Tsitsipas e Shapovalov, il futuro è adesso

Un' occhiata a Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov tennisti diversi fra loro ma con un comune denominatore: sono fra i pochi giovani ad avere il rovescio ad una mano.

Arrivano i giovani


Con la stagione tennistica ormai alle porte gli occhi sono puntati al 2017 e soprattutto al primo Slam dell’anno. Sarà una stagione molto interessante e non solo per il ritorno ad alti livelli di Juan Martin del Potro e del rientro di Federer e della Sharapova ma anche per la nutrita presenza di under 21 nelle prime 300 posizioni. Giovani che hanno tutta l’intenzione di entrare nel tennis che conta. E quale miglior vetrina dell’Australian Open? Alcuni (Khachanov, Fritz, Medvedev, Nishioka, Chung, Donaldson) entreranno direttamente nel main draw mentre altri tenteranno la via delle qualificazioni e non è improbabile un loro accesso al main draw.

Già gli ultimi US Open contavano in tabellone ben 12 presenze fra gli under 22 (Tiafoe, Escobedo, Nishioka, Fritz, Zverev, Mc Donald, Kyrgios, Edmund, Khachanov, Donaldson, Coric e Mmoh), di cui uno, Edmund, arrivato fino agli ottavi. Attualmente (al 9 gennaio) ci sono 36 under 21 fra i primi 300 al mondo ed alcuni di questi hanno scalato le classifiche in questa stagione. In aggiunta, da menzionare anche se fuori della top 300, ci sono Soon Woo Kwon, 19 anni e numero 303; Alex De Miñaur, 17 anni e 327, Roman Safiullin, 19 anni e 333; e Max Purcell, 18 anni e 337.

Senza soffermarci sui più noti è interessante ci occuperemo dei due rovesci ad una mano del futuro: Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov.

Stefanos Tsitsipas è pronto per il grande salto?


Iniziamo dal greco, quest’anno partito dalla posizione 576, ed attualmente 207 del ranking. A fine 2013 è entrato nella classifica ATP ma solo da novembre 2014 ha fatto il salto dal numero 1271 al 576 del dicembre 2015. Quella di Tsitsipas è stata una programmazione graduale, come lui stesso ammette: “Ognuno ha il suo percorso e sono soddisfatto del mio. Sto provando ad ottenere il meglio da ogni torneo e cercando di dare tutto me stesso. La mia crescita è lenta ma sono felice di questo, perché non ho avuto infortuni, non ho alcun problema e di conseguenza non posso che essere soddisfatto”. Ma il ragazzo non nasconde comunque una certa ambizione: “L’obiettivo entro la fine di questa stagione (2016, ndr) è l’ingresso nei primi 200 al mondo ma punto a vincere uno Slam entro tre anni.”

Tsitsipas, nato a Vouliagmeni, un paese vicino ad Atene, si allena al Glyfada Tennis Club con Apostolos Tsitsipas, suo padre. La madre, Julia Salnikova è un’ex giocatrice di tennis che intorno ai 16 anni era la numero uno russa ma che ha abbandonato presto il mondo del tennis per dedicarsi allo studio. Insieme al marito ha iniziato il piccolo Stefanos a questo sport iscrivendolo ad un circolo dove si è allenato per 7 anni. Nel frattempo il ragazzo è emerso come uno dei migliori tennisti nazionali ed “è stata una naturale conseguenza che cominciassimo a viaggiare: dal momento che il suo coach non era intenzionato a fare questo tipo di vita, Apostolos ha iniziato a seguirlo in prima persona” racconta la madre. La consacrazione definitiva è stata la finale all’Orange Bowl del dicembre 2014, dove Stefanos ha sconfitto tennisti come Paul, Fritz, Rublev, arrendendosi a Kozlov in finale. Questa scalata è servita anche per smuovere l’interesse degli sponsor permettendogli così di ampliare il suo team e di viaggiare.

Purtroppo la situazione del tennis in Grecia non è delle migliori come sostiene anche la madre: “È sempre raro trovare uno sparring partner all’altezza, e ho notato che in generale l’attitudine e le motivazioni non sono esattamente ideali per competere. Ho parlato spesso con loro (la Federazione), ma non ci sono i soldi. Sono riusciti a rimediare solamente qualche biglietto aereo gratuito”. Al momento però Stefanos non ha alcuna intenzione di abbandonare il Glyfada Club: “Nelle altre nazioni la situazione è migliore, mentre da noi ci sono anche pochi giocatori dai quali prendere spunto. Ma sono comunque fiero di rappresentare il mio Paese, e voglio dare sempre il massimo in campo”. La programmazione di quest’anno si è concentrata molto nel circuito Junior (la prima parte) e nei Challenger in modo tale da poter migliorare il gioco e la tecnica più che concentrarsi sui risultati. Infatti sempre secondo la madre che è passata per quest’esperienza: “Il passaggio da junior al professionismo è la fase più delicata. Negli ultimi anni l’età media per un giocatore di un certo livello si è alzata drasticamente. Ritengo dunque importante che un giovane, in età, sia giusto che frequenti il circuito junior, almeno gli Slam ed i tornei Grade A.”

Il gioco di questo ragazzo si può descrivere con due parole: attacco e tattica. Così un suo avversario, Claudio Fortuna, tennista italiano: “In campo, l’impressione è quella di trovarsi di fronte ad una macchina da guerra, un sicuro campione, una maschera di sicurezza e forza che fin dal primo punto infierisce sulle mancanze o sulle debolezze dell’avversario, capace di trovare la risposta giusta in ogni situazione di gioco, attaccare al momento giusto, mettere pressione ma stringere anche i denti, soffrire, se serve. Tutto per l’obiettivo, tutto senza mai (o quasi) tradire un minimo di tensione, nervosismo, una vera e propria maschera.”

Denis Shapovalov, la nuova speranza canadese


L’altro tennista che sicuramente farà parlare di sé nella prossima stagione è il canadese Denis Shapovalov, classe 1999, mancino. Ancora più sorprendente la sua scalata partendo dalla posizione 1126 a dicembre 2015 fino all’attuale 240. Denis nasce a Tel Aviv, Israele, ma già a 9 mesi la famiglia si trasferisce in Ontario, Canada. La madre, ex tennista russa, nel 2012 apre un’Academy a Vaughan, nei pressi di Toronto, dove Shapovalov si allena tuttora. “La mamma aveva cominciato ad allenare mio fratello, e da piccolo ho insistito molto con lei per iniziare a giocare anch’io. Alla fine ha ceduto, e mi ha allenato fino a 13 anni, ma ancora oggi mi aiuta moltissimo. Ma anche mio padre è importantissimo per me, perché mi fa da manager”.

A seguirlo tennisticamente, oltre alla madre, c’è il coach canadese di origini italiane Adriano Fuorivia. Anche Shapovalov quindi, come il greco, principalmente è sotto la direzione tecnica familiare ma partecipa saltuariamente a dei training camp organizzati da Tennis Canada ed è sempre convocato ad eventi internazionali. Nel 2016, oltre alla vittoria a Wimbledon junior, dove ha sconfitto tra gli altri, Tsitsipas e De Miñaur, e le semifinali agli Open di Francia junior, sconfitto dal vincitore Blancaneaux, fa anche il suo debutto nel tennis professionistico dove batte Kyrgios nel Masters 1000 di Toronto, vince ben tre Futures e arriva in semifinale in due Challenger. Inoltre, nel doppio, l’impagabile coppia Denis Shapovalov-Felix Auger-Aliassime raggiunge la finale a Wimbledon 2016 e vince agli US Open 2015.

Il tennis di Shapovalov si può riassumere in due parole: rischio ed anticipo. Anche qui Claudio Fortuna, dopo averlo incontrato in un match, dice di lui: “È difficile non lasciarsi attrarre dalla sua aura di positività. Denis sembra non soffrire mai la tensione, né prima né durante il match; il suo piano è chiaro e semplice: comandare. Non importa se dall’altra parte della rete ci sia un qualsiasi giocatore da Futures o Kyrgios; lui picchia, duro, apre il campo con il servizio mancino e, sempre con i piedi sulla riga di fondo comanda: dritto, rovescio, ogni colpo viene giocato con il massimo della scioltezza, e spesso del rischio, con l’obiettivo di conquistare la rete che difende con grande maestria”.

I suoi modelli sono Roger Federer (“Ho sempre cercato di giocare in maniera aggressiva e di venire avanti, ma anche di comportarmi come lui in modo da essere un vero e proprio professionista. Ammiro il suo atteggiamento, anche dopo sconfitte dure da digerire riesce a controllarsi”) e Milos Raonic (“È incredibile ciò che sta facendo per il tennis canadese. I professionisti sono molto più intelligenti sul campo. A livello juniores non siamo abituati a fare cambiamenti in un match o a cambiare tattica. I pro trovano modi per fronteggiare il gioco dell’avversario anche quando sei tu in vantaggio. Possono rovesciare le carte in tavola”).  Ma i modelli servono per ispirarsi a qualcuno e a questo mira il canadese che con un pizzico di maturità e disciplina può davvero sfondare. Il suo allenatore, Adriano Fuorivia, lavora su questo fronte da un po’, tanto da affermare che “Denis gioca sulle righe. Da sempre. Provo dopo ogni partita a spiegargli che a volte non è necessario rischiare per vincere il punto, ma lui mi risponde che se colpisci la riga il punto lo hai vinto… e vedi, lui le colpisce molto spesso e vince, non posso dargli torto”.

Saranno Tsitsipas e Shapovalov a salvare il rovescio a una mano?


Tsitsipas e Shapovalov, hanno un gioco vario, ottimi fondamentali ed entrambi sono ancora carenti sul piano fisico, soprattutto il greco che sta lavorando per tirare su qualche chilo. Inoltre la maggior altezza di Stefanos (1 metro e 93), se dal lato del servizio lo aiuta, lo penalizza però nella mobilità e in effetti è in quel versante che si riscontrano le maggiori lacune. Per sopperire a ciò, il greco gioca un tennis d’attacco cercando sovente la rete. Una maggiore fisicità lo aiuterà sicuramente a dar maggior pesantezza ai colpi. Il canadese invece ha ancora margini di miglioramento col servizio e nell’incisività della risposta.

Dal punto di vista tecnico-tattica si può osservare che Tsitsipas molto spesso gioca il dritto in open-stance, ha un servizio molto potente e vario ed un buon rovescio. Shapovalov ha dritto semiwestern spesso giocato in semi open-stance, buon servizio (arriva a circa 200 km/h molto spesso) e un ottimo rovescio, che forse è il suo colpo migliore. Da osservare il footwork del canadese che sembra letteralmente una molla, saltellando lungo il campo, e spesso, dopo il colpo, per la torsione del busto e la spinta delle gambe atterra un bel po’ avanti rispetto al punto d’impatto perdendo sì qualche secondo o metro prezioso ma riguadagnandoli molto rapidamente sfruttando la stessa inerzia per darsi la spinta nel senso contrario. Entrambi seguono, quando serve, il punto a rete, più spesso il greco e soprattutto lo giocano in profondità per poter chiudere al colpo successivo. Buona mano entrambi sia per volée che demivolée aiutati in questo anche dal giocare spesso i doppi. Impressionante del canadese è comunque il rovescio con cui fa partire dei missili carichi ed angolatissimi ed è sempre impeccabile nel timing anche in movimento; ed utilizzando il rovescio ad una mano l’impatto centrato è fondamentale. Da queste due immagini si può vedere come si adatti alle varie situazioni:

In questo scambio si può vedere come Shapovalov adatti il suo rovescio alle diverse situazioni, come segua il colpo a rete e ritorni poi rapidamente nella posizione centrale. Col primo rovescio Shapovalov si trova nella posizione ideale, oltre la linea di fondo con peso sulla gamba destra, ginocchio sinistro quasi a terra, busto ruotato verso il fondo e fa partire il missile che Mmoh riesce a ribattere efficacemente ed è dopo il recupero del canadese di dritto che si vede il secondo rovescio colpito in posizione critica. Shapovalov impatta la palla mentre è in volo, sempre in anticipo, e si può vedere come sia perfettamente bilanciato con busto/gambe e braccia pur contrastando una palla alta, carica ed in elevazione.
Il rovescio del greco, perfetto tecnicamente e stupendo da guardare è però migliorabile. Tsitsipas sfrutta molto il topspin con buone accelerazioni ma ricorre anche spesso all’uso dello slice quando la palla gli ritorna alta dal lato sinistro poiché non riesce ad arretrare sufficientemente per impattare perfettamente la palla o si trova in ritardo mentre il canadese in questo riesce a trovarsi sempre nella posizione perfetta.

In questo scambio si può notare l’ottima costruzione del punto da parte del greco partendo dalla risposta al servizio con perfetto posizionamento dei piedi e scambio dei punti d’appoggio dopo l’impatto e successiva spinta sul lato destro col dritto forzando l’avversario a cambiare lato e portando così a casa il punto spingendo fuori dal campo col rovescio di spinta e potente dritto a sventaglio poi.
Con queste premesse già da quest’anno potremo quindi ammirare questi giocatori su un palcoscenico più prestigioso e, se continueranno così, anche ad alti livelli sperando mantengano quella parte di spettacolarità che da un lato rischia di minare i risultati(spesso il ‘bel colpo’ è nemico dell’utile) ma dall’altra rende il tennis uno sport davvero fantastico ed imprevedibile. E le parole di Shapovalov fanno ben sperare: “So benissimo che non posso cercare ogni volta il colpo spettacolare – ha più volte ripetuto Shapovalov nelle prime interviste rilasciate ai media canadesi – perché bisogna essere solidi e concreti. Ma il mio tennis sarà sempre aggressivo e alla ricerca del punto”.

Denis Shapovalov:
Età: 17
Nazionalità: Canadese
Luogo di nascita: Tel Aviv
Classifica: 250
Altezza: 1,83m
Peso: 70kg
Rovescio a una mano

Stefanos Tsitsipas:
Età: 18
Nazionalità: Greca
Luogo di nascita: Atene
Classifica: 209
Altezza: 1,93m
Peso: 78kg
Rovescio a una mano

Dalla stessa categoria