Wimbledon, i numeri della prima settimana

Tra gli uomini otto over 30 approdano alla seconda settimana. Federer strappa un altro record a Connors, Tra le donne solo cinque delle prime sedici teste di serie arrivano agli ottavi.

Approdare agli ottavi di uno Slam è di per sé un elemento qualificante della carriera di un/una tennista specie per giocatori poco avvezzi a frequentare i quartieri alti della classifica. Ebbene, sull’erba di Wimbledon, dopo la prima settimana di torneo, nonostante l’accurata selezione delle teste di serie in considerazione della particolarità della superficie, abbiamo assistito ad una clamorosa “moria” di favoriti soprattutto in campo femminile
Per la prima volta nell’Era Open, ben 7 delle prime otto teste di serie sono uscite clamorosamente dal torneo dopo tre turni e tutte per mano di colleghe poco avvezze a queste imprese.
Simona Halep, testa di serie numero 1, in un percorso tutto orientale, dopo aver sconfitto facilmente la giapponese Nara e la cinese Zheng è stata fermata al terzo turno dalla 32enne tennista di Taiwan, Su Wei Hsieh, specialista di doppio, che prima di questa settimana era approdata al quarto turno di uno Slam solo una volta dieci anni fa agli Australian Open.
Caroline Wozniacki (tds n.2) si è fatta sorprendere dalla russa Makarova (n. 35 del ranking) che in questa stagione non aveva mai vinto 2 partite di seguito.
Garbine Muguruza (n.3), campionessa uscente, si è dissolta contro la belga Van Uytvanck (n.47 del ranking ) che in carriera aveva all’attivo una sola vittoria contro una top 20.
Sloane Stephens (n.4), vincitrice degli ultimi US Open e finalista al Roland Garros lo scorso mese, è stata asfaltata dalla croata Vekic (n.55) che per la verità una predisposizione a giocare sull’erba ce l’ha, visto che lo scorso anno vinse a Nottingham battendo la n.8 dell’epoca Johanna Konta.
Elina Svitolina (n.5) ha perso all’esordio con la trentenne tedesca Maria, (n.57 del ranking) che in carriera aveva ottenuto solo 2 vittorie contro top 10 ( Bouchard – n.7 – a Miami nel 2015 quando la canadese era precipitata nella crisi da cui non si è ancora ripresa, e in precedenza nel lontano 2010 Na Li , numero 10, a Kuala Lampur).
Caroline Garcia (n.6) ha ridato slancio alla giovane Bencic (n.56) che sta cercando faticosamente di risalire dopo aver frequentato il paradiso da teenager.
Petra Kvitova (n.8), data tra le favoritissime per la vittoria finale alla vigilia, si è arresa all’esordio contro la bielorussa Sasnovich (50) il cui unico scalpo raccolto tra le top 10 era stato Karolina Pliskova a Tokio nel 2016.
Anche quest’ultima (numero 7 del seeding) ha rischiato l’eliminazione salvandosi in extremis ieri dopo essere stata sotto 3-6 1-4 contro la rumena Burzanescu.
Alla conclusione del terzo turno in sintesi restano in corsa soltanto 5 delle prime 16 teste di serie (con Pliskova e Kerber in prima fila), il che rappresenta il minimo assoluto nella storia del torneo da quando nel 1978 le teste di serie furono aumentate a 16. È evidente che a questo punto sono aumentate le ambizioni di tutte le tenniste rimaste in gara a partire da una certa Serena Williams, assegnataria della testa di serie numero 23 in deroga al rispetto della classifica, la quale si è ben allenata nei primi tre turni e si trova in rotta di collisione con Camila Giorgi eventualmente nei quarti. E allora…..perché non continuare a sognare?

In campo maschile, dove pure c’è stata falcidia di favoriti (Cilic,Zverev,Dimitrov,Thiem), impressiona la presenza di over 30 tra i sedici tennisti rimasti in corsa dopo 3 turni: sono ben 8 (in ordine di classifica) : Nadal, Federer, Anderson, Isner, Djokovic, Mannarino, Monfils e Simon …oltre a del Potro e Gulbis che diventeranno trentenni entro i prossimi due mesi. La vecchia guardia non molla mentre c’è un solo sopravvissuto tra i tennisti della Next Gen: trattasi del sorprendente greco Tsitsipas, classe 98, che continua senza pause a progredire settimana dopo settimana: da numero 91 ad inizio stagione ha migliorato il proprio best ranking ben 12 volte e da lunedi 15 p.v si ritroverà plausibilmente a ridosso della trentesima posizione (o magari meglio).
A proposito di giovani, diventa a questo punto veramente un caso da studio, l’allergia ai tornei dello Slam che continua a manifestare Alexander Zverev, numero 3 del mondo che ha toppato anche l’appuntamento londinese, eliminato al terzo turno dal redivivo Gulbis, numero 138 del ranking ,che quest’anno prima di questa settimana aveva giocato solo 4 partite a livello ATP, vincendo solo contro Muller al Roland Garros e che non batteva un top 10 da quattro anni. Zverev in 13 tornei Slam fin qui giocati solo 2 volte è arrivato oltre il terzo turno, ottavi a a Wimbledon lo scorso anno, battuto da Raonic, e quarti allo scorso Roland Garros superato nettamente da Thiem. È un salto di qualità fondamentale che stenta ad arrivare.

Gli italiani
Sull’onda dell’ottimismo per i record di presenze di tennisti azzurri nel tabellone maschile all’inizio del torneo (9) e dopo il primo turno (6), era lecito sperare di rivedere almeno un italiano nella seconda settimana ed invece così non è stato: Fabbiano e Fognini, approdati al terzo turno, ci hanno entrambi dato buca nel momento più importante, alzando bandiera bianca di fronte ad avversari sulla carta alla loro portata. Cocente soprattutto la sconfitta di Fognini contro Vesely con cui aveva avuto sempre la meglio nei tre precedenti confronti diretti, compreso Wimbledon dello scorso anno. Se ieri avesse vinto, il tennista ligure sarebbe diventato il primo italiano ad essere approdato agli ottavi in tutti i quattro Slam.
La performance complessiva degli azzurri è la migliore dal 2009 e in ogni caso 8 partite vinte a Wimbledon non si erano mai viste:

Alla parziale delusione in campo maschile fa riscontro viceversa la performance di Camila Giorgi unico baluardo nostrano in campo femminile, che non senza qualche patema d’animo (match point annullato contro la Siniakova al terzo turno), uguaglia per ora la best performance sull’erba londinese che risaliva al 2012 allorché, appena ventenne, da numero 145 del mondo, dopo aver superato le qualificazioni, fece fuori in sequenza Pennetta (17sima del ranking), l’americana Tatishvili (73) e la russa Petrova, numero 20, prima di cedere agli ottavi di fronte alle invenzioni di maga Radwanska, allora numero 3 del mondo.
L’attende lunedì un’altra mezza maga (la russa Makarova) che eccelle in doppio, vince poco in singolare ma vanta in carriera diversi exploit estemporanei nei tornei che contano ed è pertanto da prendere con le molle. Allacciamo le cinture e chiudiamo gli occhi.

Altri numeri
3. I tennisti francesi approdati agli ottavi tutti contro pronostico: Mannarino (tds n.22) per la terza volta agli ottavi a Wimbledon, Monfils per la prima volta così avanti, e Simon. Nei primi 2 Slam dell’anno nessun francese era approdato agli ottavi.
3. I tennisti a non aver ancora perso un set: Federer (27 games persi), Nadal (26 games persi) e del Potro (30 games persi).
5.  Gli incontri del tabellone maschile in cui il vincitore ha recuperato 2 set di svantaggio: il tedesco Struff ha vinto i primi 2 match rimontando 2 set di svantaggio, prima di arrendersi a Federer al terzo turno.
6. Le teste di serie comprese tra le prime 8 in campo femminile eliminate dopo 2 turni. Trattasi di un record assoluto per uno Slam femminile in Era Open.
8. Le presenze di tenniste rumene nel tabellone principale. Trattasi del record assoluto per il tennis rumeno. Presenti per la prima volta in uno Slam la ventenne Ruse.
14. Le presenze americane nel tabellone maschile. Gli Usa tornano ad essere la nazione più rappresentata dopo 8 anni.
20. I match conclusi al quinto set. .
175. Le partite vinte in carriera sull’erba da Federer che supera così il record di Connors che si fermò a 174.

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