Nadal alla conquista della (t)erba di Wimbledon

Rafa Nadal passeggia su Alex De Minaur e si porta alla seconda settimana a Wimbledon: il caldo e le condizioni lo aiutano a diventare pericoloso anche sull'erba. Con questa vittoria è sicuro del numero 1 anche dopo il torneo.

Nick Kyrgios era stato troppo ottimista o perlomeno molto “protettivo” e gentile con il suo connazionale, Alex De Minaur, diciannove anni compiuti a Febbraio, padre uruguagio e madre spagnola, residente ad Alicante eppure nato a Sidney, in Australia, spalleggiato da Lleyton Hewitt, presente a tutti i suoi match per incoraggiarlo. Nick si era detto sicuro che il piccolo Alex potesse dare noia a Nadal ma non aveva fatto i conti con due pesi di palla completamente diversi e con una giornata talmente calda e umida da rendere le condizioni di gioco molto lente.

Malgrado il 6-1 iniziale, un po’ severo per quanto visto sul campo, De Minaur mostra comunque personalità e convinzione nei propri mezzi, meno saggezza: i suoi colpi -leggeri- contro il dritto arrotato di Rafa non sono proprio tatticamente irresistibili. Però prova a colpire, ad aggredire, con una compostezza in campo da far invidia a molti veterani sul circuito.

Nel frattempo Rafa inizia a prendere ritmo, a trovare quelle belle sensazioni che cercava, aiutato da un tabellone fin qui veramente benevolo, da una condizione ottimale, completando una settimana di rodaggio in attesa dell’erba che se ne va sul Centrale, per i match più importanti, più duri: quello che potrebbe arrivare ai quarti contro, eventualmente, Del Potro o Kyrgios.

Si prende gli applausi del Royal Box, Rafa, in cui oggi è seduto Bobby Charlton, applaudito con commozione da tutti i fortunati detentori di un biglietto: prima della partita dell’Inghilterra, il ricordo di un campione per tutti, che ne guarda un altro, un numero uno del mondo che torna a riassaporare le belle sensazioni erbivore come dieci anni fa.

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