Osaka: “Ero talmente concentrata che non ho realizzato subito di aver vinto”

Intervista a Naomi Osaka dopo la netta vittoria su Simona Halep sulla finale contro Daria Kasatkina e sulla famiglia: "Sarà una finale divertente".

Quanto bene ti senti ad aver finito la partita nel modo in cui è finita?
Sai ero molto nervosa tipo per tutto il game perché continuavo a fare passi avanti ed indietro. Ma sono felice di aver finito sul mio servizio invece di doverla brekkare di nuovo o qualcosa di simile. Sì mi sento davvero bene.

Cosa ti è piaciuto di più di oggi? Pensi di aver cambiato il gioco per adattarlo al suo in base ai vostri precedenti?
Ho solo cercato di essere consistente. In Australia penso di aver commesso molti errori e in parte di averle consegnato il match. Quindi ho solo cercato di essere meno esplosiva, più noiosa e di rispondere a tutto.

Ti ha sorpreso passare in vantaggio così presto? Ti aspettavi che avrebbe recuperato o eri concentrata solo sul tuo piano di gioco?
Beh sai non volevo guardare troppo dall’altra parte del campo perché temevo di perdere la concentrazione. Ma ero un po’ sorpresa, specialmente all’inizio del secondo set perché mi sentivo come se mi avesse concesso tre punti gratis, ma ho cercato di non pensarci troppo.

Cosa pensi del tuo incontro con Kasatkina?
Credo sarà davvero interessante perché lei fa un gioco completamente diverso dal mio e penso che entrambe raggiungiamo la finale in questo tipo di torneo per la prima volta. Quindi sarà divertente, credo.

Quando ho chiesto a Daria (Kasatkina) cosa significhi per lei il fatto che due ventenni raggiungano la finale del torneo mi ha detto che ‘state arrivando’. Cosa pensi che porterà una finale del genere?
Penso di provare quello che prova lei. Mi sento come si sente ognuna che ha preso un cammino diverso. Come posso dirlo? Mi sento come se fossi emersa un po’ più lentamente di lei, che aveva già la classifica qui e cose del genere. Ma alla fine siamo arrivate allo stesso punto ed entrambe ci proveremo in tutti i modi a vincere. E sento che c’è una nuova generazione pronta e tutte noi stiamo davvero cercando di emergere.

Simona ha detto che non riusciva a concentrarsi perché il match è iniziato tardì o per le condizioni del tempo. Queste cose hanno infastidito anche te?
No perché ho già giocato tre o forse quattro match notturni quindi ormai mi ero abituata. E faceva freddo anche gli altri giorni. Quindi per me cambiava poco.

Non hai festeggiato alla fine della partita anche se hai battuto la numero uno del mondo. Lo hai fatto perché non hai ancora finito o per rispetto dell’avversaria?
Sai mentre giocavo pensavo ‘okay, quando vincerò lancerò in aria la racchetta e sarò super felice’.  Ma poi ho pensato di non voler pensare durante la partita perché, se avessi iniziato a perdere, mi sarei arrabbiata parecchio. Ho visto Dasha: lei ha lanciato la racchetta, no? Ed io volevo fare così con magari un extra. Forse avrei pianto un pochino ma non l’ho fatto. Mi sono sentita solo sollevata che fosse tutto finito. E poi c’è anche il fatto del tempo che ci ho messo per capire che avevo effettivamente vinto: non potevo lanciare la racchetta perché ci avrò messo un dieci secondi a realizzarlo. Perciò sono solo andata a rete perché festeggiare come un pazza mi sembrava non rispettoso nei confronti di Simona.

Puoi parlarci della tua famiglia? Cosa significa per te?
Intanto tutte le cose che puoi avere da Wikipedia. Mia mamma è giapponese, mio papà haitiano, bla bla…Mia sorella è come me. Cosa significa la mia famiglia? È l’unica ragione per cui gioco a tennis. Cioè soprattutto, cioè ora gioco per me stessa. Ma quando ero piccola giocavo solo per far felice mia mamma, soprattutto mia mamma, ed anche mio papà per renderlo orgoglioso. La mia famiglia significa davvero tanto per me, chiamo mia sorella quasi ogni giorno e giochiamo e cose così.

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