Wimbledon: Kyrgios agli ottavi, è sfida a Murray

TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviata a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – E’ un’altra prova di maturità superata: bando ai giochetti e alla discontinuità Nick Kyrgios si sbarazza di Feliciano Lopez in una partita giocata su pochi punti e si regala domani un interessante ottavo di finale contro Andy Murray, che per lui fin qui è stato un vero tabu. Sarà diverso stavolta?

“Wimbledon è lo Slam dove ho più chances”. La consapevolezza non manca a Nick Kyrgios, sempre più giocatore, non solo colpitore. Se lo guardi adesso durante uno scambio e vedi qualche highlights dello scorso anno, capisci quanto sia cresciuto, assimilato schemi e imparato a rimanere concentrato e pronto durante i match. Per molti potrebbe apparire un passaggio automatico, per Kyrgios invece non lo è stato.

Molto del merito è forse di Lleyton Hewitt, che nel corso di quest’ultimo anno è stato molto vicino all’australiano e ha dispensato consigli; Kyrgios ha dichiarato di non sapere cosa volere esattamente da un coach ma di sicuro qualcosa da “Rusty” ha imparato. Non era una partita e una vittoria scontata, quella contro Feliciano Lopez sul Campo 1.

Lo spagnolo più adatto all’erba, decisamente più esperto su questa superficie, può portarti al manicomio con il suo back bassissimo, con il servizio mancino. Il secondo set perso al tie-break dimostra le difficoltà affrontate da Kyrgios in merito ma il fatto che abbia saputo andare avanti e superarle, in due giorni diversi, la dice lunga sulla crescita di Nick.

Meno circo, più vittorie. Meno esplosioni in campo, meno chiacchiere, più attenzione al punteggio. In tutto ciò non si è perso lo spettacolo, l’imprevedibilità e soprattutto la potenza dei colpi che Kyrgios rende quasi imprendibili su questa superficie.

Adesso per lui c’è Andy Murray, di cui è amico e soprattutto grande ammiratore. Il giocatore peggiore per Kyrgios: più di Nadal, più di Federer. Forse anche più di Djokovic, anche se contro il serbo Nick non ha mai giocato.

Non avrà niente da perdere domani, però. E non è quello di prima. Murray dovrà giocare una partita solida; se non lo facesse, Kyrgios è pronto a prendersi il palcoscenico.

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