Del Potro, Australian Open e Davis in dubbio: “Devo essere intelligente”

Lo ha detto del Potro stesso: non vuole forzare i tempi e potrebbe rinunciare per il terzo anno di fila allo Slam australiano oltre alla sfida con l'Italia in Coppa Davis.

I buoni risultati ottenuti nella seconda parte di stagione (vittoria con Wawrinka a Wimbledon, finale alle Olimpiadi, quarti a New York, vittoria nel 250 di Stoccolma e la vittoria della Coppa Davis) non traggano in inganno: Juan Martin del Potro non ha intenzione di prendersi altri rischi e potrebbe addirittura rinunciare al primo Slam stagionale. Lo ha detto del Potro stesso durante una conferenza stampa (qui il video di ESPN, in spagnolo): “Prima del mio primo torneo mancano 15 giorni di allenamento, devo essere intelligente abbastanza da capire se posso arrivare a questo obiettivo. Forse giocare due tornei di fila mi costringerebbe a saltare altri tornei in futuro”.

Del Potro ha saltato gli Australian Open 2015 e 2016, se saltasse anche questo sarebbe il terzo di fila, ma la cosa non sembra preoccuparlo più di tanto: “Il tennis mi ha aspettato per due anni, penso che possa aspettarmi per un altro Australian Open. Al tempo stesso sono consapevole che si tratta di un torneo importante, che potrebbe darmi tanti punti e mettermi in una buona posizione per il resto della stagione. Sono fattori contrastanti che devo considerare per bene”.

Anche la partecipazione alla sfida di Coppa Davis con l’Italia, prevista per il weekend del 3-5 febbraio a Parque Sarmiento, a Buenos Aires): “Giocherò se mi sentirò bene. Contro l’Italia giocheremo su terra battuta, è una superficie difficile. Comunque non ho ancora deciso che cosa faremo, quando sarò più tranquillo programmeremo i miei impegni”. Insomma, l’obiettivo del numero 38 del mondo è “restare sano per tutto il 2017. In più sapere che la Coppa Davis si giocherà in casa mi fa stare più tranquillo”. Intanto, l’argentino giocherà due esibizioni contro David Ferrer: una il 27 dicembre a Tortuguitas, la seconda il giorno successivo a Mar del Plata.

Nel corso della sua carriera, del Potro ha subìto un paio di infortuni molto gravi. Il primo, al polso destro, lo tenne fuori per quasi tutto il 2010 e l’argentino chiuse l’anno oltre la 200ma posizione mondiale. La lenta risalita culminerà con il ritorno in top 10 a marzo 2012, con la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra e con il ritorno alle ATP World Tour Finals, torneo nel quale aveva raggiunto la finale alla prima partecipazione, tre anni prima. Nel 2013 arriva in finale a Indian Wells, in semifinale a Wimbledon (la terza della carriera, la prima dopo gli US Open 2009) e a fine anno chiude tra i primi 5. Ma nel 2014 un nuovo infortunio al polso, stavolta a quello sinistro, lo costringe a fermarsi di nuovo. Da Dubai 2014 a Sydney 2015 non gioca nessun torneo, si ripresenta a Miami ma il polso non gli dà tregua e l’argentino si ferma per altri 11 mesi, quando rientra a Delray Beach. Occorre aspettare quest’anno per rivederlo con una certa regolarità: insomma, la cautela di Juan Martin del Potro è più che giustificata.

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