Fognini: “Mi fermo tre settimane, devo controllare il tendine. Wimbledon? Non so… “

L'intervista a Fognini dopo la sconfitta contro Cilic: "Berrettini e Cecchinato dimostrano che il tennis italiano ha un futuro".

“Ho rischiato la seconda come avevo fatto tante volte nel match con successo, perché lui era pronto ad aggredirla… e m’è andata male, idem per due errori di dritto, uno uscito di poco e l’altro con la palla che si è impennata sul net. Sono andato a Roma e non ho visto il Papa… ce l’ho messa tutta ma non ce l’ho fatta… il tennis non è mai stato un problema, semmai lo è stata la capoccia”. Schietto come al solito Fabio Fognini alla fine del match perso contro Marin Cilic. E proprio del croato il ligure parla così.  “Ha fatto tre finali di Slam, uno l’ha vinto, non è un caso. La terra rossa non sarà la sua miglior superficie, ma resta pur sempre il n.4 del mondo e ho saputo rendergli la vita dura. Ci sono arrivato vicino, ero tranquillo, speravo di non esserci al matrimonio di mia sorella Fulvia (fissato per sabato) – dice sorridendo – ho comunque fatto un bel torneo. Ora mi fermo tre settimane, devo capire che cosa ha questo tendine, non posso continuare con questi dolorini, oggi nel secondo set mi sono completamente bloccato, e poi decidere se giocherò Wimbledon o no”.

 

Queste le sue parole alla stampa straniera.

 

Congratulazioni per l’ottimo torneo, tutti noi sappiamo che sei un grande artista del tennis.
Scusa?

Riparto da capo. Hai fatto un ottimo torneo.
E questo l’ho capito.

Ok. Tutti noi sappiamo che sei un artista nel tuo campo. Ma cos’è l’arte del tennis per te? Puoi definirla?
Beh non posso, mi dispiace.

Se guardiamo al tennis femminile…
Quello è un altro sport.

È un altro sport?
Sì, è un altro sport.

Quindi non c’è arte lì?
Prossima domanda.

Come ti senti fisicamente visto che hai chiamato il medico nel secondo set? Puoi dirci qualcosa?
Beh sicuramente sono stanco, abbiamo giocato per ore ma io gioco con qualsiasi cosa. Al momento sono solo triste perché ero due set sotto e stavo perdendo il secondo senza nessuna scusante. Intendo che il dolore era iniziato di nuovo quindi così non va bene. Al momento è doloroso anche perché ho perso il match ma sono contento della mia prestazione. Sono contento di come mi sento e perché posso ancora migliorare e salire nel ranking.

Puoi essere più preciso sulla tua gamba destra?
No, è sempre la stessa storia. Non te lo posso dire ora perché è una storia lunga quindi se vuoi lì ci sono i media italiani e glielo puoi chiedere dopo.

Anche per altri italiani è stato un ottimo torneo. Quanto bene vi conoscete l’un l’altro? Vi allenate assieme? A cosa attribuisci il fatto che ci fossero così tanti italiani?
Noi ci conosciamo bene perché giochiamo la Davis insieme. Non intendo i più giovani; con Cecchinato ci ho giocato una volta e Berrettini è arrivato da poco. Come vedi abbiamo un buon futuro davanti a noi e penso che loro possano ancora migliorare il loro ranking. Cecchinato sta giocando davvero bene e penso che domani sarà nel centrale e ci sarà un’atmosfera fantastica. Per lui è davvero fantastico giocare i quarti di un evento così eccezionale ed ora ha la possibilità di migliorare fronteggiando i più forti. Per Matteo è un po’ diverso: ha più potenza e può giocare meglio di quelli che ha incontrato perché ha un ottimo servizio e dritto. Ma ora è decisamente troppo presto per predire dove arriveranno, devono ancora lavorare molto e probabilmente fra pochi anni potremmo parlare dei loro risultati e del loro ranking.

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