Cilic: “Ho saputo dopo della chiusura del tetto, ho avuto una partenza lenta”

Il croato sconfitto in finale si gode il suo nuovo ranking: ”Essere numero tre è speciale, specie dietro quei due”. Cilic ha anche riconosciuto grande merito al suo avversario: “Ha passione di competere e misurarsi con se stesso continuamente”

Ovviamente stanotte non è andata come speravi. Come ti senti in questo momento?
Sono ovviamente dispiaciuto come è normale. È stata una grande battaglia, cinque set, ho gestito per farla girare. Ho colpito davvero alla grande quando ho recuperato nel quarto set, stavo giocando in modo fenomenale. Sono felice della mia prestazione, mentalmente è stata dura. Anche le condizioni erano difficili, giochi tutto il torneo outdoor e ti alleni fuori con 38 gradi, dopo prima della finale chiudono il tetto, è difficile, complicato specie all’inizio del match.

Ti hanno chiesto qualcosa riguardo la chiusura del tetto o no? Alla fine pensi sia stata la giusta decisione?
Beh no non mi hanno chiesto niente. Solo venuti da me a dirmelo che avevano preso questa decisione, intorno alle 19, a mezz’ora dall’inizio del match. C’era differenza 38 gradi fuori e dentro 23, molto più freddo di quello che ti aspetti.

Credi che questo abbia avvantaggiato Roger?
Non so, guardo solo al mio lato, ho avuto una partenza lenta, perdendo due volte di seguito il mio servizio. Tutto sommato sono soddisfatto della mia performance, ho giocato bene per due settimane. Ho avuto match difficili, avversari difficili, ho battuto Rafa. Il mio gioco è migliorato molto, è emozionante per me questo 2018.

Tu hai un buon record al quinto set, 27-12 prima di stanotte. Cosa pensi quando raggiungi il quinto set? Eri in fiducia o dubbioso?
Bene il momento era dalla mia, venivo dal 6-3 in rimonta del quarto, giocavo bene specie in risposta. Non pensavo molto alle mie prestazioni al quinto. Fisicamente stavo bene, ovviamente anche Federer è abbastanza a suo agio a giocare un quinto set. Per me era importante continuare a giocare e provare a vincere due game in fila al quinto.

Lui ha vinto ancora, ancora e ancora. Trovi due o tre ragioni che fanno di lui un giocatore straordinario?
La passione di competere prima di tutto. Stagione dopo stagione, specialmente ad alti livelli. Dopo anche misurarsi continuamente con se stesso sia fisicamente che mentalmente. Noi sappiamo che livelli può raggiungere. Il suo stile di gioco non ha difetti. Ma in questi momenti ovviamente l’abilità di tenere fisicamente questo livello di gioco alla sua età, una sfida con se stesso continua.

Adesso sei numero tre del mondo, dietro Nadal e Federer. Per molti è come scalare l’Everest. Per te è come un sogno o è normale?
Il mio obiettivo finale è raggiungere il numero uno. Sto lavorando per questo, specie negli ultimi due anni, i progressi sono stati enormi. Questo mi dà molta fiducia, battere Rafa – anche se per ritiro – giocare alla pari con Roger, mi dà molta fiducia e mi sprona ad andare avanti. Essere numero tre è speciale, specie dietro quei due, ma ricordo anche che Andy e Novak e tanti altri hanno avuto problemi lo scorso anno.

Credi di giocare meglio con Nadal più di quanto tu faccia con Federer?
Sono match diversi, credo di servire meglio contro Rafa. Oggi non ho mai trovato bene il ritmo al servizio come faccio solitamente con Rafa. Inoltre pure Federer serve bene, non ti offre le chance che ti offre Nadal. Guardando alle condizioni era anche una giornata molto calda contro Rafa, la palla usciva più veloce, credo che sia stata anche un’altra piccola differenza.

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