US Open, day-6 recap: Lorenzi e Wawrinka da applausi. Le Williams di corsa, Pliskova prima volta agli ottavi. Del Potro emoziona ancora, Karlovic infinito

TENNIS – Di Diego Barbiani

US OPEN. Il recap del day-6 dello US Open è un insieme di tanti argomenti, spunti, riflessioni, che partono tutti da lì, dal match incredibile tra Andy Murray e Paolo Lorenzi.

Oltre a loro abbiamo le Williams che vanno di fretta, il cuore di Stan Wawrinka, il ritorno di Juan Martin Del Potro agli ottavi dopo 3 anni, la prima volta di Karolina Pliskova nella 2° settimana, la voglia di Ana Konjuh di cancellare un brutto momento del suo recente passato, il ritiro di Kyrgios sotto gli occhi di Rod Laver.

LORENZI, UN ‘ GRAZIE’ GRANDE COSI’
Ti vorremmo dire ‘grazie’ tutti quanti, caro Paolo, perché sei andato ben oltre le più rosee previsioni contro Andy Murray facendo gara alla pari con il n.2 del mondo, 3 volte finalista Slam nel 2016 e medaglia d’oro olimpica in singolare. Le 5 ore contro Gilles Simon sembravano già il match in cui avevi dato tutto, dove la fatica aveva bruciato tutte le energie fisiche e mentali. E non ci sarebbe stato nulla di male, considerando l’età ed il passato. Non sei nato con il pedigree di un campione, e fino alla soglia dei 27 anni non eri ancora entrato tra i primi 250 del mondo. Non hai mai mollato, ieri sera come nella tua carriera, e col duro lavoro sei arrivato non solo a vincere un titolo ATP, ma anche a diventare il n.1 d’Italia e per la prima volta al 3° turno Slam dove, di fronte ad un gigante degli ultimi 10 anni, per oltre 2 ore hai tenuto testa con bravura ed orgoglio. Questo, Paolo, vale quasi quanto una vittoria.

LE WILLIAMS NON PERDONO TEMPO
6-1 6-2, 6-2 6-1… Insomma, Serena Williams e la sorella Venus non hanno tanta voglia di perdere tempo in questi primi turni. Soprattutto la più anziana, Venus, che a 36 anni è ancora una volta negli ottavi dello Slam di casa. Johanna Larsson e Laura Siegemund sapevano che il loro destino era ormai segnato, ed entrambe non hanno potuto raccogliere di più contro lo strapotere delle loro avversarie.

STAN THE MAN, STANIMAL, IRON STAN…
Chiamatelo come volete, “WOWrinka” è la versione più nerd che si possa sentire, eventualmente, ma la vittoria in 5 set di Stan Wawrinka contro Dan Evans (4-6 6-3 6-7 7-6 6-2) è ricca di emozioni, spettacolo, e grande lotta tra 2 giocatori che hanno un caratterino niente male (lo svizzero lo conosciamo, per Evans invece basta dire che nel 2008 fu sospeso 4 mesi dalla LTA per aver frequentato un night club più volte durante il torneo di Wimbledon). 4 ore di tennis vario, di occasioni continue e di ribaltamenti di fronte sempre possibili. Bravi entrambi, bravo soprattutto Wawrinka a non mollare di testa quando ha perso un terzo set che era riuscito a raddrizzare (da 3-6 a 6-6 nel tiebreak) ed ad annullare match point sul 5-6 nel tie-break del 4°. Non era scontato, soprattutto visti i tornei di preparazione allo US Open dove ha giocato poco e male. Ora invece è agli ottavi, e dopo domani affronterà Ilya Marchenko.

KYRGIOS, UN DISPIACERE A ROD LAVER
Nick Kyrgios non ha potuto far altro che ritirarsi contro l’ucraino Ilya Marchenko dopo aver perso il 3° set 6-1. Era indietro di un parziale, ma da un po’ non riusciva più a piegarsi. Troppo male alla schiena, in quelle condizioni era diventato pressoché impossibile giocare a livelli accettabili. Peccato, perché con Rod Laver sulle tribune a guardare il connazionale l’inizio era stato dei migliori. Poi, dopo il 6-4, il progressivo crollo…

DEL POTRO AGLI OTTAVI DOPO 3 ANNI, PRIMA VOLTA ASSOLUTA PER PLISKOVA
Veder giocare Juan Martin Del Potro ora, in questo momento storico, è emozionante. Qualche mese fa non si sapeva se potesse rientrare o meno, da febbraio in poi c’è stata una crescita progressiva enorme e la vittoria contro David Ferrer (7-6 6-3 6-2) è un’altra, enorme, impresa. Davamo tutti per spacciato lo spagnolo, vittima della sua stagione più brutta da quasi 10 anni a questa parte, ma anche al 2° turno è riuscito a dominare, alla distanza, Fabio Fognini. Del Potro, che gioca sempre senza un rovescio in spinta è riuscito a schiantarlo soffrendo solo un po’ nelle fasi finali del primo set. Non è ancora top-100, ma un eventuale successo su Dominic Thiem lo porterebbe ad un passo dalla top-60. Soprattutto, dopo 3 anni è di nuovo negli ottavi di uno Slam.
Ottavi Slam che Karolina Pliskova, nonostante un passato da n.7 al mondo, raggiunge ora per la prima volta in carriera. Tanto ha dovuto penare, la ceca classe 1992, per ottenere questo traguardo, e dopo una stagione opaca, il jackpot di Cincinnati l’ha prepotentemente rilanciata. Oggi il 6-2 6-4 ai danni di Anastasia Pavlyuchenkova che vale un posto contro Venus Williams, ma soprattutto la libera di un record negativo che la attanagliava ormai da 3 anni.

KONJUH, DOPO 2 MESI CI RISIAMO
Ana Konjuh, 19 anni a fine dicembre, coglie allo US Open i primi ottavi di finale Slam in carriera. Contro Agnieszka Radwanska giocherà per aggiungere un nuovo tassello al suo record, ma soprattutto potrà provare a prendersi la rivincita di quanto accadde non più di 2 mesi fa a Wimbledon. Quel giorno stava dominando la polacca a suon di servizi vincenti ed accelerazioni da fondo. Arrivò a servire sul 5-3 al 3°, ebbe in tutto 3 match point, non riuscì a chiudere e si andò ad oltranza. Qui, sul 7-7, per rincorrere una smorzata di Radwanska il piede finisce sotto la palla e la caviglia si gira in un modo bruttissimo. Scoppiò a piangere, provò a giocare il game sul 7-8 ma dopo due passi capì che non c’era nulla da fare. Finì il match e venne trasportata via in sedia a rotelle. E’ tornata a giocare solo a Rio de Janeiro, ma tanto è bastato per ritrovare una buona condizione fisica e ripetere anche qui un ottimo percorso ed avere già la chance di rivincita. Ci proverà, per quanto la n.4 del mondo sia comunque favorita.

KARLOVIC, EPPURE L’ANAGRAFE DICE ’37 E MEZZO’
Gli anni sono 37 e mezzo, eppure Ivo Karlovic sta vivendo un periodo di forma straordinario. Aveva cominciato l’anno non vincendo un match prima dell’ultima settimana di aprile, eppure da inizio luglio ha trovato il modo per recuperare tutto il tempo “perso”. Vittoria a Newport, vittoria sfiorata a Washington, ottavi a Toronto, vittoria a Los Cabos, ottavi di finale allo US Open. 2 mesi incredibili, ed un rendimento in classifica stagionale che lo vede al n.19 del mondo. Enorme, gigante, come i suoi 2 metri e 8 centimetri, ed ora la sfida contro un Kei Nishikori fin qui abbastanza balbettante, che ha sempre ceduto un set (Becker, Kachanov, Mahut).

 

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