Aggressione Kvitova: le diverse similitudini col dramma di Chakvetadze

Aggressione a Petra Kvitova: tante connessioni con quella subita da Anna Chakvetadze nel 2007. Un esempio? Le date: il 19 dicembre quella della russa, il 20 dicembre quella della ceca.

Martedì 20 dicembre verrà ricordato come il giorno in cui qualcuno ha quasi ucciso Petra Kvitova. La tennista ceca sta ora combattendo in sala operatoria per riparare le gravi ferite rimediate alla mano sinistra, ma non è mai stata in pericolo di vita.

Questo, però, è forse l’unico punto positivo di una giornata da fiato sospeso con aggiornamenti continui, ognuno con una sfumatura più grave del precedente.

Di casi simili, nel tennis, si ricorda soprattutto quello che spezzò definitivamente la carriera di Monica Seles nel 1993, quando ricevette una coltellata (anche lei) sulla schiena durante un torneo in Germania. In pochi, forse, ricorderanno che appena un giorno fa, il 19 dicembre, è stato il nono anno dall’aggressione subita da Anna Chakvetadze che come la tennista ceca ha un punto in comune piuttosto duro da digerire: entrambe sono state vittime dei loro aguzzini mentre si trovavano in casa, in quello che dovrebbe essere il luogo più al sicuro dal nemico, dall’esterno.

Verso le quattro di mattina del 19 dicembre il gruppo, armato, fa irruzione nella villa della famiglia Chakvetadze. Anna, i suoi genitori ed il fratellino Roman, di nove anni, hanno vissuto ore di pura paura. Lei, assieme al papà Jamal ed alla mamma Natalia vengono legati, l’uomo persino picchiato e, sotto alla minaccia di una pistola, vengono spinti a dar loro il denaro. La russa non ha mai voluto rilasciare alcuna dichiarazione inerente all’aggressione, ma da lì in avanti è evidente l’enorme shock psicologico subito che, oltre a spingerla a decimare la sua partecipazioni ai tornei, le impedirà di esprimere il suo miglior tennis. E’ l’inizio del suo declino che culminerà poi nel 2013, quando ad appena 26 anni annuncerà il ritiro dall’attività agonistica.

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