ATP Queen’s: Cilic rimonta, troppo Querrey per Wawrinka

Wawrinka cede al terzo ma al Queen's ha fatto vedere sprazzi che fanno sperare. Cilic fa fuori Muller e affronterà Querrey. Bella vittoria di Tiafoe.

Stan Wawrinka è fuori dal Queen’s. Si poteva immaginare, d’altronde: forse ancora deve ristabilirsi completamente, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente, probabilmente Sam Querrey era l’avversario meno opportuno da incontrare al momento, su erba per giunta. Eppure non si può dire che non c’abbia provato l’elvetico, seppure sia stato lui il primo ad andare in affanno in battuta e a cederla. Lo schema dell’americano era il solito, prevedibile, ma imprendibile: prima e seconda viaggiavano a media altissima e lo schema servizio e dritto si sposava a meraviglia con la superficie. Ciononostante nello scambio si dimostrava ancora un po’ arrugginito e questo ha permesso a Stan di riprendersi il break nel sesto gioco. Si è instaurato un duello nel duello, poi, tra il diritto dello svizzero e il servizio dell’americano. Nell’infinito decimo game, infatti, Stanimal ha iniziato a salire in cattedra e trovare vincenti da ogni lato del campo, eppure, ad ogni chance che gli si palesava per portare a casa il parziale (conduceva 5-4) Querrey stampava un ace. Sempre. Dopo 23 punti e 7 set point annullati, la situazioni si ristabilizza e il tiebreak sembra incombere, ma è qui che emerge il primo buco mentale di Wawrinka che perde a 15 la battuta e serve un cioccolatino in mano all’avversario, che non ci pensa due volte a portarsi avanti. Si gioca pochissimo, invece, alla ripresa e domina di netto il giocatore al servizio, copione che, stavolta sì, porta al tiebreak, in cui si respira aria di “One Man Show”, e quell’uomo è Wawrinka, che si innalza subito 4-1, fa sentire la pesantezza dei suoi colpi e non ha difficoltà a riportare la situazione in pari. Sarebbe potuta essere la svolta, ma così non è stato. Il terzo set si apre con la fuga di Querrey, al termine di un game disastroso giocato dal suo avversario che spezza la racchetta furibondo. È questo il secondo calo mentale ed è quello che pregiudica la partita: cinque giochi di fila per l’americano e cinque anni dopo il ritorno ai quarti nel torneo londinese.

Era stato Frances Tiafoe il primo a qualificarsi ai quarti di finale, battendo in tre set un combattivo, ma forse stremato dalla maratona di ieri Mayer. Il primo parziale è totalmente in controllo dell’americano, a cui basta un break nel settimo gioco per mettere la testa avanti. La risposta dell’argentino non tarda ad arrivare, più per demeriti dello stesso Tiafoe, in realtà, e il secondo set è un suo monologo coronato dai break del quarto e ottavo game. È forse nel momento clou che le forze di Mayer cominciano a venire meno e le oltre due ore a cui è stato costretto da Anderson si fanno sentire come macigni sulle gambe. Il suo avversario non deve forzare più di tanto per strappargli la battuta che gli vale il match, sul 3-3.

Ci pensa Jeremy Chardy a bocciare in toto la nuova scuola. Conferma il suo ottimo momento sul verde stendendo in due set Daniil Medvedev. Il primo set è un monologo del francese, che pecca solo di non essere riuscito a trovare l’allungo e chiudere prima del tiebreak: per il resto ha mostrato una concentrazione esemplare, concedendo al russo solo due punti in risposta (peraltro in un unico gioco), martellando col dritto e da fondo e dimostrando buona mano a rete. Ha poi controllato bene la foga del suo giovane sfidante nel tiebreak, concretizzando il vantaggio al secondo set point utile. Molto più agevole la pratica nel secondo parziale: Medvedev non riesce proprio a trovare le misure e non è mai pericoloso. Chardy trova il break decisivo nel sesto gioco e si proietta al prossimo turno. Costretto al terzo, invece Marin Cilic, fattosi sorprendere in apertura dall’aggressività di Gilles Muller. Si è ripreso subito, il croato, devastante anche oggi con 19 aces a fronte di un solo doppio fallo, e dal secondo set in poi ha ricominciato a giocare come sa, rimontando e lasciando le briciole al lussemburghese. Unica nota negativa del numero uno del seeding è la poca precisione sulle palle break (appena 3/10), ma c’è da dire in sua discolpa che due di queste sono arrivate quando ancora non era riuscito ad adeguarsi a Muller e le altre in game in cui comunque poi è riuscito a spuntarla.

Ottavi di finale

[1] M. Cilic b. G. Muller 4-6 6-3 6-3
[5] S. Querrey b. S. Wawrinka 7-5 6-7(3) 6-1
J. Chardy b. D. Medvedev 7-6(6) 6-3
F. Tiafoe b. L. Mayer 6-4 2-6 6-4

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