Inchiesta del 'The Telegraph': giovane tennista britannica avvelenata durante Wimbledon

TENNIS – Di Diego Barbiani

Oggi, giovedì 11 agosto, il ‘The Telegraph uscirà in edicola con una prima pagina interamente dedicata ad una notizia che ha dell’incredibile: Gabriella Taylor, giovane tennsita britannica, è stata avvelenata durante l’ultimo torneo di Wimbledon.

La giocatrice classe 1998 è stata costretta al ritiro durante il suo match di quarti di finale quando era sotto 6-4 1-1 contro la statunitense Kayla Day.

Presto è arrivato anche il ricovero in ospedale per quello che sembrava essere un virus comunque misterioso

4 giorni in terapia intensiva, dopodiché da ulteriori esami è venuto fuori che Taylor era affetta da Leptospirosi che può portare anche ad emorragie polmonari o meningite. Una delle ipotesi formulate da Scotland Yard, al momento, è che la britannica sia finita nelle mire di un’associazione a delinquere nelle scommesse. Non è escluso, però, che al posto di un’associazione criminale ci possa essere invece una rivale o una persona vicina ad una delle avversarie nel circuito junior. 

Gabriella è stata vicina alla morte, salvata solo grazie agli accurati test clinici fatti appena ricoverata in ospedale. Milena Taylor, la madre, ha sofferto giorno e notte vedendo la propria figlia su quel letto di ospedale e la faccia persa nel vuoto: “Prima di Wimbledon stava benissimo. Era in gran forma sotto tutti gli aspetti. Voleva un gran risultato, voleva vincere il titolo, ed invece una volta giunta ai quarti di finale ha dovuto lottare per qualcosa di più importante: la propria vita. Quando l’equipe medica che l’ha visitata ha comunicato a me ed a mio marito cosa le era realmente successo sono rimasta senza parole”.

La madre stessa ha confessato che Gabriella è rimasta al National Tennis Centre durante tutto il corso del torneo. Dichiara: “Quello è un luogo sicuro, gli unici spostamenti che faceva erano da lì all’All England Club. Siamo convinti che non sia stato un incidente, che qualcuno abbia voluto di proposito avvelenare nostra figlia perché questo battere non si trova in Inghilterra, non ci sono altri casi simili se non estremamente rari. La borsa da tennis che usa era lasciata spesso nella player lounge come capita a tutti i giocatori quando non si allenano o non scendono in campo, qualcuno potrebbe benissimo averla presa”.

Non è ancora chiaro, però, come sia avvenuto il contagio. Taylor ha manifestato i primi sintomi il 6 luglio, giorno del ritiro dal torneo, ed al momento non ci sono né sospetti né arresti. Nel frattempo, la giocatrice è tornata ad allenarsi a Marbella, in Spagna. Non è chiaro, però, quando avverrà il rientro in campo. “Ci vorrà molto tempo prima che mia figlia – conclude Milena – torni a giocare. Non sarà facile per lei, ma questa storia ci ha fatto aprire gli occhi su un mondo che non credevamo potesse esistere: d’ora in poi faremo ancora più attenzione a cosa nostra figlia berrà e mangerà”.

 

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