US Open – Day 1 recap: Djokovic e il polso stanno bene. Negli USA il futuro può attendere. Monica Puig si è fermata a Rio

TENNIS – NEW YORK. Ogni mattina (italiana) vi facciamo rivivere quanto accaduto nella giornata appena conclusa agli Us Open. Si parte con il primo giorno a Flushing Meadows.

I POLSI DI DJOKOVIC E NADAL STANNO BENE
Se da una parte Rafa Nadal è ormai definitivamente guarito dal dolore al polso sinistro (l’agile vittoria su Istomin lo testimonia) lo stesso non potevamo dire del numero 1 del mondo, che dalle Olimpiadi sembra patire fastidi allo stesso arto del collega spagnolo. Il problema forse non è della stessa gravità, ma c’era comunque un po’ di apprensione perché Nole aveva già saltato Cincinnati e qui a New York si è fermato spesso nel corso degli allenamenti per un trattamento. Dopo il debutto vittorioso contro Jerzy Janowicz possiamo stare tranquilli: Djokovic c’è. Dopo un secondo set lasciato per strada, è andato via con un filo di gas negli altri due.

AVANTI TUTTI I BIG TRANNE GASQUET (MA E’ ANCORA UN BIG?)
Non è stata in generale una giornata di passione per i cosiddetti big, tutti avanti senza incappare in dolorosi inciampi all’esordio dell’ultimo Slam stagionale. L’unico ko inatteso è arrivato da Richard Gasquet, che però fisicamente non sai mai come si presenterà un torneo. Un fisico cristallino il suo… letteralmente. E contro un giocatore che ha già fatto vedere buone cose come Kyle Edmund, oggi ha pagato pegno (anche salato). Stava per fare la sua stessa fine anche Benoit Paire, prima di rinsavire, riacciuffare il match al quarto set e battere al quinto Dusan Lajovic.
Si segnala anche la vittoria del redivivo Milhail Youzhny in tre comodissimi set (ed è quello che sorprende di più) su Martin Klizan.

DERBY AMERICANI, IL FUTURO PUO’ ATTENDERE
I due derby a stelle e strisce tra giovani e “vecchi”, finiscono entrambi in favore dei giocatori più esperti, che la spuntano però solo al quinto set. Jack Sock tiene a bada le velleità di Taylor Fritz, mentre John Isner recupera due set di svantaggio e batte Frances Tiafoe (al tie-break, e come se no). Insomma, il futuro per gli Usa, può ancora attendere, ma per poco.

MONICA PUIG SI E’ FERMATA A RIO
La Puig era fisicamente in campo a New York, ma la sua testa è rimasta sul palco di premiazione a Rio de Janeiro, con la medaglia d’oro al collo e l’inno portoricano in sottofondo. Per sua stessa ammissione si sveglia la notte per controllare se la medaglia è ancora lì, è vera e non è stato tutto un sogno. Dopo l’estasi per quel successo, e l’arrivo in patria da eroina, Monica non ha più toccato la racchetta fino a tre giorni fa, e si è visto. Ko in due set contro Svisai Zheng e bye bye New York. Ora può tornare a coccolarsi la medaglia d’oro, prima o poi tornerà con la testa sulla Terra. Noi l’aspettiamo.

SI SALVANO WOZNIACKI, MUGURUZA E KEYS
Anche tra le donne non si segnalano ko fragorosi, tranne la Puig di cui sopra, di cui abbiamo già parlato. Le cose non si erano però messe benissimo per Caroline Wozniacki, né per Garbine Muguruza, né per Madison Keys. Tutte e tre però, dopo aver perso il primo set, sono riuscite a rimettere in carreggiata il match e portarlo a casa al terzo.
Non ha fatto nemmeno la fatica di completare il match Angelique Kerber, nel suo primo match di rincorsa al numero 1. La tedesca ha vinto il primo 6-0 e, avanti 1-0, ha visto la sua avversaria Hercog ritirarsi. Per Angie tutte energie risparmiate in vista di (sicure) future maratone. Eliminata invece Sabine Lisicki da Yulia Putinseva, ma si sa, la tedesca fuori da Wimbledon perde ogni potere.
Come per gli uomini, segnaliamo per le donne una vittoria tra le “retrovie”, quella di Ana Bogdan, che ha battuto Sorana Cirstea rimontando uno svantaggio di 0-6 0-3 (e 2-5, sempre nel secondo set).

 

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