Murray difende Hegerberg: “Perché le donne hanno ancora a che fare con questo schifo?”

Andy Murray, da sempre molto sensibile a questi argomenti, condanna la richiesta di Martin Solveig ad Ada Hegerberg, prima calciatrice a vincere il pallone d'oro, di twerkare sul palco: "E per chi pensa che sia una reazione esagerata e che fosse uno scherzo: no, non lo era".

Nella serata di lunedì 3 dicembre si è tenuta la celebrazione per il Pallone d’Oro 2018, uno dei più importanti riconoscimenti calcistici individuali in Europa. La grande novità di quest anno era la prima proclamazione di una vincitrice donna, riconoscimento che non poteva non andare ad Ada Hegerberg, giocatrice norvegese di appena 23 anni del Lione ma che ha vinto tutto quello che poteva con il proprio team e segnando 206 reti in carriera di cui solo 87 con la maglia della società francese in cui milita dal 2014.

Purtroppo per lei, un momento di grande orgoglio è stato seguito da una gaffe che ora sta facendo il giro del mondo. Dopo aver raccontato la sua esperienza, e quanto sia importante per tutto il movimento calcistico femminile che finalmente la FIFA, l’organismo del calcio europeo, riconosca la possibilità di celebrare le migliori giocatrici, il dj Martin Solveig le ha chiesto se sapeva twerkare, termine che indica una danza tribale dove il ballerino o la ballerina agitano i fianchi e le natiche in verticale. Visibilmente seccata, Hegerberg ha risposto con un secco ‘no’ e ha chiuso lì.

Il momento di imbarazzo è stato enorme, in sala, e il via vai di messaggi e commenti sull’accaduto ha cominciato a trafficare il web. Tra i vari sportivi che hanno condannato l’accaduto c’è stato anche Andy Murray, da sempre molto legato alle vicende del mondo femminile. Il tennista scozzese ha comunicato il proprio sdegno: “Perché le donne devono ancora avere a che fare con questo schifo? Che domande hanno fatto a Mbappé e Modric? Scommetto qualcosa che riguarda il football. E per tutti quelli che pensano stia esagerando e quello fosse solo uno scherzo: no, non lo era. Sono dentro al mondo dello sport da quando ero piccolo e il livello di sessismo qui è irreale”.

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