Australian Open: Djokovic e Nadal avanti senza intoppi

Australian Open senza scosse. Djokovic stavolta non ha problemi con Verdasco. Vincono Rafael Nadal e Milos Raonic. Zverev rischia grosso ma chiude al quinto. Avanti anche Thiem, Dimitrov e Monfils.

[2] N. Djokovic b. F. Verdasco 6-1 7-6(4) 6-2 (Evaristo Desio)

Succede spesso che dopo aver sofferto le pene dell’inferno con qualcuno più debole di te la volta successiva metti l’attenzione necessaria perché il calvario non si ripeta. E Djokovic, sempre più ombroso, sempre più irritato, non ha fatto eccezione. Come in fondo un po’ tutti si aspettavano, dopo la paura di Doha, Djokovic è sceso in campo con il chiaro obiettivo di chiudere la pratica rapidamente. È andato 5-0, ha avuto la palla del bagel e ha chiuso in meno di mezzora il primo set. Ma appena ha abbassato un po’ l’attenzione, cosa che gli capita spesso da qualche tempo a questa parte, sono ricominciati i guai. Nando, che anche se alla fine perde praticamente sempre rimane molto bello da vedere se ha voglia di giocare, ha cominciato brekkando il serbo, portandosi sul 2 a 0, per cedere subito il favore. Salito sul 3 a 1 un altro break di Djokovic ha messo le cose a posto, anche se il serbo non riusciva più a stare tranquillo sul proprio servizio. Faceva anche peggio però Verdasco, che risaliva da veri e propri baratri sia nel nono game, da 15/40, che nell’undicesimo, da 0/40. Lo stesso tiebreak, a quel punto abbastanza casuale viveva di tre “strappi”: il primo del serbo, che andava 3 a 0; il secondo di Verdasco, che andava a servire in vantaggio per 4 a 3; e quello decisivo di Djokovic che chiudeva il tiebreak per 7 a 4.
Il terzo set era praticamente una formalità, anche se il numero due del mondo trovava ancora modo di concedere una palla break nel terzo game. Salvata quella la partita è virtualmente finita e il secondo break di Djokovic è servito ad evitare di stare troppo in campo. 2 ore e 23 minuti sono stati fin troppi.

[9] R. Nadal b. F. Mayer 6-3 6-4 6-4 (Adriano Spataffi)

Se è vero che una rondine non fa primavera, si può comunque dire che l’esordio nel torneo di Rafa Nadal sia stato incoraggiante, considerando che si è trovato di fronte un Florian Mayer ispirato e in buona condizione seppur con una palla, soprattutto in fase di scambio, troppo leggera per un avversario di questo calibro.

L’andamento della partita è stato univoco in tutti i tre set, durati dai 35 ai 45 minuti l’uno: lo spagnolo ha impostato un ritmo che lo lasciasse giocare in sicurezza, restando sempre lontano dal pericolo di un break e aspettando di fiutare i momenti più opportuni per alzare il livello e piazzare i colpi del ko decisivi per i set. La tattica riuscirà in tutti i parziali e basteranno un break per partita a Nadal per superare il primo, insidioso ostacolo, contro uno dei pochissimi giocatori, tra l’altro, contro cui non era in vantaggio negli scontri diretti, erano infatti 1-1 prima di questa partita.

Dal punto di vista atletico si può dire di aver visto un Nadal in buonissime condizioni fisiche, anche se non ancora con la sensazione di dominio degli anni migliori, mentre tecnicamente Rafa, pur con qualche errore sparso qua e la non da lui, ha ripresentato tutte le sue armi migliori, dai fondamentali di fondocampo efficaci sia in attacco che in difesa ad un servizio continuo e ben variato che gli ha permesso di portare via i propri turni in battuta con buona scioltezza. Nadal adesso è atteso da Marcos Baghdatis, finalista qui nel 2006: la sensazione è che se lo standard al servizio ed in risposta, avversario permettendo, resterà quello visto in questo turno, non sia precluso fare strada, pur con la riserva su match in lunghe distanze.

[8] D. Thiem b. J. Struff  4-6 6-4 6-4 6-3  (Francesca Padoin)

Nel pomeriggio australiano va in scena la partita fra l’austriaco Dominic Thiem ed il tedesco Jan-Lennard Struff. I precedenti fra i due sono pari: una vittoria per parte; a dividerli sono 50 posizioni ed il numero di titoli in carriera (7 per Thiem e per ora nessuno per il tedesco). La pre-season dell’austriaco è stata molto positiva con due quarti raggiunti sia a Brisbane che a Sydney, mentre il tedesco ha preferito il Challenger di Canberra dove ha raggiunto la finale. Struff parte alla grande tenendo il proprio turno di servizio e procurandosi subito una palla break con risposte profonde ed attaccando ogni palla ma Thiem, dopo un iniziale affanno, rimane in partita. Si vede però, appena si allunga lo scambio, la superiorità di palla dell’austriaco, più lavorata e con un gioco più vario; ed infatti al sesto game, Thiem si guadagna due palle break con un fantastico passante in corsa di dritto. La seconda è quella buona ed il giovane numero 8 del mondo passa in vantaggio 4-3. Break che però perde subito dopo a 15 con una serie di errori di dritto. L’austriaco continua a fare errori e non riesce ad arginare i colpi del tedesco che al nono game si guadagna un’altra palla break e passa a condurre il match. Il secondo parziale è una fotocopia del primo con l’austriaco molto falloso e con una bassa percentuale di prime (era 38% nel primo set). Finora è solo il guizzo del campione che lo fa rimanere in partita. Già al quinto game siamo a ben 21 errori contro i 9 di Struff. E quasi inaspettatamente per la partita vista finora Thiem riesce ad ottenere ben 2 palle break e passa in vantaggio, aiutato anche da Struff che, nel momento topico, si disunisce. Il terzo parziale vede l’austriaco più propositivo ed al nono game, con un po’ di fatica, ottiene il break. Adesso Thiem gioca molto più sciolto ed al terzo game passa in vantaggio. Vantaggio che mantiene con un break nell’ottavo game e dopo quasi 3 ore di match l’austriaco passa al secondo turno dove affronterà il vincente fra Thompson e Sousa. Prestazione non brillante di Thiem che è apparso poco propositivo e molto falloso ma forse era il classico giorno in cui tutto non funziona.

[24] A. Zverev b. R. Haase 6-2 3-6 5-7 6-3 6-2 (Cristina Pozzoli)

Alexander “Sascha” Zverev, testa di serie numero 24 del seeding, apre il programma della Hisenese Arena con una sofferta vittoria al quinto contro l’olandese Robin Haase. C’è attesa per l’esordio della giovane stella tedesca a caccia della sua prima vittoria a Melbourne e lui non tradisce con una partenza degna delle aspettative che ci sono su di lui. Il primo set è senza storia e scorre veloce. Zverev strappa subito il servizio ad Haase nel game di apertura, poi va sotto 0-40 giusto per prendere bene le misure del campo, annulla le palle break e vola 4-0 in un baleno. Indomabile al servizio ed implacabile in risposta, il tedesco tira forte, mette a segno quindici vincenti, e chiude 6-2. Nel secondo set Haase riesce a frenare la furia di Zverev mandandolo fuori equilibrio con la smorzata e con il rovescio in back. Il tedesco commette qualche errore di troppo, cade ingenuamente nella trappola, accusa un passaggio a vuoto e cede la battuta nell’ottavo game mandando a servire l’olandese per il set che chiude 6-3. All’inizio del terzo set Zverev ritrova il suo ritmo e va avanti 3-0 con un break, poi si smarrisce e si fa rimontare. Haase legge bene il momento di rottura del tedesco e continua a tessere la sua tela nella quale Zverev cade puntualmente più per demerito suo che per merito del suo avversario. Sul 5 pari Zverev, completamente in balia di se stesso, cede la battuta e manda Haase a servire per portarsi in vantaggio 2 set a 1. L’olandese chiude il parziale e Zverev completa la frittata spaccando la racchetta e beccandosi un warning. All’inizio del quarto la situazione non cambia, Zverev non riesce a rientrare nel match e subisce il break in apertura che pesa come un macigno. Poi però reagisce, ritrova la concentrazione e il gioco dell’inizio del match e, dal 3-1 in favore dell’olandese, mette a segno cinque game consecutivi garantendosi il quinto set. L’incantesimo continua nell’ultimo parziale con Zverev che, in completa fiducia, non sbaglia più niente, replica l’andamento del primo set e chiude il match con un altro 6-2.
Vittoria decisamente importante per il tedesco, in special modo da un punto di vista mentale, in vista del terzo turno in cui, salvo sorprese, dovrebbe trovare Rafael Nadal. Prima però c’è un altro incontro da giocare e da non sottovalutare con un altro astro nascente, Frances Tiafoe, che ha superato in 4 set Mikhail Kukushkin.

[3] M. Raonic b. D. Brown 6-3 6-4 6-2 (Ciro Battifarano)

Ordinaria amministrazione per la testa di serie numero 3 Milos Raonic nel suo incontro di primo turno contro l’estroso Dustin Brown. L’imprevedibile tedesco, che sempre entusiasma il pubblico presente sugli spalti, non ha di fatto mai impensierito Raonic. Match in equilibrio soltanto nei primi giochi, con Raonic che non è riuscito a sfruttare le prime occasioni di break. Nell’ottavo gioco però Brown commette un doppio fallo in apertura di game ed uno in chiusura, spianando la strada al suo avversario. Raonic nel prosieguo del match ha, come suo solito, controllato agevolmente i suoi turni di servizio e sfruttato le occasioni in risposta. Un match che, come prevedibile, è scivolato via in poco più di un’ora e mezza, con scambi rapidi che al massimo hanno raggiunto i nove colpi. Soltanto a cavallo tra il secondo ed il terzo set Brown ha avuto occasione di rientrare in partita nei parziali, ma in entrambe le occasioni le palle break sono state annullate dal cecchino canadese.  Un successo in tre set come nell’unico precedente al primo turno degli ultimi US Open, anche se in quell’occasione non fu di buon auspicio per Raonic  che venne eliminato, a sorpresa, nel turno successivo da Ryan Harrison. Qui a Melbourne Raonic al secondo turno incontrerà il Gilles Muller cheha sconfitto in tre set il futuro papà Taylor Fritz.

[15] G. Dimitrov b. [WC] C. O’Connell 7-6(2) 6-3 6-3 (Daniele Vitelli)

Primo turno non impossibile quello affrontato nel primo match della sessione serale sulla Margaret Court Arena da un redivivo Grigor Dimitrov contro il ventiduenne australiano Christopher O’Connell. Il tennista di casa, infatti, non poteva rappresentare un ostacolo insormontabile per le rinnovate velleità del bulgaro, reduce da un buon finale di stagione 2016 e da un inizio di 2017 convincente, come dimostra la recente vittoria a Sydney, torneo nel quale era stato capace di sconfiggere ben tre top 10. Dal canto suo O’Connell, numero 231 nelle ultime classifiche, era al debutto in un torneo dello Slam, grazie alla wildcard gentilmente concessa dalla Federazione Australiana.
Primo set equilibrato nel quale, seppur solido nei suo turni di servizio, Dimitrov non riusciva a essere concreto in fase di risposta, fallendo ben cinque occasioni per togliere il servizio al suo avversario. O’Connell si faceva valere puntando su una buona capacità di copertura del campo e grazie a un diritto potente ed efficace. La naturale conseguenza era, dunque, l’approdo al tie break, in cui il bulgaro non cedeva terreno, chiudendo il gioco decisivo per 7 punti a 2. L’inizio del secondo parziale palesava lo spostamento degli equilibri a favore di Dimitrov, che metteva subito a segno il break, strappando immediatamente il servizio a O’Connell. L’australiano subiva, quindi, il contraccolpo, ma non cedeva completamente il passo, difendendo i turni di battuta ma non conquistando mai alcuna palla break su quelli dell’avversario. Stesso copione per il terzo set, nel quale l’allungo decisivo a favore di Dimitrov giungeva nel quarto gioco alla prima ed unica palla break concessa da O’Connell nel parziale.
Vittoria tutto sommato agevole, dunque, per il semifinalista di Wimbledon 2014, atteso ora al secondo turno dalla sfida con il ventenne coreano di belle speranza Hyeon Chung, numero 105 del mondo, noto alle cronache per essere stato sconfitto da Gianluigi Quinzi nella finale del torneo juniores di Wimbledon 2013.

[6] G Monfils b. J. Vesely 6-2 6-3 6-2 (Fabrizio Salvi)

Gael Monfils chiude il programma sul campo 3 strapazzando in altrettanti set il mancino ceco Jiri Vesely e si concede un secondo turno tutt’altro che semplice contro Aleksandr Dolgopolov, mina vagante in questi primi turni che, se in giornata, può dare da pensare a chiunque. Il parigino ha giocato un incontro di buona solidità, considerate anche le difficoltà del suo avversario nel tenere il servizio. Il break afferrato alla primissima occasione ha indirizzato il timone del gioco verso la rotta francese, con Vesely che si è trovato di colpo sotto per 5 a 1, frastornato. Non fa tempo, il ceco, ad allestire una timida reazione strappando il break a Monfils, che immediatamente perde il suo e consegna generosamente il parziale al francese che chiude per 6 giochi a 2 al secondo set point.

Il livello del secondo set del ceco sale, la concentrazione arriva a dei livelli accettabili e il servizio tiene botta. Peccato che tutto questo inizi a consolidarsi solamente dopo il break fattosi portare via all’alba del parziale che ne indirizza nuovamente l’andamento a favore di Monfils. Un set, dicevamo, più lineare e meno altalenante rispetto al precedente, ma il servizio ceduto pesa enormemente e il francese è piuttosto risoluto nel chiuderlo per 6 a 3 poco dopo l’ora di gioco.

Giusto per non cambiare le buone abitudini, Vesely comincia il terzo parziale, quello del dentro o fuori, perdendo per la terza volta il servizio a inizio set. Il risultato non può che essere quello solito, ossia rincorsa di un potenziale contro-break che Monfils gli lascia assaporare, ma non afferrare. Troppi sono, infatti, gli errori del ceco – 38 in totale – che si scontra il miglior pragmatismo del francese. L’incontro si chiuderà in poco più di un’ora e mezzo di gioco.

B. Paire b. [PR] T. Haas 7-6(2) 6-4 rit. (Cristina Pozzoli)

Accolto da un grande applauso torna in campo Tommy Haas, ex numero 2 del mondo, che, alla soglia dei 39 anni e dopo quindici mesi dall’ultima apparizione del circuito, inizia la stagione numero 21 della sua tormentata carriera con un’amara sconfitta contro Benoit Paire, numero 47 della classifica ATP.

Quando il giudice di sedia annuncia che sarà Haas a servire per primo un altro lungo applauso di incoraggiamento lo accompagna. Passati i primi due game in cui i giocatori, alla loro prima sfida ufficiale, si studiano a vicenda, Haas si trova in pericolo nel terzo game costretto a salvare una palla break. Paire è in palla, sbaglia poco e sposta bene il tedesco che negli scambi prolungati va spesso in difficoltà. Nonostante questo è Haas ad effettuare l’allungo nel sesto game sorprendendo il francese con uno splendido passante lungo linea di rovescio e poi con un paio di risposte anticipate che Paire non riesce a gestire. Il servizio di Haas però non è più l’arma letale che ha caratterizzato la sua carriera e nel game successivo il tedesco concede subito il controbreak. Paire rimonta lo svantaggio e si arriva al 6 pari. Nel momento decisivo la lunga lontananza dagli eventi ufficiali si fa sentire in termini di concentrazione per Haas che si fa travolgere e si gira sul 6-0 per il francese. Con un moto d’orgoglio Haas annulla i primi due set point ma poi Paire chiude il parziale che l’ha visto mettere a segno 19 vincenti a fronte dei 9 del tedesco ma specialmete 11 ace contro 4. Nel secondo set Haas si fa più aggressivo e riesce a portare Paire ai vantaggi nei suoi primi due turni di battuta senza però riuscire ad ottenere palle break. Man mano che il gioco va avanti Haas accusa un evidente calo fisico che lo porta a cedere il servizio e il secondo set al decimo game e a chiudere anzitempo il match ritirandosi per l’impossibilità di continuare la partita.

Le altre partite

Giornata dominata dall’infinito match tra Karlovic e Zeballos, vinto dal croato per 22-20 al quinto, e molto regolare per il resto. L’unica sconfitta di una testa di serie, piccola soddisfazione per gli italiani, la procura Fabio Fognini, che si vendica del tumultuoso match di Wimbledon e rifila tre set a zero a Feliciano Lopez, che appare in chiaro declino. Per il resto pronostici decisamente rispettati. Dimitrov soffre il primo set ma poi fila via liscio, Monfils travolge Vesely, in una partita che prometteva di essere più complicata di com’è stata. Hanno rischiato qualcosa Goffin e Zverev, che solo al quinto hanno avuto ragione di Opelka, che sarà campione, e Haase, che invece no. Solita regolare vittoria di Gasquet, Jasika e Mmoh ancora troppo fragili per Ferrer e Simon. Cresce Tiafoe che ha vinto una partita non facile contro Kukushkin, mentre Coric viene bloccato da Dolgopolov. Del resto se il guru ha voglia è dura per tutti (il prossimo è Monfils, potrebbe essere il match di giornata).

Risultati primo turno:

[6] G. Monfils b. J. Vesely 6-2 6-3 6-2
A. Dolgopolov b. B. Coric 6-3 6-4 3-6 7-6(7)
D. Young b. [Q] T. Fabbiano 6-4 7-6(1) 6-4
[32] P. Kohlschreiber b. N. Basilashvili 6-4 3-6 7-6(2) 6-4
[24] A. Zverev b. R. Haase 6-2 3-6 5-7 6-3 6-2
[Q] F. Tiafoe b. M. Kukushkin 6-1 6-7(3) 6-3 6-2
M. Baghdatis b. M. Youzhny 6-3 3-0 rit.
[9] R. Nadal b. F. Mayer 6-3 6-4 6-4
[13] R. Bautista-Agut b. G. Pella 6-3 6-1 6-1
Y. Nishioka b. Q] A. Bolt 6-4 1-6 6-2 6-4
[Q] E. Escobedo b. D. Medvedev 7-5 4-6 7-6(5) 6-1
[21] D. Ferrer b. [WC] O. Jasika 6-3 6-0 6-2
[25] G. Simon b. [WC] M. Mmoh 6-1 6-3 6-3
R. Dutra Silva b. J. Donaldson 3-6 0-6 6-1 6-4 6-4
G. Muller b. T. Fritz 7-6(7) 7-6(5) 6-3
[3] M. Raonic b. D. Brown 6-3 6-4 6-2
[8] D. Thiem b. J.L. Struff 4-6 6-4 6-4 6-3
J. Thompson b. J. Sousa 6-7(2) 4-6 6-3 6-2 6-1
B. Paire b. T. Haas 7-6(2) 6-4 rit.
F. Fognini b. [28] F. Lopez 7-5 6-3 7-5
[20] I. Karlovic b. H. Zeballos 6-7(6) 3-6 7-5 6-2 22-20
[WC] A. Whittington b. A. Pavlasek 6-4 4-6 6-2 6-3
[Q] R. Stepanek b. D. Tursunov 6-2 7-6(1) 6-3
[11] D. Goffin b. [Q] R. Opelka 6-4 4-6 6-2 4-6 6-4
[15] G. Dimitrov b. [WC] C. O’Connell 7-6(2) 6-3 6-3
H. Chung b. R. Olivo 6-2 6-3 6-2
C. Berlocq b. R. Albot 6-4 6-7(4) 7-5 7-6(8)
[18] R. Gasquet b. [Q] B. Mott 6-4 6-4 6-2
[30] P. Carreno Busta b. [LL] P. Polansky 6-0 3-6 3-6 6-2 3-0 rit.
K. Edmund b. S. Giraldo 6-2 7-5 6-3
[WC] D. Istomin b. [Q] I. Dodig 6-1 6-4 3-6 7-5
[2] N. Djokovic b. F. Verdasco 6-1 7-6(4) 6-2

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