Errani: “Ieri notte avevo 39 di febbre, aver vinto è un miracolo”

Da una Errani stremata alla delusione di Schiavone: parola alle 3 italiane in campo nella prima giornata del WTA Premier Mandatory di Indian Wells.

Conferenza stampa di Sara Errani nel post match del primo turno del WTA Premier Mandatory di Indian Wells: S. Errani b. [Q] M. Minella 1-6 6-4 7-5

Sara, come stai?
“Di merda (ride, ndr). Sto dai, sto”.

Equilibri la fatica con la soddisfazione?
“Ho male un po’ ovunque, ma sono contenta di aver vinto sì”.

Primo set un incubo
“Sì poi ho avuto problemi stanotte ed ero ko, però non so come sono riuscita a rimanere in campo e vincere la partita”.

Problemi di che tipo?
“Ho avuto 39 di febbre. Mi sono svegliata all’una che non mi sentivo bene, ho provato la febbre e mi son trovata così”.

Avevi la febbre anche prima di andare in campo?
“Sì, c’era ancora”.

Ti dà ancora più valore però. Da quanto non stavi in campo così tanto?
“Eh, moltissimo. Poi son stata ferma tanto dopo la Fed Cup, ho ripreso gli allenamenti sapendo che comunque non stavo bene. Ora non sono assolutamente in forma, mi ci vorrà un po’, però la voglia di lottare c’è e quindi oggi è andata bene”.

A Melbourne ed in Fed Cup hai avuto problemi. Essere qui è più un test o sentivi di poter reagire al momento?
“Sapevo già di non star bene, sono arrivata qui con parecchio anticipo per ambientarmi e provare un po’ alla volta. Mi devo allenare, mi devo dar da fare pur sapendo che abbiamo deciso di giocare questo torneo quando potevo prendere una pausa ulteriore per cercare di essere in condizioni migliori più avanti”.

La classifica ed il fatto di essere fuori dalle 100 dopo 10 anni ti ha messo pressione?
“No no, più la mia voglia di giocare che altro. Abbiamo detto di venire qui e provare a vedere come andava sapendo che non sono ancora pronta per tornei di questo livello. Ce la sto mettendo tutta, questo sì”.

Il prossimo turno giocherai contro Barbora Strycova, ci hai giocato tante volte ed hai molti ricordi positivi.
“Sì, ma lei comunque ultimamente sta giocando veramente bene. Per batterla devi essere al 100%”.

Domani giornata di riposo?
“Magari… domani ho il doppio”.

In Australia avevi detto che il nuovo modo di lavorare che avevi deciso di intraprendere col cambio di allenatore ti portava ad avere più infortuni…
“No era un’ipotesi. Probabilmente erano altre cose che abbiamo scoperto in questi giorni e ci stiamo lavorando sopra. Non sto a rivelare più di tanto però sì pensiamo di aver capito qualcosa e stiamo cercando di porre rimedio”.

Conferenza stampa di Francesca Schiavone nel post match del primo turno del WTA Premier Mandatory di Indian Wells: L. Chirico b. [Q] F. Schiavone 6-3 6-3

Francesca, che cosa non è andato stasera?
“Ero un po’ toccata dalle 2 partite precedenti. Pensavo di avere ancora qualcosa dentro di me a livello fisico e mentale, ma invece ero vuota, si vede che non ho più l’abitudine a giocare partite lunghe e mi attacco più su quello. Lei mi chiudeva dal lato del rovescio ed io ero più bloccata e meno produttiva, piano piano lei ha preso fiducia ed io ho perso contatto definitivamente”.

Nel secondo set hai cominciato a spingere un po’ di più, andare più spesso avanti. È stata lì che ti è mancata l’energia?
“Sì, in più pensavo di servire con più autorità, di far saltare più la palla che invece rimaneva morbida e non prendeva tanto effetto. Mettevo poco il mio peso del corpo, diventava difficile portare a casa i punti”.

A fine partita sei uscita dal campo molto emozionata, che cosa ti passava per la testa?
“Beh questo pubblico secondo me è molto competente, fantastico, con grande cultura dello sport e che ogni anno viene con grande felicità e voglia di vedere del bel tennis, personalità, emozioni… Non è gente che giudica, ma è gente che vuole vedere del tennis. Mi conoscono da 16-17 anni e ci sta che eravamo un po’ tutti emozionati”.

Che cosa cerchi e ti renderebbe contenta nei prossimi mesi?
“Imporre il mio gioco su altri giochi. Talmente diverso ed unico che può fare male all’impostazione che hanno quasi tutte al giorno d’oggi e vedere questo che riesce mi da una soddisfazione incredibile. Strano, forse, ma vi assicuro che è così”.

I prossimi tornei?
“Ho chiesto una wild-card per le qualificazioni di Miami ma non credo ci siano buone possibilità. Poi sto verificando se fare qualche ITF o se fare tornei piccoli sulla terra”.

Prospettiva Roland Garros: in questo momento potresti dover chiedere la wild card per il tabellone principale, temi uno scherzetto come quello successo in Australia?
“Non ho ancora pensato a questo. Mi sono augurata di arrivarci con le mie forze, son sincera. Aspettarmi qualcosa dagli altri in questo momento proprio no. Come voi sapete c’è un altro elemento che è stata accettata a Madrid e Roma e molto probabilmente anche a Parigi, dunque diventa tutto più difficile ed io non ho quel genere di potere a livello manageriale…”.

Ma sei pur sempre campionessa e finalista.
“Fidati, non conta un cazzo (sic)”.

Conferenza stampa di Camila Giorgi nel post match del primo turno del WTA Premier Mandatory di Indian Wells: J. Larsson b. [Q] C. Giorgi 7-6(4) 6-3

Camila, è stata una partita girata male, spesso sei stata in difficoltà con il servizio, ma fisicamente come stai? La schiena fa ancora male?
“Sì, un po’ sì, ma non voglio usare quello come scusa se ho perso la partita. Non sono riuscita a giocare come volevo, mi spiace”.

Quando qualche settimana fa avevo visto il ritiro, dico la verità, ci sono rimasto di sasso perché è una cosa che in carriera non ti era mai capitata ed ho pensato facesse veramente male. Come stai gestendo il problema?
“Sto ancora continuando a curarlo, col tempo penso stia migliorando e di questo son contenta. Sì anche io ci sono rimasta veramente male quel giorno. Non mi ero mai ritirata, ed a Doha penso che stavo cominciando a giocare veramente bene, quindi sentivo anche di avere maggiore costanza nella partita e che gestivo meglio gli alti e bassi”.

Il fatto che adesso nei tornei più importanti sarai costretta a giocare le qualificazioni ti cambia qualcosa a livello di programmazione?
“No, non è un problema importante. Se devo giocare le qualificazioni comunque non vuol dire che cambierò qualcosa: adesso andrò a Miami, dove ancora sono in tabellone, e cercherò di ambientarmi per ottenere un risultato migliore”.

 

Dalla stessa categoria