Federer: “Essere in fiducia è una cosa enorme”

L'intervista a Roger Federer, semifinalista a Wimbledon: "Mi dispiace per Andy e Novak, ma gli infortuni sono cose normali".

Milos ha detto che la differenza con l’anno scorso è che quest’anno sei mentalmente più forte e ti muovi meglio. Che ne pensi? E qual è il tuo livello di fiducia nel tuo gioco adesso?
Beh mi sono preparato meglio quest’anno che l’anno scorso per Wimbledon. L’anno scorso ho avuto momenti duri e difficoltà ad allenarmi nei campi in terra. Poi la stagione su erba è stata difficile a causa dei problemi del ginocchio. In realtà mi mancava veramente l’allenamento. L’anno scorso non giocavo mentalmente libero ero troppo focalizzato sul problema del ginocchio piuttosto che su come colpire il dritto, il rovescio, o su cosa fare per dar fastidio all’avversario. Quest’anno sono solo un normale giocatore di tennis e posso concentrarmi sulle tattiche. Penso che questa sia la differenza. Sto giocando molto bene. Sono riposato. Sono fresco. Sono anche fiducioso. In questi casi grandi cose succedono. La fiducia è una cosa enorme.

Avrai visto quello che è successo a Murray e a Djokovic, che si sono infortunati e non sono più nel torneo. Cosa ne pensi?
Succede. Novak non manca uno slam da moltissimo tempo. Non voglio dire presto o tardi ma queste cose purtroppo si verificano, e lui ha giocato davvero tanto negli ultimi anni. Per lui essere infortunarsi è solo normale.
Per quanto riguarda Andy spero che giocando non abbia peggiorato la situazione. Già è stato straordinario ad andare in campo a provare, sapendo che le probabilità di riuscire a difendere il titolo erano poche, come per me l’anno scorso. Ho molto rispetto quello che ha fatto. Spero solo che possa riprendersi velocemente e prepararsi per l’America o per il Canada. Ma, naturalmente, sono sorpreso di vederli uscire dal torneo, loro come Rafa. Ma gli altri ragazzi stanno giocando bene. Sull’erba i margini sono piccoli. Naturalmente, vorrei il meglio per loro, che tornino di nuovo forti.

La tua decisione di prendersi un po ‘di tempo sembra un bene adesso. I problemi adesso sembrano averli gli altri.
È normale. Una volta che hai raggiunto i 30 anni devi guardare indietro e pensare a quanto tennis hai giocato, quanti giorni di riposo hai dato al tuo corpo, quanto lo hai allenato, se hai fatto abbastanza, esagerato o non abbastanza. Per me ha funzionato. Non significa che possa funzionare per tutti. Ma a volte forse il corpo e la mente hanno bisogno di un riposo. Chi lo sa.

Tornando al suo servizio sull’erba, qual era il tuo piano prima del match?
Beh, credo che non abbia servito bene come lo scorso anno. Pensavo tirasse una seconda molto più forte. L’anno scorso ha tirato 10, 20 seconde a 130. Quest’anno probabilmente non l’ha fatto. Aveva una mentalità diversa. Non so se fosse un piano tattico o non sentiva la palla. Mi sono sentito come se avessi un po ‘ di tempo per leggere la sua seconda di servizio. Oggi era così. Probabilmente la prossima partita le cose andranno diversamente. Vedevo tutto molto bene e questo mi ha aiutato a rispondere al suo servizio.
Anche da fondo mi sembrava di essere superiore, mentre l’anno scorso non era così e questo mi ha aiutato a stare più calmo.

Come ti senti adesso che sei il favorito per domenica? Potresti dirci come hai trascorso le settimane della stagione sul rosso? Non mi sembri il tipo di persona che può stare fermo a lungo. 
Essere o meno il favorito non cambia molto. Gli altri sono tutti dei grandi colpitori, si giocheranno le loro carte. Hanno un grande servizio, un gran dritto. Tutti e tre sono più alti e più forti di me e dovrò trovare un modo diverso, una via per andare avanti con il mio slice, il mio spin, la mia solidità. Cercherò di farlo.
Le cose sono andate veloci dopo Miami. Ho avuto solo cinque giorni di pausa prima tornare a giocare per “The Match for Africa” con Andy a Zurigo. Dopo sono stato a Dubai ad allenarmi per i tornei sul rosso e il resto della stagione. Poi sono andato a Seattle per giocare un altro “Match for Africa” per la mia fondazione e poi sono tornato in Svizzera. Il piano era di andare a Madrid forse, ma non ero pronto. Allora ho pensato a Parigi. Una volta deciso che non sarei andato ho avuto un po’ di tempo. Fino ad allora mi preparavo alla stagione su terra. Non era come la scorsa stagione quando sapevo che non avrei giocato per sei mesi. Pensavo di tornare in sei, sette settimane. Poi sono diventate dieci. Le ultime tre settimane sono state molto rilassanti, ho potuto allenarmi. Ho sempre gestito la mia programmazione sentivo che dovevo allenarmi di più e l’ho fatto. Qualche volta il tempo era buono e mi allenavo di più.

Ti senti molto carico adesso?
Beh, l’idea era di essere al meglio per la seconda settimana di Wimbledon. Mi pare che ci siamo, per essere onesti.

Ti saresti aspettato due anni fa di arrivare a 35 anni e mezzo e di essere un giocatore migliore rispetto al passato? Tutti dicono più o meno questo, che tu giochi meglio, sei veloce, agile. Tutti sembrano non dico sorpresi ma quasi. Dicono che l’erba è più lenta ma abbiamo Cilic, Querrey… 
No, non è così lenta. Credo che oggi sia stato il primo giorno in cui è sembrata più lenta per via della pioggia e dell’umidità degli ultimi giorni. Ma i primi dieci giorni era molto veloce, la palla viaggiava attraverso l’aria velocemente, il rimbalzo pareva decollare. Penso che l’erba abbia accelerato il gioco. Del resto, come hai detto, abbiamo dei “big servers”. È bello vedere che vengano premiati i grandi colpitori e non solo i grandi giocatori da fondo campo.
Non mi pare di giocar meglio di qualche anno fa, ma spero sempre di migliorare ogni anno.  Nel ’14 e ’15 ho fatto grandi cose qui a Wimbledon, ma incappavo in Novak che onestamente era molto difficile superare per tutti, specialmente nei grandi matches. Sono molto felice che le cose stiano andando così bene. Sono sorpreso? Forse un po’, ma il piano è sempre stato quello di sperare di essere forti anche nella parte più avanzata della carriera.

Parlando della tua età, sei il giocatore più anziano ad arrivare in semifinale da circa 40 anni. Sei orgoglioso di questo risultato?
Non lo sapevo, ma non so, come dovrei sentirmi?

Dovresti essere abbastanza felice.
Sono felice di aver vinto oggi, ma non so se sono felice di essere il più anziano in 40 anni. La gente parla di più della mia età per via dei record come questi… Suppongo sia grande, ma sì sono contento.

Hai vinto il sorteggio e hai scelto di non servire. Come mai l’hai fatto con un big server come Milos?
Volevo solo scegliere la parte di campo dove iniziare. Per me è più importante che dervire o rispondere.
So che è una scelta un po’ strana, ma l’ho fatta altre volte in passato. Quando entro in campo vedo dov’è il sole, come soffia il vento e scelgo dove vorrei essere. Non so se ha senso per me sì..

 

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