Murray: “Mi sento in forma, chi pensa troppo gioca male”

Al termine dell'ottavo vinto contro Benoit Paire, lo scozzese analizza il suo percorso, i risultati dei suoi connazionali e il giusto approccio al gioco

Prima del torneo parlavi molto della tua scarsa preparazione sull’erba e dei tuoi dolori all’anca. Come ti senti?
Ho fatto un buon torneo finora, ovviamente spero di arrivare fino in fondo. Oggi mi sentivo bene sia fisicamente che per come colpivo la palla, molto meglio rispetto ai match precedenti.

Cosa ne pensi della programmazione, la n. 1 femminile Kerber ha giocato sul Court3 contro Muguruza…
Non ho fatto molta attenzione a ciò, mi concentro su di me. Forse la cosa migliore sarebbe di avere due partite maschili e due femminili sul Centrale, iniziando un po’ prima, l’altro giorno con Fognini abbiamo terminato con pochissima luce. Si tratta di piccoli miglioramenti necessari. Ma non gestisco io la cosa.

Uscendo dal campo hai detto che il rovescio di Paire è migliore del suo dritto, nonostante molti pensino il contrario.
Molti giocatori colpiscono forte e ottengono molti vincenti col dritto, lui no. Ha un miglior timing e tocco sul rovescio e, al contrario di molti, si sposta dal dritto per giocare il rovescio. Quindi ho semplicemente dovuto adattarmi.

Finora hai avuto avversari molto diversi e dal gioco poco ortodosso. Benoit Paire e Dustin Brown hanno usato molti dropshot, constatando che ti muovevi benissimo.
I primi due avversari, Dustin e Sascha (Bublik, ndr), giocano in modo completamente diverso da Fognini e Paire, in termini di lunghezza dei rally e non solo. Benoit ha fatto molti dropshot, ma mai quanti Dustin, e in ogni caso ci arrivavo bene. Nei due match successivi gli scambi si sono allungati e ho potuto apprezzare il mio buon stato di forma, mi sono mosso bene.

Era dal 1973 che due giocatori britannici, uomo e donna, non arrivavano ai quarti. Sei al tuo decimo quarto consecutivo a Wimbledon, come sarà il tuo match contro Querrey?
Penso che Jo (Konta, ndr) stia giocando benissimo da 18 mesi a questa parte. Più in generale, è fantastico che siamo diversi giocatori, ognuno col proprio stile di gioco, ad alti livelli, perché questo alza l’interesse del pubblico verso il nostro sport. Querrey sta giocando bene, ha un ottimo servizio, non potrò permettermi di abbassare il mio livello di gioco come mi è capitato all’inizio oggi. Quando è in vantaggio, serve bene, va in fiducia e domina da fondo campo — non potrò permetterglielo.

Domanda astratta: i neuroscienziati dicono che da quando la palla oltrepassa la rete, voi giocatori di alto livello non avete il tempo di pensare. Lo sapevi, ti sembra strano?
No, per niente. Ogni volta che mi chiedono a cosa penso mentre gioco, rispondo che quando gioco bene non penso a nulla. Mi baso sull’istinto, ecco perché durante gli allenamenti è importante la pratica e la ripetizione dei colpi, per giocare in modo automatico nei momenti clou senza pensare tanto. Spero di essermi spiegato, quando pensi troppo finisci per giocare male.

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