WTA Roma: Schiavone (ancora) esclusa dalle wild-card, inviti per Errani e Vinci

Come nel 2017, Francesca Schiavone non avrà la wild-card per il main draw degli Internazionali d'Italia. I due inviti sono andati a Sara Errani e Roberta Vinci, che concluderà la carriera al Foro Italico.

Si è tenuta al Foro Italico la presentazione degli Internazionali BNL d’Italia 2018 e nella conferenza stampa dove era presente anche il presidente della federtennis italiana, Angelo Binaghi, sono state annunciate le giocatrici che riceveranno una wild-card per il tabellone principale. La regola, come ormai capita da diversi anni, è quella di assegnarne “d’ufficio” soltanto 2 delle 3 a disposizione perché l’ultima verrà offerta a chi vincerà il tabellone di pre-qualificazioni che quest anno, ha detto il presidente Binaghi, vedrà gli incontri svolgersi a Piazza del Popolo.

Come avvenuto lo scorso anno, Francesca Schiavone è quella rimasta fuori dal giro degli inviti per il main draw. La milanese, che a inizio 2017 aveva annunciato il ritiro a fine anno, è quella che rimase più scontenta dalla decisione perché nella conferenza stampa avevano anche parlato di una possibile wild-card soltanto per disputare le pre-qualificazioni. A fine stagione decise di continuare e in Australia, un paio di mesi fa, accennò all’errore fatto nell’annunciare così velocemente il ritiro dicendo di non volersi più porre questi limiti. Eppure l’orologio biologico parla chiaro: a giugno saranno 38 e chissà cosa accadrà nei prossimi mesi, visto anche che senza il torneo di Bogotà scivolerà fuori dalle prime 150 del mondo.

Le wild-card sono state assegnate a Sara Errani e Roberta Vinci, con quest ultima che vede ufficializzato l’invito che aveva sostanzialmente prenotato nella off season quando aveva annunciato che proprio al Foro Italico avverrà il suo ritiro dal circuito WTA. Era una situazione, comunque, complicata da gestire perché chiunque delle 3 sarebbe stata esclusa avrebbe creato del malcontento: Vinci proprio per l’ufficializzazione del ritiro non poteva non averla, Errani per la carriera e per l’impegno costante con la maglia della nazionale italiana in Fed Cup avrebbe potuto sentirsi “tradita” dalla stessa federazione mentre Schiavone per la storia, per il titolo Slam, per la doppia finale al Roland Garros e per tutti i successi e il lustro dato al tennis italiano avrebbe meritato forse maggiore considerazione. Invece, come accaduto lo scorso anno, è lei a essere sacrificata.

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