Djokovic: “Soddisfatto della mia partita solida, i primi tempi sarà dura”

Novak Djokovic, dopo il primo turno vinto contro Young, parla della sua condizione e degli step che ci vorranno per tornare al top.

Ti sei sentito un po’ arrugginito per questo primo match ufficiale dopo tanto tempo?
Sicuramente è bello tornare in campo e competere nuovamente. Ho colpito molte ore nelle scorse settimane, ho giocato molti set in allenamento, anche se l’unico match giocato è stato a Kooyong. Sentivo di colpire la palla sempre meglio e speravo continuasse sempre così anche nel primo turno dell’Australian Open.

Alla fine del match hai parlato di non aver trovato te stesso in questo periodo della tua carriera, sei stato sei mesi fuori e hai parlato anche del tuo nervosismo.
Sto provando diverse emozioni: eccitazione, gioia, gratitudine per essere tornato finalmente ad avere una possibilità di competere. Non molto tempo fa non sapevo neanche se avrei giocato qui o meno. Credo di aver controllato tutto bene oggi, un paio di situazioni difficili durante il match, sono soddisfatto della mia solidità in partita.

Cosa puoi dirci circa il tuo servizio? Hai parlato prima del torneo di aver cambiato leggermente il movimento a causa dell’infortunio. Come hai sentito oggi questo colpo?
Bene, la seconda di servizio molto bene. Sono felice della seconda, con la prima ho fatto un po’ di alti e bassi. Quando tu torni dopo molto tempo e giochi il tuo primo match tutto è ovviamente un po’ esagerato, non tutto funziona immediatamente bene. So che per me sarà così per i primi tempi.

Tu hai vinto questo torneo sei volte, possiamo dire che lo ami. Sei davvero preparato a boicottarlo l’anno prossimo? Puoi chiarire a chi non gioca di cosa stiamo parlando?
Boicottarlo no, stiamo parlando del sindacato dei giocatori. Noi abbiamo pochi incontri durante l’anno uno dei quali è qui. Volevamo sfruttare questa opportunità e vedere come tutti reagiscono parlando di certi argomenti, solo opinioni nessuna decisione presa.

Tu sei anche dall’altra parte visto che sei direttore del torneo di Belgrado.
Beh è abbastanza diverso, mio zio è direttore e poi parliamo di un evento 250 confrontandolo con uno Slam. L’ATP è un associazione di giocatori e tornei, ha sempre funzionato così in armonia negli ultimi 40 anni, non è mai facile perché ci sono un sacco di conflitti di interessi, ma si cerca di fare sempre il meglio.

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