Wimbledon: il tappeto rosso è per Andy Murray

TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviata a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – E’ la sesta semifinale a Wimbledon per Andy Murray, che si è sbarazzato in tre set (64 75 64) e due interruzioni per pioggia di Vasek Pospisil, troppo leggero per lo scozzese. Murray affronterà ora Roger Federer venerdì in un vero big match sul campo centrale.

 

La partita si annunciava facile e tale è stata.

 

Con tutto il rispetto per un buon giocatore come Vasek Pospisil, poteva solo essere un pessimo Murray a complicarsela. Ma a Wimbledon difficilmente abbiamo visto pessime prestazioni da parte di Andy, sebbene anche oggi non abbia esattamente brillato.

 

Il margine però è troppo ampio; il canadese è già stato molto bravo ad arrivare fin qui, specie dopo la rimonta con Viktor Troicki nel Manic Monday di Wimbledon.

 

“Muzza”, come lo chiamano da queste parti e non solo, è concentrato. A fargli perdere di vista il momento ogni tanto interviene la pioggia, con gli organizzatori che la prima volta decidono di non chiudere il tetto; la seconda devono, sebbene il sole poi continui a splendere nei cangianti cieli di Londra.

Pospisil tiene con il servizio, ma a parte quello e qualche dritto che fa male, in ogni altra parte del campo lo scozzese gli è superiore. Oggi Andy è particolarmente irriverente con se stesso: sono quelle giornate (ce ne sono tante) in cui deve sfogare la propria rabbia per un colpo corto, un errore stupido, una prima che non va.

 

Le vere “emozioni” del match sono insomma queste, unite ai protagonismi di Pascal Maria, che dà i warning per perdita di tempo eccessiva a Pospisil sempre durante momenti chiave del set.

 

L’emozione più grande per Murray è però la sesta semifinale a Wimbledon: fin qui un tabellone facile, insidia Karlovic a parte, fin qui poco “testato”. Ma d’altronde anche Federer, il suo avversario. Che Murray qui a Wimbledon ha affrontato due volte: in finale nel 2012, perdendo. E sempre nello stesso anno, nella finale olimpica, trionfando in tre set contro uno svizzero provato dalla battaglia del giorno prima in semifinale contro Juan Martin Del Potro.

Il favorito? Non c’è. Ed è proprio questo che rende la partita qualcosa da aspettare.

 

 

 

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