Rafael Nadal torna in vetta al ranking ATP senza nemmeno scendere in campo. Mancata di un soffio la riconferma a Indian Wells, per mantenere il primato Roger Federer avrebbe dovuto raggiungere almeno i quarti a Miami, dov’era campione uscente, ma per lui è giunta un’inopinata eliminazione al debutto. Pertanto il suo storico rivale, in attesa di rientrare nel circuito per la stagione sul rosso, lo scavalca per appena cento lunghezze (8770 a 8670). L’elvetico, che come l’anno scorso si ripresenterà in campo solo a giugno sull’erba, potrebbe comunque effettuare il controsorpasso nelle prossime settimane, data l’altissima mole di punti che il maiorchino sarà chiamato a difendere.

La finale raggiunta in Florida consente ad Alexander Zverev di sorpassare Grigor Dimitrov e fare sua la quarta piazza. Fra i top ten rientra di prepotenza John Isner, che a Key Biscayne ha conquistato il primo titolo Master 1000. Lo statunitense, che non figurava nell’elite mondiale dal maggio 2014, mette a segno un fantastico + 8, eguagliando con la nona posizione il career high stabilito nell’aprile di sei anni fa.

A fare spazio all’americano nell’elite mondiale è Lucas Pouille, che retrocede all’undicesimo posto (- 1). Alle sue spalle in netta risalita il semifinalista Pablo Carreno Busta, dodicesimo (+ 7). Il piazzamento al terzo round basta a Diego Schwartzman per stabilire il best ranking (quindicesimo; + 1) grazie soprattutto alle contemporanee emorragie di punti patite da Jack Sock (sedicesimo; – 5) e Tomas Berdych (diciottesimo; – 5). Prosegue la scalata di due ex esponenti della Next Gen, Hyeon Chung (19; + 4) e Borna Coric (28; + 8), entrambi nei quarti e al primato personale.

Restano solo quattro, per il momento, gli italiani fra i primi cento: si tratta di Fabio Fognini (20; – 2), Paolo Lorenzi (57; 0), Andreas Seppi (62; 0) e Marco Cecchinato (99; – 2). Di poco al di fuori finiscono Thomas Fabbiano (102; – 16) e Matteo Berrettini (104; – 9). Seguono Stefano Travaglia, vincitore del Challenger di Marbella (109; + 14), Lorenzo Sonego (158; + 4), Alessandro Giannessi (161; 0), Simone Bolelli (163; + 2), Stefano Napolitano (176; + 4) e Salvatore Caruso (180; – 3).

Nel settore femminile a meritare la ribalta è ovviamente Sloane Stephens, trionfatrice a Miami. La statunitense guadagna tre posizioni, issandosi per la prima volta fra le top ten: ora è nona, mentre in precedenza era stata al massimo undicesima, nell’ottobre del 2013. Da qui a Wimbledon, per di più, non avrà nulla da difendere, per cui è altamente ipotizzabile un’ulteriore forte ascesa.

La campionessa in carica degli US Open si lascia alle spalle Petra Kvitova (decima), Angelique Kerber (undicesima) e Daria Kasatkina (dodicesima), che cedono una posizione ciascuna. In caduta libera la vincitrice del 2017 Johanna Konta, che precipita al ventiduesimo posto, otto gradini più in basso rispetto alla scorsa edizione della classifica. Bruschi cali anche per Lucie Safarova (45; – 10), Samantha Stosur (57; – 12) e Mirjana Lucic-Baroni (114; – 35).

Brillano, al contrario, le due semifinaliste del Premier Mandatory in Florida: Danielle Collins, che era partita dalle qualificazioni (53; + 40), e Victoria Azarenka (92; + 94). Bene pure Monica Puig (68; + 14) e Yafan Wang (97; + 28), ambedue giunte negli ottavi, la cinese iniziando il percorso dalle quali.

Leggere oscillazioni per le azzurre di punta: Camila Giorgi è sessantaquattresima (- 2), Francesca Schiavone novantaquattresima (- 2), Sara Errani novantacinquesima (+ 1). Seguono Jasmine Paolini (151; – 2), Roberta Vinci (163; + 3) e Deborah Chiesa (179; – 2).

 I top ten del ranking ATP: 1 Rafael Nadal (+ 1), 2 Roger Federer (- 1), 3 Marin Cilic, 4 Alexander Zverev (+ 1), 5 Grigor Dimitrov (- 1), 6 Juan Martin Del Potro, 7 Dominic Thiem, 8 Kevin Anderson, 9 John Isner (+ 8), 10 David Goffin (- 1).

Le top ten del ranking WTA: 1 Simona Halep, 2 Caroline Wozniacki, 3 Garbine Muguruza, 4 Elina Svitolina, 5 Jelena Ostapenko, 6 Karolina Pliskova, 7 Caroline Garcia, 8 Venus Williams, 9 Sloane Stephens (+ 3), 10 Petra Kvitova (- 1).