Australian Open, italiani: Fabbiano da sogno, Seppi non si vuole fermare, sconfitto Travaglia

Tutto facile per Seppi, davvero in stato di grazia. Travaglia se la gioca ma deve arrendersi al georgiano Nikolaz Basilashvili

Tre ore e trentadue minuti di lotta e, come se non bastasse, alla faccia dei due metri e undici centimetri del suo avversario, il giunonico statunitense Opelka, capace al primo turno di mandare a casa il connazionale John Isner, numero dieci del tabellone. Eccola qui la splendida mattinata del pugliese Thomas Fabbiano, numero 100 delle classifiche mondiali, per la prima volta al terzo turno degli Australian Open, dopo aver centrato lo stesso traguardo lo scorso anno a Wimbledon e nel 2017 all’Open degli Stati Uniti.
 Il tennista di San Giorgio Jonico, intorno alle 10.30 di un mercoledì tutto italiano, ha domato in cinque set il suo avversario, riuscendo a restare sempre nel match, anche quando le cose sembravano perdute o, comunque, complicarsi. Già dal primo set, perso al tie break 17-15, la partita avrebbe potuto prendere una piega “stella e strisce”.
Ed invece il buon Thomas si è messo lì e con tanta pazienza ha cominciato a costruirsi la sua vittoria. Riuscendo, anche in un amen se vogliamo, ad andare avanti lui di un set, vincendo secondo e terzo con i punteggi di 6/2 6/4. Opelka, però, tornava a ruggire e riusciva a rimettere le cose a posto, portando il match al quinto set. Qui si arrivava al tie break decisivo, lungo come vuole la nuova prassi australiana. Ed era proprio in questo frangente che Fabbiano costruiva la sua impresa, riuscendo a scappare subito 7-2, prima di subire il ritorno del suo avversario ma di finirlo nel momento in cui sembrava che lo statunitense avesse rimesso le cose a posto: 10-5 e tutti a salutare sul campo numero 13 il successo del pugliese, fiero di questo terzo turno.

Gli Australian Open, il ribollente rebound ace di Melbourne Park, sembrano giovare alle suole delle sue sponsorizzate scarpe. Da Sydney a Melbourne, il passo è stato breve ma deciso, perché Andreas Seppi sembra averci preso gusto. Dalla finale di Sydney, al terzo turno in questo Australian Open. Senza colpo ferire, senza lasciare traccia di una minima piega. E nella notte italiana è toccato all’australiano Thompson ergersi a vittima sacrificale sull’altare dell’altoatesino, ora trapiantato in California.

Non c’è stata partita sulla 1573 Arena: Seppi in un’ora e cinquantaquattro minuti si è portato a casa il match ed il passaggio al terzo turno di questi Australian Open: 6/3 6/4 6/4 il punteggio finale. Va ricordato che in questo primo Slam della stagione, Seppi ha sempre fatto molto bene. Indimenticabile la vittoria su Roger Federer nel 2015. E, poi, lui lo ha sempre detto, al di là delle quattro volte negli ottavi di finale, su questo cemento si trova a meraviglia. E si vede, perché oggi non ha lasciato la benché minima speranza al suo avversario, facendo il bello e cattivo tempo e dimostrando una tenuta davvero invidiabile.

Questa volta ad Ascoli Piceno non hanno fatto festa. Magari le ore piccole sì, ma alla fine il popolo marchigiano si è dovuto arrendere, finendo però con l’applaudire uno Stefano Travaglia che è uscito fuori con onore da questo Australian Open. Dopo tre turni di quali ed uno in tabellone, il tennista italiano si è arreso nella notte italiana al georgiano Nikolaz Basilashvili, numero 20 dell’ultima classifica Atp e 19 de sedino di questo appuntamento a Melbourne Park. Un tennista decisamente in grande ascesa, ma che Travaglia ha messo alle corde andando avanti un set a zero e poi due set ad uno.

Dimostrando, insomma di potersela giocare sino in fondo, soprattutto nel quarto set, quando dopo aver recuperato il break, aveva dato l’impressione di non far scollinare il match al quinto dove il tennista di Ascoli Piceno ha forse pagato lo scotto di una fatica che ha cominciato a farsi sentire sul ribollente campo numero 20 di Melbourne Park. Resta un torneo lodevole per Travaglia, risaliti cn questo exploit australiano sino al numero 120 della classifica.

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