Wimbledon: duello Murray/Nadal nel maschile, Serena Williams grande favorita nel femminile

TENNIS – Di Diego Barbiani

LONDRA. Lunedì partirà una nuova edizione del torneo di Wimbledon e quest anno, nel torneo maschile, potrebbe prospettarsi un duello inedito tra Rafael Nadal ed Andy Murray per la conquista del titolo. Nel femminile invece, dopo quanto è accaduto a Parigi, è forte la sensazione che Serena Williams voglia entrare in campo per annientare ogni giocatrice che si frapporrà tra lei e la vittoria finale.

Lo scorso anno i primi tre giorni furono traumatici. Il torneo maschile perse Roger Federer e Rafael Nadal, quello femminile Maria Sharapova e Victoria Azarenka, con Serena Williams che avrebbe abdicato qualche giorno più avanti. I pronostici vennero stravoltis oprattutto in campo femminile, con una finale tra Marion Bartoli e Sabine Lisicki che ancora genera sorrisi di incredulità.

A scombinare le carte contribuì un trattamento diverso dell’erba, che aveva creato diversi problemi ai giocatori (la stessa Azarenka si fece male nel primo turno e non scese in campo per il secondo, Sharapova si fece male contro Larcher de Britos ma rimase comunque in campo fino alla fine).

Quest anno tra gli uomini c’è un Andy Murray che scalpita. Il trionfo dello scorso anno lo ha consacrato nella storia del tennis britannico ed ora toccherà a lui aprire il torneo inaugurando il Centre Court lunedì prossimo. L’uscita agli ottavi del Queen’s va filtrata perché nel primo set ha gettato al vento otto set point prima di calare. La vera prova d’appello sarà però nel terzo Slam stagionale dove, passate le sofferenze sulla terra rossa, non vede l’ora di far valere la sua grande forza su questa superficie. Il non dover neppure “vincere a tutti i costi” lo aiuterà a scaricare la tensione con un po’ più di facilità e lo candida a grande favorito del torneo maschile.

Lo segue vicinissimo Rafael Nadal, che nonostante gli ultimi scarsi risultati sull’erba non può non essere il pericolo n.1 per lo scozzese. Ormai la questione è chiara: passati i primi tre turni, le sue quotazioni si impennano. In maniera banale: quando si trova costretto a giocare con l’erba a fondo campo è più vulnerabile rispetto a quando di erba, dagli ottavi in poi, ne è rimasta ben poca. E così il n.1 al mondo deve evitare giocatori che giocano piatto, forte, ad un palmo dalle righe e che possiedono servizi devastanti. Queste caratteristiche limitano comunque il campo dei giocatori “temibili” e gli permettono di guardare con moderato ottimismo al prosieguo del torneo.

Se lo spagnolo e lo scozzese, in percentuale, si aggirano attorno al 30%, per Novak Djokovic le quotazioni sono dimezzate: l’unica volta che è riusciuto ad imporsi a Wimbledon fu nel suo anno d’oro e qualche settimana fa a Parigi ha raccolto una delusione enorme, dimostrando come faccia tanta fatica ad aggiudicarsi una finale Slam al di fuori dell’Australia. Le lacrime al termine della partita ci hanno rivelato un serbo umano, che a Londra partirà con più dubbi che certezze e tanta autostima da ritrovare. Anche per lui saranno fondamentali i primi turni.

Roger Federer forse per la prima volta è a metà tra il grado del favorito e l’outsider. L’uscita di scena clamorosa dello scorso anno con Stakhovsky attende di essere cancellata, ma proprio quella sconfitta potrebbe svuotarlo di pressioni, a cominciare da un ranking che potrebbe solo giovarne. Non è chiaro cosa attenderci dallo svizzero. La vittoria ad Halle è un buon biglietto da visita, battendo giocatori come Nishikori e Falla che gli hanno sempre creato grattacapi. L’appello Slam però è diverso. Serve entrare in campo sempre al 100%, essere pronti a partite difficili fin dai primi turni. Questo è un po’ mancato a Federer, che a Parigi già contro Tursunov fu costretto ad un set extra a causa di un eccessivo rilassamento nel secondo set. Per quanto lui dica di essere pronto e sentirsi bene, a (quasi) 33 anni ci può essere un imprevedibile calo nel rendimento (seppur minimo) che va contrasto al meglio, cosa che è stata fatta alla perfezione nei primi quattro mesi dell’anno.

Poi arrivano gli outsiders, di cui Tomas Berdych è ormai un abitudinario. Quei giocatori da cui ci si attende sempre lo scatto, l’expolit sensazionale. Oltre al ceco c’è Stan Wawrinka, che a Wimbledon non ha mai trovato grandi soddisfazioni e complice qualche problema di salute rischia di soffrire fin dai primi giorni. Ernests Gulbis, Jery Janowicz e Milos Raonic saranno i veri osservati speciali: il lettone a Parigi ha raggiunto la prima semfinale Slam in carriera, è entrato in top-10 e se vorrà avrà tutte le carte in regola per essere il vero giocatore da evitare così pure il canadese, grande rivelazione della stagione su terra; per il polacco, invece, sarà molto difficile ripetere la semifinale di un anno fa ma sarà importante (soprattutto per lui) dare segnali di ripresa dopo le tante sconfitte degli ultimi mesi. Sarà questo, infine, il nuovo banco di prova per Grigor Dimitrov, nella speranza che possa dare un segnale importante di crescita.

Tra le donne, dopo l’esito del Roland Garros, le carte si sono rimescolate e Serena Williams appare non più così invulnerabile. La sconfitta contro Garbine Muguruza ha messo a nudo molte difficoltà che la statunitense palesava negli ultimi mesi, quando spesso era vista lamentarsi con forza verso sé stessa ed il suo modo di giocare. Ha rivelato di voler staccare per qualche giorno, per poi tornare ad allenarsi più volenterosa che mai. Sarà l’unica grande favorita, arrabbiatissima e concentrata più che mai. Dovrà però guardarsi bene da tantissime giocatrici che hanno innalzato il livello: Maria Sharapova in primis, che a dieci anni di distanza dall’unico successo sui prati londinesi spera di ripercorrere quell’impresa; Simona Halep, che ormai non può più nascondere i suoi sogni; Victoria Azarenka, che può accrescere la sua pericolosità magari approfittando di un tabellone morbido; Ana Ivanovic, che ha vinto con grande facilità il suo primo trofeo sull’erba; Petra Kvitova, che per quanto sia altalenante è sempre una giocatrice da evitare.

Poi ci sono le outsiders, quest anno più che mai nel segno delle giovani. Si inizia con Eugenie Bouchard e Garbine Muguruza per passare poi a Madison Keys, Monica Puig, Belinda Bencic e per concludere con le specialiste Sabine Lisicki e Tsvetana Pironkova. Questo gruppetto ha le possibilità di creare scossoni importanti nel tabellone. Vedremo chi avrà coraggio.

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