Top of the Twitter / La gioia e le lacrime da Fed Cup. Fognini partecipa all'intervista a Karlovic

TENNIS – Di Diego Barbiani

Le settimane post-Slam sono tendenzialmente le più leggere, tranquille, prive di sussulti. Quella passata, invece, ha regalato agli appassionati urla, gioie, sorprese, emozioni ritorni (l’annuncio di Serena Williams su Indian Wells), possibili nuovi casi politici (come il ritiro di Malek Jaziri a Montpellier per “evitare” Dudi Sela).

Un mix di ingredienti che hanno trasportato il tifoso in ogni angolo del globo grazie alla Fed Cup, quest anno tirata a lucido con le migliori che hanno aderito alla causa per mille e più motivi di fondo, ma in particolar modo perché nel 2016 a Rio de Janeiro ci sarà l’appuntamento olimpico ed alcune tra le top players erano a caccia dei gettoni-presenza per essere convocabili dalle proprie federazioni. Lasciando da parte questi aspetti tecnici e burocratici, alla fine la maggior parte di loro ha dato tutto quello che aveva per la causa. Un esempio? Victoria Azarenka. Lei è volata addirittura a Budapest per disputare la serie C della Fed Cup, il gruppo 1 della interzona Europa/Africa in un formato di quattro gironi con quindici squadre partecipanti come Liechtenstein, Lettonia, Austria, Turchia che presentavano tutte giocatrici al di fuori delle prime 100. Era la star, la più “nobile” tra le presenti, eppure per tutta la settimana ha riso, scherzato e chiacchierato con le sue compagne di squadra e tante altre presenti nel palazzetto.

Qui era con Judy Murray mentre parlava probabilmente dei tre giorni senza bagagli.

 Qui invece ha ripreso una foto fattale da Olga Govortsova aggiungendoci l’hashtag “#lovemyteam” (amo la mia squadra)

E tra un match e l’altro trovava anche modo di improvvisarsi nuova giudice di sedia. 

Ve la ricordate così felice negli ultimi anni? Non soddisfatta, proprio felice. Così come lo era qui, con il proprio team ed il capitano Poutchek.

E’ un’Azarenka comunque diversa, più alla mano. Così come lo sono le tedesche, che alla domenica, un’ora prima di incominciare una durissima seconda giornata di Fed Cup e dopo i rischi della prima, si sono fermate a fare due chiacchiere con alcuni fan a bordo campo.

E guai a voi a dire che loro non ci tengono! Andrea Petkovic era addirittura in lacrime durante l’inno nazionale

La stessa Petkovic che è diventata il vero simbolo di questo primo turno, vincendo le uniche due partite andate ad oltranza (12-10 contro Samantha Stosur ed 8-6 contro Jarmila Gajdosova). Prima, però, ecco la gioia di Angelique Kerber per aver riscattato la sconfitta del giorno prima. Era tesa, molto tesa. Ed alla fine ha sfogato tutta la sua gioia.

“Ricorderà questa vittoria e questo pubblico meraviglioso fino a quando avrà 50 anni e sarò grassa. Sono sicura di diventarlo e mi preparerò per esserlo”.

Intanto, Azarenka si divertiva con le sue connazionali in giro per Budapest.

Oltre a loro, nel gruppo 1, è stata promossa la Serbia di Aleksandra Krunic che alla vigilia aveva detto: “Sono qui per riportare la Serbia nel World Group”. Senza l’aiuto di Ivanovic, Jankovic e Jovanovski era lei la n.1 e con tutta la pressione possibile ha vinto tutte le partite, con un netto 6-1 6-1 a Donna Vekic nel match decisivo, lasciando sfogare tutta la sua gioia.

Murray, invece, dalla sua stanza di Rotterdam avvisava (scherzando) Amelié Mauresmo di non discutere con James Keothavong, il giudice di sedia nella sfida di doppio tra Italia e Francia, perché fratello di Anne, ex tennista britannica.

Questa invece c’è Caroline Garcia, felicissima per aver portato la Francia sul 2-2 contro l’Italia

E Kristina Mladenovic al termine della grande impresa

Altre emozioni, altre urla di gioia. Purtroppo per la Gran Bretagna, alla fine la vittoria da panico sull’Ucraina non è stata condita dalla qualificazione, ma qualitativamente fu una delle sfide più intense ed equilibrate. L’Ucraina con una vittoria in due set avrebbe avuto accesso al play-off contro l’Ungheria e la Gran Bretagna, costretta a schierare Smith e Rae, era indietro 6-7 4-5 30-40. Dopo uno scambio infinito è arrivato il punto per le ragazzi di Judy Murray, che nel terzo set hanno avuto la meglio per 6-4. Quasi due ore e mezza di battaglia, “Sono dannatamente orgogliosa delle mie ragazze” sono state le prime parole di una capitana provata, colma di sudore e con il fiato rotto come se fosse stata in campo.

Passiamo ora in Svizzera, per riproporre l’urlo di Timea Baczinszky, giocatrice rinata nell’ultimo anno.

E la gioia del team Russia, qualificatosi con una certa facilità alle semifinale, grazie anche all’aiuto di Maria Sharapova.

E ne hanno fatti, di selfie… Ma davvero tanti!

Ve l’ho detto: tanti.

Uno sguardo, doveroso, anche alle sconfitte, con Jarmila Gajdosova che nonostante la dura rimonta subita da Andrea Petkovic (era avanti 4-3 e servizio al terzo set) non vuol sapere di perdere il sorriso

 

Questa invece è Arantxs Rus. Qualcuno di voi la ricorderà per aver sconfitto sul centrale del Roland Garros Kim Clijsters nell’ultimo anno da professionista della seconda carriera della belga. Ex top-50 Wta, ha vissuto un grande periodo di crisi che l’ha ricacciata fuori dalle 200. Ora è lì, che cerca di riprendersi e di riprendere il terreno perduto. Intanto però si è regalata un weekend speciale, dove con due vittorie su due singolari contro le più forti slovacche ed ha portato la sua Olanda a giocarsi gli spareggi per il World Group principale.

Questo invece è un momento storico: un tennista dominicano che vince un titolo Atp. Mille diversi significati, un solo volto: quello di Victor Estrella Burgos, l’uomo venuto un po’ dal nulla, lontano dalla geografia del tennis.

E gli sono arrivati anche i complimenti del primo ministro dominicano in persona

Ci lasciamo, infine, con qualche simpatica domanda posta ad Ivo Karlovic, in un #AskIvo molto improvvisato, da tanti utenti Twitter tra cui il nostro Fabio Fognini e la giovane americana Nicole Gibbs:

“Perché in allenamento giochi dei rovesci piatti e mai in partita?” “Perché sono un gangster. Faccio quello che voglio”.

“Sai contare fino a dodici?” “Sì. Tu?”

“Qual è il tuo animale preferito?” “Staniamo” (il soprannome di Wawrinka)

“Come faccio a diventare divertente come tu su Twitter?” “Scrivi la prima cosa che ti passa per la testa. Questo se la tua mente è volgare”.

E Fognini, che gli chiede 20 centimetri di altezza

Alla richiesta di Karlovic se non ne volesse di più, risponde convinto che vanno benissimo perché gli permetteranno di servire come lui.

 

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