ATP Monte Carlo: Vesely indemoniato, Djokovic cede la corona del principato!

TENNIS – ATP

MONTECARLO. Il re del principato abdica all’esordio: Novak Djokovic non difenderà il titolo conquistato nel 2015 dopo la clamorosa sconfitta subita per mano di Jiri Vesely. Il ceco, con una partita a livelli indemoniati, crea la sorpresa più grande dell’inizio di 2016, almeno dal lato maschile, cogliendo anche il primo successo in carriera su un top-10.

6-4 2-6 6-4 il punteggio finale che proietta il ventitreenne ceco agli ottavi di finale del Master 1000 di Monte Carlo e scuote ulteriormente il tabellone nella parte alta, dopo l’eliminazione altrettanto a sorpresa di Tomas Berdych ad inizio giornata contro Damir Dzumhur. Caso vuole, inoltre, che proprio Djokovic e Berdych fossero i finalisti della passata edizione del torneo, entrambi eliminati nella partita d’esordio di dodici mesi dopo.

Per rendere l’idea del successo del ceco, è la prima sconfitta che il n.1 del mondo subisce all’esordio di un torneo dal Master 1000 di Madrid del 2013, quando ci pensò Grigor Dimitrov in quella sfida in cui Djokovic fu beccato a più riprese dal pubblico spagnolo e replicò in maniera piuttosto piccata e cominciò un periodo di due anni d’assenza.

Oggi tutto “tranquillo”, se non per un Vesely che ha giocato la partita più bella della sua carriera, picchiando forte sulla palla e con quella statura alta, piuttosto robusta, e la bandana in testa a ricordare un giovane Del Potro. Il ceco, miglior talento che la Repubblica Ceca ha da offrire come sostituto di Tomas Berdych, ha saputo spingere e variare, incartare Djokovic, renderlo per lunghi tratti nervoso ed intestardirlo quando lo chiamava a rete (e lo ha fatto decine di volte) con una palla corta. La smorzata, il colpo di cui anni fa il serbo abusava, oggi s è ritorta contro. La smorzata di Vesely era quasi sempre efficace, la sua mai. A rete sembrava venisse scherzato dalla capacità dell’avversario di rincorrere una contro-smorzata e giocare un vincente. Non era da Djokovic subire questo trattamento, eppure non è mai riuscito a ribaltare lo schema se non in rarissime occasioni.

Nel primo set al servizio ha ceduto appena due punti, concretizzando sul 4-4 quanto di buono fatto fino a quel momento. Verso la metà del secondo set ha avuto un calo fisico evidente ma più che ragionevole, visti il ritmo di gioco che stava esprimendo, ed ad inizio del terzo set, infine, ha avuto anche un po’ di aiuto da parte dell’avversario, che ha perso due brutti turni di battuta con diversi errori non da Djokovic.

Lo si vociferava da qualche settimana, eppure nessuno aveva captato a dovere il rumor: questo Djokovic è un filo sotto il livello del 2015. Nulla di male, se il paragone è tra un cannibale in versione stellare ed uno un pochino più opaca. Anzi, c’è caso che questa sconfitta gli dia il tempo necessario per riposarsi a dovere dopo le fatiche dell’ultimo mese e mezzo, l’infezione all’occhio, qualche match sofferto in più del previsto. Una giornata negativa, una giornata però dove brilla la stella di Vesely, vero protagonista dell’incontro dal primo all’ultimo punto. Al prossimo turno, per lui, uno tra Gael Monfils e Paolo Lorenzi.

 

 

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