ATP NextGen Finals: Tsitsipas parte bene. Rublev vince al quinto contro Fritz

Si alza il sipario sulla seconda edizione delle NextGen ATP Finals con l’esordio più sofferto del previsto di Stefanos Tsitsipas, favorito della manifestazione, contro Jaume Munar, ventunenne maiorchino che si allena alla Rafa Nadal Academy,

Si alza il sipario sulla seconda edizione delle NextGen ATP Finals con l’esordio più sofferto del previsto di Stefanos Tsitsipas, favorito della manifestazione, contro Jaume Munar, ventunenne maiorchino che si allena alla Rafa Nadal Academy. Come lo scorso anno la partita comincia con giochi di luce e musica incalzante davanti a un pubblico abbastanza numeroso considerando che è il primo match della manifestazione e che si gioca alle due del pomeriggio. L’attesa è tutta per Tsitsipas a cui vanno gli applausi più rumorosi quando si presenta sul terreno di gioco ma il greco offre una prestazione poco brillante e condita da molti errori al contrario del suo avversario che incarna le caratteristiche del giocatore solido e combattivo ma ancora troppo leggero e inesperto per imporsi contro il numero quindici del mondo.

L’incontro inizia con Munar al servizio e Tsitsipas manifesta subito qualche problema con il dritto che sparacchia due volte fuori. Durante i primi scambi è subito evidente che i colpi del greco viaggiano a una velocità nettamente superiore a quelli dello spagnolo che è solido e costante da fondo ma nel braccio di ferro difficilmente riesce a tenere la stessa profondità. Tsitsipas rischia di più ma trova più angolazioni grazie alle quali si apre il campo per far partire il vincente. Lo schema sembra facile e nel terzo game funziona permettendo alla testa di serie numero uno di prendersi il break di vantaggio. Subito dopo però la sua prima non entra e non entra neanche il dritto che scagliato due volte in rete un po’ frettolosamente permette a Munar di prendergli il servizio. Seguono due game di normale amministrazione e si arriva al tie-break che vede Tsitsipas con un doppio fallo sotto di un mini break nel terzo punto restituito da Munar con un errore di dritto che poi inizia a star dentro al greco e fa la differenza permettendogli di riscattare un altro doppio fallo e poi di trasformare il set point conquistato con un’ottima discesa a rete. Il secondo parziale è condizionato dal servizio fino al sesto game in cui Tsitsipas mette pressione a Munar prendendo il comando degli scambi come piace a lui e cioè giocando con il dritto dal centro a muovere l’avversario per andare a chiudere a rete. Succede due volte e la seconda vale il set point. Munar dimostra un gran coraggio annullandolo con un serve e volley e poi aggiudicandosi il punto secco giocato per la prima volta nel match con un’altra discesa a rete molto audace e chiusa con una pregevolissima stop volley guadagnandosi il tie break. Questa volta il greco parte più deciso al servizio e con il dritto che funziona scappa senza farsi recuperare chiudendo 7-3. Anche il terzo parziale si decide al tie break. Tsitsipas parte male e Munar che non ha niente da perdere e si gioca il tutto per tutto e non si scoraggia quando restituisce il mini break di vantaggio con un errore di rovescio procurandosi subito dopo il set point con un passante lungo linea nell’angolino tirato con lo stesso colpo e convertendolo con una risposta vincente di dritto. L’equilibrio scandito dai servizi continua anche nel quarto set e quando si prospetta l’ennesimo tie break Tsitsipas cambia marcia con il dritto e si procura tre match point in risposta nel sesto game che sono virtualmente quattro essendoci il punto secco ai vantaggi. Ed è proprio quello a decidere l’incontro lasciando di sasso lo spagnolo che commette un errore banale con il dritto dopo aver annullato, ancora con coraggio, gli altri tre.

Andrey Rublev vince al quinto set la sfida dei bombardieri contro Taylor Fritz valida per il primo incontro del Gruppo B che chiude il programma pomeridiano. Fedeli al proprio gioco entrambi massacrano subito la palla colpendola con più forza possibile. Gli scambi sono brevi e intensi decisi da punti spettacolari e immancabili errori alla ricerca esasperata del vincente. Lo statunitense nel complesso è più costante, più solido al servizio, specialmente con la seconda palla che gli garantisce quasi sempre punto, Rublev invece rischia sempre, anche se si trova in situazione di svantaggio nello scambio cerca di alzare il ritmo per imporre il suo gioco e alla lunga ci riesce.

Fritz vince il sorteggio e sceglie di rispondere ma Rublev non si fa cogliere impreparato, anzi il servizio e il dritto funzionano bene e il russo tiene senza problemi la battuta. Il dritto del russo è una fucilata anche in risposta che arriva immediata e profonda e se non è punto diretto lo è subito dopo e lo statunitense deve servire un ace e due prime vincenti per annullare tre palle break. Nessuno dei due vuole prolungare gli scambi ed entrambi prediligono la soluzione definitiva cercando di tirare forte nei pressi delle righe. Rublev lo fa con più precisione specialmente con il drittto e nel sesto game ne infila tre consecutivi in risposta costringendo altrettante volte all’errore lo statunitense in uscita dal servizio con due dritti lunghi e un rovescio in rete che si traducono in quattro set point. Fritz salva il primo grazie a un recupero di rovescio che rientra all’ultimo e sorprendendo Rublev lo attacca con successo e il secondo con una prima vincente ma sul terzo è ancora il russo a prendere in mano lo scambio con il dritto e a chiudere con un rovescio lungo linea vincente. Nel secondo parziale è sempre Rublev a fare gioco cercando da subito di giocare sulle righe ma il dritto non entra e subisce il break nel primo game. Non è che Fritz stia lì a subire e preso il prezioso vantaggio gioca con più sicurezza anche perché l’altro continua a sbagliare. Non lo fa nel quarto game guadagnandosi la possibilità di rientrare nel set ma Fritz si salva servendo alla grande e poi è lui a rispondere sulle righe strappando ancora il servizio al russo e chiudendo 4-1. E così lo statunitense apre anche il terzo parziale, un turno solido al servizio e quattro riposte sulle righe che valgono subito il break. L’andamento non cambia e si gioca sempre a cercare i vincenti e la differenza sta a chi li mette dentro e quando. Nel terzo game è il turno del russo che ritrova la risposta e mette a segno l’immediato contro break. Seguendo l’ordine dei servizi si arriva al tie break dominato da Fritz che cede solo un punto al servizio conquistato da Rublev con un rovescio vincente lungo linea sulla riga e chiude 7-4. Nel quarto parziale il servizio diventa decisivo e si gioca sempre meno. Rublev è il primo a salire di livello e a rompere gli indugi in risposta procurandosi una palla break nel quarto game che Fritz però annulla. Il russo sembra più in fiducia, colpisce con anticipo perfetto e i suoi colpi tornano a lambire le righe impossibili da gestire dallo statunitense che nel sesto game si trova 0-40 ma salva ancora tutto aggrappandosi al servizio. Rublev conferma il buon momento al tie break lasciando solo i primi due turni di servizio a Fritz e poi inanellando di prepotenza una striscia di sei punti consecutivi. Al set decisivo il russo va in crescendo giocando in modo impeccabile. Pochi errori e tante accelerazioni vincenti e precise che non lasciano scampo allo statunitense incapace di contenerne l’irruenza. Il break messo a segno nel terzo game a zero spalanca le porte a Rublev che si tiene i servizi che gli mancano per chiudere il match senza soffrire.

Risultati primo turno:

Gruppo A

[1] S. Tsitsipas b. [7] J. Munar 4-3(5) 4-3(3) 3-4(4) 4-2
[3] F. Tiafoe vs [6] H. Hurkacz

Gruppo B

[5] A. Rublev b. [4] T. Fritz 4-2 1-4 3-4(4) 4-3(2) 4-2
[2] A. de Minaur vs [8/WC] L. Caruana

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