Davis Cup – Federer c'è ma è la sua controfigura, Monfils non perdona: è 1 a 1

di ANDREA SCODEGGIO

LILLE – Monfils detronizza il re. Dopo il primo match vinto da Wawrinka, risponde la Francia con Gael Monfils, battendo per la terza volta in carriera Roger Federer, in un match senza storia: 6-1, 6-4, 6-3 in un’ora e quarantotto minuti, riportando il punteggio della finale in parità: 1-1.

In questi giorni si è parlato tanto di questa partita, non solo per l’importanza della posta in palio. Le condizioni di Federer, dopo il ritiro nella finale degli ATP Final’s di Londra per i problemi alla schiena, sono rimaste in bilico fino alle ultime ore della competizione. Per molti la presenza era a forte rischio, ma alla fine il responso ha decretato: Federer c’è ma è la sua controfigura.

Il suo fantastico gioco d’anticipo, oggi, è parso molto fiacco, non brillante come visto al Master, e contro Monfils, giocatore dotato di grande fisicità e potenza di colpi se è in giornata, non si possono concedere così tante palle comode  per gli sventagli del transalpino. Impressionante la statistica del francese: solo due palle break (non sfruttate da Federer) concesse in tre set e solo due volte un suo game è finito ai vantaggi. A dimostrazione della grande differenza di rendimento fra i due.

Primo set totalmente a tinte francesi. Gael Monfils scende in campo concentrato e per niente intenzionato a lasciarsi infastidire dal rumore sulle condizioni del proprio avversario. Impone un ritmo serrato fin da subito, centrando grandi angoli e servendo con percentuali mostruose di ace (9 nel set) e di punti ottenuti con la prima 100%). Federer è imponente di fronte a questo tornado che colpisce la palla troppo forte da sembrare vero. Subisce un break nel quarto gioco e nel sesto gioco, ha un piccolo battibecco con il pubblico, oggi assolutamente a sfavore del tennista elvetico, ed in mezzora il risultato è presto detto: 6-1 per il tennista transalpino.

Secondo set sulla stessa falsa riga del primo, almeno come dominio. Monfils cala nel servizio (nemmeno un ace nel secondo parziale) ma dall’altra parte Federer risponde corto e continua a sbagliare senza appello. Il set si decide con un break nel terzo gioco ed un 6-4 che non rispecchia appieno la differenza tra i due atleti.

A questo punto i fan dello svizzero si auguravano la ripetizione del match dei quarti di finale degli Us Open di quest’anno (Federer in svantaggio due set a zero contro Monfils e vittoria al quinto), ma in quest’occasione le probabilità di un remake svaniscono subito.  Monfils ha appreso la lezione e soprattutto Federer non dà alcun segnale di ripresa nemmeno in questo parziale.  Il francese brekka  altre due volte Roger e chiude il match con un fantastico rovescio lungo linea all’incrocio delle righe, nel tripudio generale del pubblico che è tornato a sperare nella conquista dell’insalatiera ambita: 6-3 l’ultimo parziale.

La prima giornata si è conclusa in parità ma per la Svizzera il punto interrogativo sulle condizioni del suo campione, non si è per niente risolto.

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