Coppa Davis – Wawrinka leone, Federer ricama: Svizzera sul 2-1 a Lille

TENNIS – Di Diego Barbiani

LILLE. Impresa svizzera a Lille, non nei nomi degli attori protagonisti quanto nei numeri e nelle sensazioni. Roger Federer e Stan Wawrinka hanno sconfitto 6-3 7-5 6-4 la coppia francese formata da Julien Benneteau e Richard Gasquet.

Spazzati via i fantasmi che hanno accompagnato la vigilia di questo importante doppio ed ora, per la squadra capitana da Severin Luthi, la giornata decisiva comincerà con loro avanti e con un Federer estremamente positivo quest oggi che sfiderà subito Jo Wilfried Tsonga che all’ultimo oggi ha deciso di non essere della partita.

Può sembrare esagerato usare il termine “impresa” quando i vincitori rispondono al nome di Federer e Wawrinka e gli avversari Benneteau e Gasquet, ma di questo si tratta. Il primo era reduce dalla sua sconfitta più pesante mai patita in Coppa Davis ed i dubbi sulla sua schiena, sulle sue prestazioni e sull’affiatamento con il compagno odierno sembravano strabordare. Il secondo ieri aveva dimostrato una energia impressionante, ma assieme al n.2 del mondo non vincevano un doppio dal 2011 contro il tenero Portogallo a cui avevano fatto seguito quattro sconfitte consecutive. Inoltre, non avevano mai vinto un match sulla terra rossa. Hanno spezzato la maledizione nel giorno più importante, come i grandi campioni sanno fare.

In questa finale dove si gioca su ogni dettaglio, anche a livello mentale, oggi Wawrinka fin dall’inizio ha dato quel qualcosa in più per aiutare Federer ad entrare prepotentemente nel gioco. E’ stato lui che ha salvato la squadra nella metà del secondo parziale quando i francesi si stavano facendo sempre più aggressivi e propositivi. Anzi, tutto il peso della nazione di casa era sulle spalle di Benneteau. L’unico vero doppista in campo è stato anche l’ultimo ad arrendersi, prendendo per mano un impaurito Gasquet e cercando di assorbire tutta la carica del pubblico di casa.

Il primo set è volato via molto agevolmente, con l’unico break ottenuto con diversi errori del n.27 del mondo. Nel secondo però la Francia aumentava la pressione e di colpo tutti i turni di battuta degli svizzeri diventavano macchinosi, ma era quasi sempre il campione dell’Australian Open che ne veniva fuori a suon di “c’mon” urlati a spegnere il rumoroso (ma corretto) tifo avversario.

Il momento cruciale è stato la metà del secondo parziale quando sul 4-3 Francia Wawrinka ha salvato un game di battuta di importanza capitale. Benneteau e Gasquet non mollavano, continuavano a racimolare occasioni su occasioni, la faccia del primo era di chi non vedeva l’ora di assestare il colpo a spezzare le gambe agli avversari ed a costruire la propria rimonta. Barcollavano pericolosamente ma ecco, sull’ennesima parità, la prima verà magia di Federer con una strepitosa volèe di rovescio a respingere una risposta praticamente vincente di Benneteau (sempre lui) ed a trasformarla in un vincente. Un game più tardi e sono arrivate le prime palle break in favore del duo svizzero, ma dall’altra parte della rete c’era sempre un grande Benneteau che tirando due servizi vincenti consecutivi ha ridato fiato a tutta l’arena.

Il problema, per lui, era il suo compagno. Gasquet, infatti, ancora una volta ha tradito le attese che lo accompagnano da una carriera e non è riuscito a sopportare la tensione e sul 5-5 non ha messo la prima sulla palla break. Benneteau sì, lui no. Una differenza enorme, perché poi dall’altra parte c’è un Federer in quel momento in ascesa doveva attendersi il peggio: risposta vincente di rovescio, break e secondo set per gli svizzeri.

Adesso i francesi avvertono che la bilancia pende leggermente verso i rossocrociati. Nulla è perduto, ma dovranno trovare due prove fantastiche per racimolare i due punti necessari con l’incognita di Tsonga che oggi ha voluto cedere il passo a Benneteau per non precisati motivi. Lui ce l’ha messa tutta, cercando l’impossibile, ma ad un certo punto giocava da solo contro due che appena una settimana fa avrebbero avuto un pesante litigio e che oggi invece si sono mostrati affiatati come nei momenti migliori. 

La Svizzera neanche nel 1992 fu ad un solo punto dall’insalatiera. Quella volta Marc Rosset e Jakob Hlasek furono avanti 2-0 nel doppio per poi farsi rimontare e perdere al quinto da John McEnroe e Pete Sampras e Hlasek perse il giorno dopo contro Jim Courier. Ora però la situazione è diversa e ripensando anche alle dichiarazioni di Federer di ieri, quando aveva affermato di aver voluto giocare per trarre sensazioni vere dalla schiena, ora inizia a delinearsi il quadro. C’è la cornice, c’è qualche macchia di rosso, bisogna attendere un giorno però per capire il reale contenuto.

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