Federer e Brady, la leggenda corre tra gli AO e il Superbowl

Due campioni simili che in questo gennaio cercheranno di andare, ancora una volta, oltre loro stessi

Ci sono due destini sportivi che in questo gennaio cercano la gloria oltre la gloria, un raggiungimento dell’iperuranio in questo mondo terreno direbbero i seguaci di Platone, due che l’appellativo di GOAT se lo sono già ampiamente guadagnato ma che sono lì, come fossero alla loro prima grande stagione, pronti di nuovo a far saltare il banco. Eppure il calendario dice che sono uno alla ventesima stagione da professionista e l’altro alla diciassettesima, di chi stiamo parlando?

Per i nostri lettori il primo nome sarà ovvio, The King Roger Federer, il secondo forse un po’ meno, corrisponde a Tom Brady, quarterback e leader indiscusso dei New England Patriots.

Tennis e Football Americano possono apparire, a prima vista, due sport molto diversi, ma quest’impressione è solo superficiale. Vero, uno è uno sport individuale e l’altro no, ma in realtà il quarterback ha un ruolo molto simile al tennista: tutto il gioco si basa sulle sue scelte e sulla sua capacità di metterle in pratica, sulla sua velocità d’occhio e d’esecuzione, sulla bravura di intravedere angoli e pertugi che altri non vedrebbero e, soprattutto, di saperli raggiungere grazie alla propria sensibilità di braccio, esattamente come i maestri della racchetta. Di più le azioni del football durano pochi secondi, come spesso accade anche nei punti del tennis e in entrambi gli sport la partita dura molto tempo, mettendo a dura prova la tenuta emotiva, oltre che fisica, dei giocatori.

Federer e Brady condividono una storia abbastanza simile: come detto, i numeri di entrambi dicono che nessuno ha mai vinto quanto loro, su tutto i diciannove Slam per Roger e i cinque anelli del Vince Lombardi Trophy, premio individuale per chi vince il Superbowl, per Tom.

Anche l’eleganza di gioco dei due è molto simile: entrambi infatti interpretano in maniera perfetta lo stile classico della loro disciplina, potenziato della velocità necessaria nel mondo contemporaneo. Così se Roger ha fatto ricredere tutti quelli che davano ormai per morti il rovescio a una mano e un tennis aggressivo fatto di attacchi a rete e smorzate improvvise, Brady ha messo in fila tutti i quarterback della nuova generazione, definiti inizialmente più fantasiosi e migliori per la capacità di inventare giocate fuori dagli schemi, in particolare la corsa imprevista con la palla tra le mani. Tom ha dimostrato che un football classico unito ad una velocità di esecuzione senza precedenti, anche se talvolta meno spettacolare, resta il più efficace e vincente.

Di più, tutti e due hanno visto un loro ginocchio fare crack e hanno dovuto subire mesi di articoli e servizi sulle poche possibilità di tornare quelli di prima, o di tornare addirittura a giocare. La coppia ha smentito coi fatti: Federer con la favola del 2017, Brady, nel 2009 non vinse il Superbowl, ma siglò un record storico per la NFL, lanciando cinque touchdown pass in un singolo quarto, contro i Tennessee Titans, registrando insieme il maggior margine di punteggio alla fine del primo tempo per una partita di football, 45 a 0. Cosa li unisce ancora? Forse l’unica piccola critica che si può loro rivolgere, ammesso che sia un difetto: un eccesso di freddezza quando sono in campo. Sia a Federer che a Brady questa critica è stata spesso rivolta, al primo di non essere esuberante come un Nadal o un Djokovic, al secondo di far trasparire molta meno emotività di quarterback come Brett Favre, Aaron Rodgers o Donovan McNabb. Probabilmente, però, questa è anche la loro forza ed è il mondo dello sport spettacolo che vorrebbe i grandi campioni anche grandi attori. Lo svizzero, in ogni caso, in questa sua seconda vita sportiva sembra più sciolto e incline a far trasparire i propri sentimenti.

Una cosa è sicura, nella notte tra domenica e lunedì prossimo comincia la loro rincorsa verso un’ulteriore immortalità, per Federer la scadenza è il ventotto gennaio, per Brady il quattro febbraio, e si può essere certi che giocheranno il tutto per tutto, come se quanto vinto prima non ci fosse mai stato, ma con più certezze della loro forza rispetto agli avversari. Se amate il tennis probabilmente anche la NFL può fare al caso vostro, perché anche lì forza, tattica e genialità danno vita ad uno spettacolo unico e mai come in questo gennaio la leggenda corre tra gli Australian Open e il Superbowl, tra un ace e un “first down and goal”.

Dalla stessa categoria