ATP Doha – Cecchinato, prima semifinale sul veloce: Berdych il suo avversario, avanti anche Djokovic

Il tennista palermitano Marco Cecchinato raggiunge la semifinale di Doha battendo in due set Lajovic. Qualche grattacapo di troppo per Djokovic

[4] M. Cecchinato b. D. Lajovic 7-6(2) 6-2

Avanza! Avanza ancora, Marco Cecchinato, che si sbarazza di un cliente ostico come Dusan Lajovic in due set e raggiunge la prima semifinale dell’anno, a riprova dei grossi miglioramenti sviluppati mese dopo mese e dei margini che ancora possono esserci. Non si parla solo di posizionamento, di ranking, quelli sono consequenziali al bel gioco, lo stesso che abbiamo visto oggi. Perché il serbo lo conosciamo bene, sappiamo che è una macchina al servizio e lo è stato, con moltissimi vincenti diretti o comunque prime ad aprirsi subito il campo per chiudere il punto. Eppure Ceck ha saputo domarlo, controllando sapientemente i propri turni di battuta e iniziando a prendere le misure in risposta. Zero sono, tuttavia, le palle break viste nel corso del primo parziale, ma, nell’inevitabile tiebreak, il siciliano sciorina il suo monologo, rispondendo alla grande, prendendosi due minibreak e volando sul 5-0. Da lì, è una bazzecola chiudere.

Più semplici le cose nel secondo set, Lajovic accusa il colpo e si scioglie un po’, quel tanto che basta per permettere a Cecchinato di prendersi il break, due volte (primo e quinto gioco) e dilagare, fino a chiudere i conti. Next step: Tomas Berdych, che ha rilasciato più e più segnali positivi ed è alla ricerca di una finale che manca dal 2017, a Lione, nella sconfitta per mano di Tsonga. Ma certo è che Marco ha le carte in regola per dire la sua, di nuovo!

[7] R. Bautista Agut b. S. Wawrinka 6-4 6-4

Nel match inaugurale di giornata, invece, Roberto Bautista Agut elimina in due set un combattivo quanto a larghi tratti impreciso Wawrinka. Lo svizzero, pronti-via sotto di un break, fa di tutto per cercare di rientrare, ma inutilmente, perché i suoi molteplici e spesso banali errori uniti alla solidità che da sempre contraddistingue lo spagnolo, lo costringono a cedere il primo set. Eppure la tattica di Stan The Man è giusta: sposta l’avversario per non dargli punti di riferimento, forza quando possibile, varia abbastanza…il problema è la messa in pratica, a volte fallacea, a volte frettolosa. Ed ecco che nel secondo parziale il copione si ripete, con Bautista che infila l’allungo decisivo in apertura e Stan che continua a lottare contro sé stesso, rincorrendo praticamente sempre nei propri turni di battuta e non rendendosi mai pericoloso in quelli del numero 7 del seeding, se non per le tre palle break consecutive che quest’ultimo è bravo ad annullare nel decimo gioco ed ultimo gioco.

[1] N. Djokovic b. [5] N. Basilashvili 4-6 6-3 6-4

Costretto ad un’altra rimonta Nole Djokovic, stavolta contro Basilashvili, che, forse prendendo appunti dal Fucsovics di ieri, scende in campo picchiando col dritto e non tirandosi mai indietro nello scambio. Il serbo accusa la pesantezza della palla del collega, perde due volte di fila la battuta, e si ritrova sotto 1-4, salvo poi tentare una timida reazione che gli consente di dimezzare lo svantaggio, ma ormai è troppo tardi; il georgiano prosegue il suo assolo e passa al comando dell’incontro.

Di tutt’altra pasta il secondo parziale, in cui il numero uno al mondo fa incetta di tutta la sua carica psico-fisica e, di prepotenza, brekka Basilashvili nel secondo gioco, issandosi in un lampo sul 3-0. Nikoloz insegue, ci prova, senza risultati…si crea un’occasione sul 3-5 30-40, ma Djokovic lo porta letteralmente a scuola, sfiancandolo in uno scambio da 33 colpi; un saggio di strapotere fisico, un biglietto da visita per il deciding set.

Qui, ci si consegna a vicenda il servizio nelle battute iniziali, prima della zampata decisiva di Novak, arrivata sul 2-2, che gli permette di giocare la semifinale di domani contro Bautista, nonostante una condizione chiaramente non al top. Onore soprattutto allo sconfitto, fautore di una prestazione maiuscola…c’è mancato poco per il colpaccio, anche perché, a differenza di Marton negli ottavi, lui non ha mai demorso, rimanendo appiccicato ad ogni singola chance. È sicuramente questa la via giusta.

T.Berdych b. P.H. Herbert 6-2 6-4

Un ritornato e, si spera, ritrovato Berdych si libera in scioltezza di Herbert, impresa non facile considerato il buon andamento del 27enne francese finora e il fatto che non avesse ancora perso la battuta. Il ceco gliela sfila tre volte, due nel primo set e una nel secondo, non mostrando, tra l’altro, segni di fatica o eccessivo sforzo e si aggiudica un posto nei last four.

[1] N. Djokovic b. [5] N. Basilashvili 4-6 6-3 6-4

[7] R. Bautista Agut b. S. Wawrinka 6-4 6-4

  1. Berdych b. P.H. Herbert 6-2 6-4

[4] M. Cecchinato b. D. Lajovic 7-6(2) 6-2

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