Federer : "Cerco le novità, ma Wimbledon è il sogno. Tutto può cambiare in un attimo"

 

TENNIS – QUIET PLEASE! – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Roger Federer, in California da una settimana, si prepara al primo MS1000 della stagione dopo l’importante vittoria di Dubai, che gli restituisce fiducia dopo la prematura sconfitta in Australia. E confessa in un’intervista esclusiva a Clarey: “Sono in giro da vent’anni, è naturale che oltre alle vittorie cerchi anche il nuovo. Le bambine le voglio con me, studiano ‘on the road’ ma questo potrebbe cambiare in fretta”. Sulla Davis: “Non sarebbe male se finisse con il ricordo di quella splendida vittoria a Lille”.

E’ un’allegra brigata, la famiglia Federer. Una famiglia allargata, sebbene sia già larga di suo. Quattro figli, tre tate, un’istitutrice specializzata nell’insegnamento nella scuola primaria che prepara le figlie nell’anno dei “prerequisiti”, ovvero l’ultimo davvero infantile; preparatore, allenatori, fisioterapista, moglie, a volte i nonni, spesso amici di famiglia. L’agio consente di circondarsi di belle e utili cose anche mentre “lavori”. Che per Roger Federer e quasi tutti i tennisti sul circuito corrisponde poi a una passione che rende tutto più facile e dolce.

Anche a trentatré anni, anche dopo due decenni di viaggi, fusi orari, spostamenti e impegni sponsor. E infatti Federer parla di novità da ricercare, di posti nuovi da esplorare. Lo fa con Christopher Clarey del NY Times in una bella e distesa intervista, prima dell’esibizione al Madison Square Garden insieme a Dimitrov alle porte del primo MS1000 di stagione, a Indian Wells.

“Ho avuto l’opportunità di visitare tanti posti, tanti paesi, conoscere tante persone e sento che in questa fase finale faccio bene a cercare di andare in posti nei quali non sono riuscito ad andare prima”. Novità, queste perpetue motivazioni. Necessarie per prolungarsi la carriera, per nuovi stimoli, per non perdere mai l’entusiasmo.

“Quest’ultimo viaggio in California è stato veramente brutale, dodici ore di fuso hanno reso nervosi tutti: una delle gemelle ha dormito una sera dalle otto a mezzanotte e per tutta la notte non è riuscita a riaddormentarsi, una cosa incredibile, mai successa prima”.

E per la prima volta parla in maniera chiara e aperta dei programmi che lui e Mirka hanno per l’istruzione delle gemelle, ormai prossime a compiere sei anni:
“Oltre alle tate, che sono tante anche per evitare che lavorino troppo e per mantenere sempre un clima allegro, abbiamo assunto anche una professionista per la scuola dell’infanzia; è specializzata anche per la scuola primaria, così durante le ore disponibili Myla e Charlene tra una hall in albergo e una players’ lounge sono ben felici di apprendere e lavorare. La cosa importante per me e per tutti noi è stare insieme, è sempre stata la nostra priorità”:

“All’inizio avevo dei dubbi in merito a questo tipo di istruzione, specie all’inizio della loro carriera scolastica ma sono stato rassicurato in merito e loro non sembrano fin qui risentire di tutto ciò; certo le cose potrebbero cambiare molto in fretta”.

In maniera neanche troppo velata, Federer sta affermando che qualora le bimbe trovassero difficoltà ad essere istruite ed educate scolasticamente in questo modo, andrebbero a scuola in Svizzera e probabilmente le probabilità di un ritiro a breve, a quel punto, sarebbero molto alte. Ma non è un programma attuale.

Uno quasi immediato è Istanbul, città e torneo che visiterà la settimana prima di Madrid. Naturalmente la quota di partecipazione deve essere stata alta, ma come Roger tiene a precisare, non è certo l’unico motivo:

“A scuola in Svizzera avevo molti compagni di origine turca ed è una cultura ed un Paese che mi hanno sempre affascinato: si è presentata questa opportunità e sono molto felice di andare. In qualche modo riuscirò a incastrare le cose”.

E infine parla di Coppa Davis. Di come ancora senta molto l’emozione di quella finale a Lille e di quanto sia sollevato di aver evitato anche stavolta delle infiltrazioni alla schiena: “Non ne ho mai dovuto fare una per fortuna, quella volta ci sono andato molto vicino ma sono riuscito ad evitarlo”.

E del futuro in Davis dice: “Non ho ancora deciso a lungo termine, so che comunque la maggior parte degli svizzeri capisce adesso questo mio distacco dopo la vittoria. Conosce gli sforzi che ho dovuto fare e certo se non dovessi più andare chiudere con il ricordo di quella bellissima vittoria non sarebbe male”.

Ma non ci sono solo le novità nel futuro di Federer. Un desiderio rimane sempiterno e indistruttibile: “Wimbledon. Su tutto. E in un mondo perfetto (per me) tornare numero uno”.

 

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