alla spalla

Due ritiri e un forfait nei primi 4 tornei del suo 2019: non c'è pace per Maria Sharapova. Se negli ultimi 12 anni gli infortuni sono stati una costante, con l'equivalente di 5 stagioni saltate, il problema alla spalla che la affligge da luglio non può che aumentare i tanti dubbi sul futuro.

Un paio di anni fa, su questo sito, compariva un articolo dove si faceva notare come gli ultimi 11 anni di carriera di Maria Sharapova (allora era dal 2007 al 2017) erano stati ricchi di problemi fisici che le avevano fatto perdere in tutto più di 4 stagioni tennistiche. Ciò senza considerare i 15 mesi di stop per doping.

Dal momento del rientro, nell’aprile 2017, non c’è stata proprio pace. Prima lo stiramento al polpaccio, poi l’avambraccio, poi la schiena. Il tutto entro fine stagione, conclusa con un titolo a Tianjin ma ancora lontana dalla top-50. Nel 2018 c’è stato di nuovo il polso, e poi, da Wimbledon in poi, la spalla, la stessa che nel 2007 la mise di fronte al primo grave infortunio della carriera.

La russa da allora ha completato solo 3 tornei: Cincinnati, US Open e Australian Open. In almeno due di questi, la spalla è stata un grave disturbo mano a mano che avanzava nel torneo: a Melbourne contro Ashleigh Barty, nel terzo set, alcune prime non andavano oltre i 130 chilometri orari, contro Carla Suarez Navarro a New York era molto condizionata tanto da chiudere in anticipo il suo 2018 pochi giorni dopo. In questo 2019 ci sono già stati due ritiri, a Shenzhen e a San Pietroburgo, e ora con molto anticipo arriva anche il forfait a Indian Wells, torneo al via il 6 marzo.

L’escalation è preoccupante, e al momento sembra molto improbabile vederla al via a Miami perché come dispendio fisico è uguale al Premier Mandatory californiano. Tante nubi si addensano sul suo profilo riguardo al suo futuro. Già in una delle prime conferenze stampa in Australia raccontò di questa difficile fase: “Ho parlato più volte di questo problema, non è nulla di diverso rispetto al passato. È qualcosa che va avanti da gran parte dell’anno passato. È qualcosa che al momento posso solo cercare di controllare, ci sto ancora lavorando”. Al momento, a ormai 32 anni, queste mazzate non fanno altro che rinforzare la nefasta teoria per cui lei non sembra in grado di raggiungere l’obiettivo di questa fase finale di carriera: lasciare il segno in un torneo importante. Parlare degli Slam al momento sembra anche fuori luogo, potrebbe anche essere un WTA Premier 5, o Premier Mandatory, ma il discorso rimane: il fisico non le sta permettendo di continuare a rincorrere questo desiderio.

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