Francia contro Svizzera: è già ansia da Coppa Davis

TENNIS – Di Valentina Clemente

Dall’ultimo punto messo a segno da Roger Federer contro l’Italia, e la conseguente vittoria della Svizzera con accesso alla finale di Coppa Davis, in Francia la febbre da tennis ha toccato le sue punte massime perché, oltre ai transalpini ad animare una tre giorni palpitante ci sarà anche il Re della racchetta, pronto a dar battaglia per quell’unico trofeo che ancora manca alla sua bacheca.

Gli ingredienti per uno spettacolo di lusso ci sono quindi tutti e quindi non resta che definirne i dettagli, ovvero il palcoscenico che ospiterà la sfida e per questo la Federazione Francese ha pensato di puntare allo stadio del Lille, tempio dedicato al calcio… ma non solo.

In vista dei prossimi europei del 2016 infatti, gli impianti sportivi delle maggiori squadre hanno subito profonde modifiche e lo stadio del Losc (il team di Lille, ndr) ha tutte le caratteristiche per essere il luogo ideale per una sfida che, comunque vada, resterà negli annali di questo sport. Al di là del nazionalismo intransigente di cui spesso si parla per i francesi, la sfida di Coppa Davis non lascerà nessuno deluso perché se saranno i padroni di casa ad imporsi la vittoria avrà un valore doppio (territoriale e sportivo), mentre se saranno Roger Federer e Stan Wawrinka ad alzare l’insalatiera, sarà la vittoria dello sport della racchetta, nonché un momento storico per il movimento.

Se l’idea dello stadio dovesse andare in porto a disposizione dell’evento ci sarebbero circa 26mila posti, un record per un incontro di tennis, ovviamente al chiuso e al caldo, perché lo stadio Pierre-Mauroy è dotato sia di un tetto mobile, sia di un impianto di riscaldamento necessario in un evento indoor in periodo tardo autunnale.

PROBLEMI TECNICI: Se tutto sembra svilupparsi in un quadro idilliaco, tecnicamente ci sono alcuni punti da risolvere prima che il via libero sia definitivo:

1) Il riscaldamento: lo scorso anno, e all’ultimo minuto, i Depeche Mode dovettero annullare il loro concerto previsto allo stadio per un malfunzionamento dell’impianto ed ora l’argomento viene utilizzato per produrre resistenze nonostante le rassicurazioni comunali.

2) Il campionato: ebbene si, la sorte ha voluto che il Lille giochi in casa proprio domenica 22 novembre, ma l’impasse potrebbe essere risolta mutando i campi con una trasferta sulle rive del lago di Annecy in casa dell’Evian TG.

3) L’evento di supercross: come avevamo preannunciato lo stadio è di per sé poliedrico e il week end precedente la Davis ci sarà un altro appuntamento, il quale ritarderebbe l’avvio della ‘configurazione tennis’ sino all’arrivo dei giocatori: problema che dovrebbe essere risolto con la costruzione di un terreno d’allenamento d’identitca superficie.

EQUILIBRIO: Nonostante l’effetto casalingo, non si sentono favoriti: per la Francia quella di novembre è la 17esima finale, la prima in casa dal 2002 e quella che potrebbe loro regalare la decima vittoria nella competizione a squadre. La superficie scelta dovrebbe essere ovviamente la terra battuta, ma il vantaggio potrebbe non essere determinante visto che per tradizione storica, in trasferta, è sempre stata la Svizzera a imporsi (almeno in tempi recenti). A vantaggio dei padroni di casa ci potrebbe essere l’elemento freschezza, visto che sia Federer sia Wawrinka saranno impegnati precedentemente nelle finali di Londra (appuntamento che non vedrà nessuno dei francesi in lizza, tranne sorprese eclatanti).

IL GRANDE DUBBIO: il tennis non è di solito uno sport di bandiera e forse l’unica eccezione è proprio il quadro della Davis, ma il timore è che gli spettatori possano essere divisi sul chi sostenere, visto che anche i cugini hanno un amore più che dichiarato per l’ex numero 1 al mondo.

EPILOGO: Ognuno dei protagonisti ha il suo perché in questa finale e la suspence che la circonda non è che un veicolo positivo di quello che ancora oggi il tennis puo’ dare a chi lo sa apprezzare. Noi siamo già in viaggio, almeno con la mente, e dopo tutte queste premesse, un viaggetto in quel del nord è vivamente consigliato.

 

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