Attacchi e volèe. Maria Sharapova, il rientro vincente è d’obbligo

Diverse campionesse che hanno segnato gli ultimi 15 anni, rientrate dopo pause forzate di più di un anno, hanno vinto il match del loro ritorno. Sharapova non vorrà certo essere da meno.

Ormai ci siamo. Il 26 aprile al torneo WTA di Stoccarda Maria Sharapova disputerà il suo primo incontro dal 26 gennaio 2016, giorno del controllo antidoping che la trovò positiva al meldonium.

La russa tornerà così a giocare dopo una squalifica di 15 mesi e gli interrogativi si susseguono. Che Sharapova ritroveremo? Sarà in grado di vincere fin da subito? Quel che ci sentiamo di rispondere senza troppi dubbi è “sì”, Masha potrà essere competitiva sin dal primo torneo.
Nel tennis femminile infatti in questi ultimi dieci anni abbiamo assistito a diversi rientri vincenti dopo lunghe pause (volute e non).
Magari accogliendo l’immediato successo delle protagoniste con qualche rimostranza, perché rientrare dopo diverse peripezie (sia fisiche sia psicologiche) mica è facile, e alcune di loro sono tornate dopo mesi, anni, dimostrandosi capaci di vincere sin da subito. Insomma, il dubbio instillato da questi successi era dietro l’angolo: troppo superiori loro o troppo scarse le avversarie? Ma sviscerare questo tema non è lo scopo di questo articolo. La nostra intenzione è solo quella di ricordare questi successi, affinché un eventuale esordio vincente della siberiana non venga accolto con tanto (troppo) clamore, né si gridi al grande risultato.

Casi simili ce ne sono già stati, quindi andiamoci piano. In ogni caso tra i più significativi troviamo quelli di Kim Clijsters, Justine Henin, Serena Williams e Martina Hingis. Per loro riprendere la racchetta in mano è parsa la cosa più naturale del mondo, come se non se ne fossero mai andate.

La prima belga, ribattezzata poi “mamma Kim”, si ritira nel 2007 a soli 24 anni per mettere su famiglia. Ad un anno dalla nascita della prima figlia, annuncia il suo rientro ad inizio 2009 e ad agosto è già pronta per battere le top 10. Al primo turno del torneo di Cincinnati supera Marion Bartoli, al primo match dopo 2 anni e tre mesi di inattività. Vincerà addirittura gli Us Open al terzo torneo disputato nella sua seconda parte di carriera.

Pochi mesi più in là, ad inizio 2010, l’altra campionessa belga ne imita le gesta. Justine Henin, alla vigilia del Roland Garros 2008, annuncia l’immediato (e shockante) ritiro dal tennis lasciando vacante il trono WTA. Un anno e mezzo dopo la vallone torna ed è subito protagonista: a Brisbane, dove arriva fino alla finale, dove dà vita ad una pazzesca battaglia proprio contro la Clijsters, e agli Australian Open, in cui si arrende solo al terzo set in finale contro Serena Williams.

Proprio quest’ultima è protagonista di tanti rientri nel corso della sua lunga carriera. Il più difficile, sotto tanti punti di vista, è quello nel 2011, dopo l’edema polmonare che la colpisce nell’estate 2010 e la costringe ad un anno di digiuno. Tuttavia, il ritorno più clamoroso è forse quello del 2007. Tra la fine del 2005 e il 2006 infatti la Williams sembra aver perso quasi completamente interesse per il tennis. Benché non sia stata fuori dai campi per più di qualche mese, nel 2006 gioca solo quattro tornei ed esce dalle prime 100 del ranking mondiale. Alla vigilia degli Australian Open 2007 nessuno le dà credito, perché si presenta da numero 81 del mondo ed appare palesemente fuori forma. Come al solito zittisce tutti i critici e gli scettici, demolendo la Sharapova in finale e conquistando l’ottavo titolo dello Slam a due anni esatti dall’ultimo successo.

Infine ricordiamo il ritorno nel 2006 di Martina Hingis, ritirata ufficialmente per la prima volta nel 2003 ma ferma praticamente da fine 2002 a causa di problemi cronici ai piedi. All’inizio del 2006 la svizzera però ci riprova e rientra al torneo di Gold Coast dove arriva fino ai quarti, risultato poi replicato (ed è cosa ben più ardua) agli Australian Open. In quella stagione conquista anche il torneo di Roma e rientra nella top ten qualificandosi per il Master di fine anno.

Non ci resta che aspettare al varco Maria Sharapova, che sicuramente non vorrà essere da meno e, perché no, piazzare l’acuto già al Roland Garros. Ah, ad agosto ci sarà poi il rientro di un’altra assente eccellente, mamma Vika Azarenka. Ma questa è un’altra storia.

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