Australian Open: Serena Williams alla ricerca della tranquillità smarrita

TENNIS – Di Diego Barbiani

MELBOURNE. Messi da parte i dispiaceri per una Hopman Cup molto sottotono, Serena Williams a Melbourne cerca di ritrovare serenità e soddisfazioni. La n.1 del mondo ha cominciato la sua corsa verso il sesto alloro down under con una vittoria netta nel punteggio: 6-0 6-4 alla belga Alison Van Uytvanck.

Per una giornata, dunque, le negative sensazioni che lei stessa ha esternato durante l’esibizione di inizio anno sono svanite ma è presto, probabilmente, per dire di avere tra le mani una giocatrice del tutto ripresa. Il 6-0 del primo parziale è frutto anche di un’impotenza dell’avversaria, ottima servitrice ma in tremenda difficoltà quando viene spostata un po’ dal centro del campo. Oltretutto, per la pochissima esperienza a livello di Slam, deve aver avvertito troppo il momento, l’essere su uno dei campi più importanti della struttura di Melbourne Park contro una giocatrice del livello della statunitense.

Quando poi nel secondo parziale ha cominciato a tenere con più decisione la battuta, è arrivata anche un pizzico in più di fiducia e galvanizzata anche da una Williams che non voleva saperne di ingranare una marcia d’assalto per chiudere l’incontro è anche salita 0-30 sul 4-4. Un pizzico di fortuna ha aiutato la n.1 del mondo, con un dritto in controbalzo in uscita dal servizio caduto proprio a due centimetri dalla riga di fondo campo, poi ancora una volta sono emerse le grandi difficoltà nello spostamento della sua avversaria che nel momento di pressione psicologica si è fatta strappare la battuta ed è uscita dal match.

La belga è del 1994 e da junior era una delle tante giocatrici considerate potenzialmente “arrivabili”, con un futuro importante e buone possibilità di stare nei piani alti della classifica. Il servizio è il colpo che più di tutte la aiuta mentre per il resto ha ancora qualche difficoltà di troppo. Come livello di crescita pare molto simile a quello di Karolina Pliskova, nome caldo su cui in tanti puntano per un expolit non solo in Australia ma nel corso dell’intera stagione. Come Van Uytvanck, la ceca mostrava grandi difficoltà a coprire il campo a causa anche di gambe troppo lunghe, passi ancora troppo goffi e qualche problema nel piegarsi per colpire di rovescio le palline all’altezza del ginocchio. Da un annetto, Pliskova ha migliorato tantissimo questo aspetto ed il suo ranking ne ha giovato, entrando stabilmente nelle 100 fino a stabilizzarsi, al momento, attorno alle prime 20 del mondo. Van Uytvanck, invece, dopo essere arrivata al n.73 lo scorso settembre è stata ricacciata al di là di quel confine (oggi è n.107). In questo senso forse non l’ha aiutata a crescere nemmeno la frase che pronunciò Ann Drevies nel 2013. L’allora capitano della squadra belga di Fed Cup disse di lei che non deve avere limiti in classifica perché «è più completa di Maria Sharapova».

A proposito di Maria Sharapova, il duello tra lei e Serena Williams per la poltrona di n.1 del mondo è appena cominciato. Entrambe, pur senza entusiasmare, hanno passato il primo turno e le distanze sono rimaste invariate, ma la strada è ancora molto lunga e ricca di insidie.

 

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