Kvitova: “Ora tutte possono vincere”

La conferenza stampa di Petra Kvitova dopo la vittoria con Garbine Muguruza agli ottavi dello US Open: "Il torneo è molto aperto e penso sia bello per i tifosi"

Avevi detto di aspettare la prova di giocare con un top ten di nuovo. Come ti senti riguardo al test, ora che lo hai superato?
Beh, come potrei sentirmi, bene? (sorride)
Ovviamente mi sento alla grande e contenta di aver trovato il modo di vincere. Negli ultimi due punti mi sono un po’ irrigidita. Puoi sognare certi istanti, ma quando li vivi è diverso, come fosse la prima volta. È stata una vera lotta, ho dovuto faticare sin dall’inizio. Probabilmente all’inizio correvo troppo, quindi avevo bisogno di tranquillizzarmi e giocare qualche scambio. Non è stato fantastico quando ho servito per il primo set, un game durissimo sul sei a cinque per me. Non ho iniziato bene neanche il tiebreak, contenta di essere comunque rimasta a provare a giocarmela.
Alla fine ho vinto il set, credo sia stata una delle chiavi della partita, dopotutto.

Quanto pensi sia cresciuto il tuo gioco stasera per vincere in due set contro di lei?
Dunque, io l’avevo battuta l’ultima volta a Pechino, quindi un po’ sapevo cosa aspettarmi. Penso di avere il gioco adatto per batterla, poi sto giocando aggressiva e credo che il mio servizio mancino aiuti, specie da sinistra verso destra. Ovviamente dovevo cercare di spingerla indietro, per impedirle di colpire come le piace, e probabilmente ci sono riuscita. Questa credo sia stata la chiave. Ho faticato un po’ al servizio ma, come ho detto, mi ha anche aiutato. Ho ancora alti e bassi.

Senza la Muguruza è possibile ci sia una nuova vincitrice Slam, diversa da Australia, Roland Garros e Wimbledon. Cosa pensi di questo?
Non penso nulla. Voglio dire, la competizione femminile è davvero molto, molto aperta. Certo, Garbine era una delle favorite al titolo e al primo posto mondiale. Mi scuso ma non mi dispiace averla sconfitta. (sorride). Sono contenta di essere ancora in gara. Chiunque nel tabellone può vincere il torneo qui, è davvero aperto. Penso sia bello da vedere il tennis femminile.

Puoi dirci qualcosa della prossima partita con Venus?
L’ho vista un po’ oggi con la Suarez-Navarro. Penso abbia giocato molto bene e che stia giocando bene negli Slam quest’anno, nelle grandi occasioni. Ha fatto finale a Wimbledon ed è una campionessa, lo sappiamo tutti. Sarà una grande partita per me, probabilmente di nuovo sull’Ashe. Abbiamo sempre fatto grandi sfide e farò del mio meglio. Lei ha un gran servizio e qualcosa di speciale che le altre non hanno. Credo che cercherò di fare una partita simile a quella di oggi.

Cercavi una chance per giocare con una top ten, hai vinto, ora Venus, e abbiamo visto in questo torneo, quando la Sharapova ha giocato con la Halep, come voi, le più forti, non pensiate alla classifica quando vi sfidate, e tutti vogliono vedervi. Perché?
Abbiamo gli ormoni (scherzo). Ma ho visto che li hanno anche gli uomini, non riguarda solo le donne. Non lo so, è divertente di sicuro, perché ti alzi al mattino e ti dici – ragazzo, è terribile oggi, non mi sento bene-. Dall’altro lato ti alzi e vedi tutto semplice, rilassato. A volte ho la sensazione che i favoriti delle partite siano un po’ bloccati, sentano pressione, come è normale. Altri giocano più rilassati, vanno e basta. Penso sia così, non siamo robot. Tutti hanno alti e bassi, non importa chi sei. Anche Simona ha giocato una gran partita. Non lo so, penso sia divertente per i tifosi, non tanto per le top player, ma penso che sia molto aperto e buono che ognuna stia giocando sempre meglio. Penso che tra le prime venti o trenta tutte possano battersi. È così.

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