Wozniacki e il torneo di Miami ai ferri corti, la danese pensa al boicottaggio

Caroline Wozniacki non ha digerito come il direttore del torneo di Miami, James Blake, abbia replicato alla sua denuncia di insulti e minacce: "È stata un'esperienza orribile".

Caroline Wozniacki è stata eliminata, quest anno, al secondo turno del WTA Premier Mandatory di Miami per mano di Monica Puig in una partita conclusasi 0-6 6-4 6-4 in favore della portoricana. A balzare però alla cronaca è stato il post gara dove la danese ha denunciato gravi insulti e minacce ricevute dal pubblico estremamente di parte poiché composto per la maggioranza da latino-americani, giunti per sostenere la medaglia d’oro di Rio 2016. Il comunicato della danese faceva riferimento non solo a lei ma anche al proprio team, famiglia e futuro sposto David Lee, tutti presi di mira durante l’incontro compreso il nipotino di 10 anni che, a detta di Wozniacki, ha ritrovato poi in lacrime nel post gara per quello che aveva sentito.

Poco più tardi, quel giorno, un comunicato dell’organizzazione del torneo a firma di James Blake, da quest anno direttore dell’evento, ha sostanzialmente negato che la situazione fosse di tale gravità, affermando che nessuno dei suoi steward presenti avesse visto o sentito qualcosa. Tre settimane più tardi, la numero 2 del mondo è tornata a parlare dell’avvenuto in una conferenza stampa a Monte Carlo, dove ha la residenza e dove presentava l’app Lympho, raccontando tutti gli aspetti negativi della vicenda: “Credo di non aver dormito per una settimana dopo quello che è accaduto. Mi sono sentita veramente male. David era lì e lui stesso mi diceva che quella situazione non era accettabile. Tennis è uno sport di grande valore, per le famiglie e per tutte le età, uno sport con grandi fan e tradizione. Ma l’esperienza di Miami è stata orribile e spero di non avere mai più. Ho giocato contro Jelena Dokic in Australia, quando lei arrivò ai quarti di finale, e il pubblico fu comunque spettacolare. Tifavano per lei, ma in maniera corretta. Lì invece ho visto il nipotino di David in lacrime dopo la partita e dovergli spiegare che tutto ciò è ingiusto non è una bella sensazione. Devo decidere se giocare o meno il prossimo anno”.

Wozniacki ha poi calcato la mano su Blake: “Lui ha anche dovuto attraversare una situazione simile, ho sperato che prendesse una posizione e invece non l’ha fatto. Ho provato a dimenticare tutto, ma penso sia importante invece far sentire la mia voce perché tutto ciò non è accettabile”.

Dalla stessa categoria