Australian Open, si comincia fare sul serio

Chiusi i primi due turni dell'Australian Open con poche sorprese e tanti interrogativi. Da Federer a Nadal, da Kyrgios a Dimitrov, da domani cominceranno le risposte. Grande occasione per Fognini e Seppi

Quattro giorni di buon tennis a Melbourne park, con i due tabelloni allineatisi al terzo turno. La sconfitta della Giorgi ci toglie l’ultima rappresentante azzurra tra le ragazze ma complice un tabellone non certo nemico, abbiamo addirittura due esponenti dell’italica racchetta tra gli uomini. Peccato che si tratti degli “eterni” Fognini e Seppi, e che i due appunto abbiano affrontato avversari non proprio di primo piano. Bravi lo stesso, naturalmente, e soprattutto speriamo che non si fermino sul più belo, perché considerata l’età chissà se e quando gli ricapiterà un’occasione simile. Seppi affronterà domani Ivo Karlovic, che per quanto temibile al servizio sarà contentissimo di questo suo canto del cigno, oltre che stanco della maratona contro Sugita. Nonostante l’età, Ivo farà 39 anni a fine febbraio, Andreas ne ha 33, ci sono appena tre precedenti tra i due, l’ultimo nel 2015 e i primi due lontanissimi. A Vienna vinse il croato ma saremmo stupiti se si ripetesse. Il bello è che poi Seppi dovrà giocarsi l’accesso ai quarti contro il vincente di Edmund-Basilashvili e davvero quando gli ricapita un’occasione simile?

Per Fognini le cose sono solo un po’ diverse. Benneteau – che ha compiuto l’impresa di oggi eliminando Goffin, un altro che in maniera imprudente sedicenti esperti avevano dato addirittura per favorito al titolo – ha appena compiuto 36 anni e sembrava decisamente sulla via del ritiro. Può dare certamente fastidio al ligure, ma anche per Fabio vale quello che si è detto per Seppi: quando gli ricapiterà più un’occasione simile? Certo, per lui l’eventuale ottavo sarebbe durissimo ma non impossibile, perché sia Berdych che del Potro a volte la giornata storta la trovano e quindi chissà.

Ma da domani il torneo entra nel vivo con alcuni match che promettono emozioni e spettacolo. Primo fra tutti quello tra Nick Kyrgios e Jo-Wilfried Tsonga che è arrivato al terzo turno da “miracolato” considerato che Shapovalov era andato a servire per il match. Anche Tsonga sembra nella sua parabola discendente ma il grande match potrebbe stimolarne l’orgoglio. Dall’altra parte Kyrgios sta cercando di far dimenticare che è uno dei veri favoriti del torneo e di tenere a bada i suoi mille turbamenti. Fin qui c’è riuscito egregiamente, vincendo una partita non banale contro Troicki. Non troppo paradossalmente, per Nick potrebbero essere più semplici gli incontri di domani e l’eventuale ottavo con Dimitrov o Rublev che il quarto contro, speriamo, Seppi. L’australiano non dovrebbe faticare per trovare le motivazioni giuste e fatto quello il resto, spesso con Kyrgios, viene da sè.
Come accennato domani è anche il giorno di Dimitrov-Rublev, che è un incontro di difficile lettura, soprattutto dopo i rischi corsi dal bulgaro contro Macdonald. Fra l’altro l’unica volta che i due si sono incrociati il ragazzino russo ha vinto in tre set, appena quattro mesi fa a New York. Se ci aggiungiamo che Rublev ha mostrato enormi progressi anche a Melbourne, chiudendo contro Ferrer e Baghdatis partite che avrebbe sicuramente perso l’anno scorso, la bilancia sembrerebbe pendere dalla sua parte. Ma negli slam a volte un pericolo scampato può far ritrovare la fiducia e quindi non è detto che Dimitrov non possa far tesoro del turno precedente.

Oggi è stato il turno dei grandi convalescenti, Djokovic e Wawrinka. Stan ha mostrato di essere lontanissimo da una condizione accettabile e non è verosimile pensare che sia arrivato fino a Melbourne per provare a vedere come stavano le cose. Più probabile l’impegno con il suo sponsor, assolto il quale il buon Stan può tornare a curare la preparazione e pazienza per la brutta figura contro Sandgren. Sconcertante anche la partita di Djokovic soprattutto per colpa di un incorreggibile Monfils, l’unico oggi che poteva perdere contro il serbo. Anche Nole sembra lontanissimo da un rendimento accettabile e già con Ramos le cose non saranno certo semplici come contro l’instabile francese. Allo stato crediamo che Djokovic possa aspirare al massimo a incrociare Zverev.
A proposito del tedesco c’è da dire che ha vinto una buona partita contro Gojowczyk, e in fondo anche la pausa del terzo set potrebbe essere interpretata come un segnale di maturità. Solo che adesso per Zverev c’è un cliente molto ostico e che sarà uno dei più complicati dei prossimi anni e cioè il coreano Hyeon Chung che ha travolto alla distanza Medvedev e che ha una solidità che potrebbe dare molto fastidio a Sascha.

Della “sorpresa” Goffin abbiamo accennato e anche Thiem ha provato a complicarsi la vita,rinsavendo giusto in tempo per recuperare senza troppi problemi lo svantaggio di due set. Anche all’austriaco si è aperto un buco di tabellone niente male, tant’è che non dovrebbe fare tanta fatica per arrivare almeno ai quarti, poi si vedrà.

Resta da dire dei due mammasantisma, al secolo Nadal e Federer che veleggiano senza particolari scossoni, anche se mostrano qualche crepa che in prospettiva potrebbe essere preoccupante. Non al prossimo turno, quando Dzumhur e Gasquet saranno dei docili sparring partner, ma al primo impegno serio non è detto che i due siano poi del tutto pronti. Ma c’è tempo.

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