Challenge Round. Wozniacki, nuovi stimoli o clamoroso addio?

di FABRIZIO FIDECARO

TENNIS – Caroline Wozniacki, travolta a Indian Wells da Jelena Jankovic, uscirà lunedì dalle prime quindici del ranking Wta dopo quasi cinque anni e mezzo. La danese sarà capace di ritrovare le motivazioni o sta avviandosi pian piano a un clamoroso addio al tennis?

Una battuta d’arresto imbarazzante, quella di Caroline Wozniacki con Jelena Jankovic negli ottavi di Indian Wells. Il fuoco di paglia iniziale, con un effimero vantaggio di 3-1, e poi la bellezza di dieci giochi persi di fila, molti dei quali senza nemmeno lottare, fino al 63 61 conclusivo. La serba ha interrotto così senza alcuna difficoltà una serie di cinque sconfitte consecutive negli head to head: il suo ultimo successo risaliva a quattro anni fa esatti, proprio nella finale dell’evento californiano.

All’epoca Caroline era in piena fase d’ascesa: sei mesi prima aveva raggiunto agli US Open la sua prima (e, per ora, unica) finale dello Slam, pur perdendo con Kim Clijsters, e fra l’aprile e l’ottobre successivi avrebbe vinto sei tornei, concludendo la stagione come numero uno del ranking mondiale. Medesimo andamento si sarebbe registrato nell’anno seguente, il 2011: altri sei trofei in bacheca e primo posto in classifica confermato.

Ci si attendeva, però, il salto di qualità: la danese vinceva spesso nelle prove di valore medio-alto, ma nei Major andava incontro a eliminazioni inattese. Giusto tre semifinali (US Open 2010-11 e Australian Open 2011) in due annate al vertice, mai oltre i quarti al Roland Garros e gli ottavi a Wimbledon. Una numero uno a metà, si diceva a ragione. In fondo, però, Slam a parte, i successi non le mancavano e il tempo era ancora ampiamente dalla sua parte.

Una situazione ben diversa da quella attuale: lunedì Caroline uscirà addirittura dalle prime quindici del ranking Wta, come non le accadeva dall’ottobre del 2008, quando aveva appena diciotto anni. La regolarità, che una volta pagava, ora non le basta più per emergere. Anzi, le sconfitte in serie hanno portato con sé un evidente calo di fiducia nei propri mezzi e un maggior timore di sbagliare, che, inevitabilmente, si sono tradotti proprio in una più elevata quantità di errori.

Questa inquietudine emerge chiara anche dalle palesi difficoltà nel trovare un coach stabile. Nel corso del tempo al suo fianco se ne sono alternati parecchi (ultimo Michael Mortensen, già occupatosi di Na Li), ma alla fine Caroline sembra preferire sempre nel ruolo il padre Piotr. «Sembrerà un cliché, ma dopo aver provato vari allenatori trovo sia lui quello che funziona meglio», ha spiegato. «Quando mio padre è lì, tutto è sicuro e divertente. Non voglio ingaggiare un nuovo coach a ogni costo. Una cosa che ho imparato è che un allenatore non deve essere bravo solo professionalmente. Dato che siamo sempre vicini quando viaggiamo, dobbiamo andare d’accordo anche dal punto di vista personale».

Con ogni evidenza, in questo campo la 23enne di Odense non ha ancora mai trovato il feeling che cerca. Le cose vanno diversamente nella vita privata, dove Caroline è prossima alle nozze con il golfista irlandese Rory McIlroy. Un passo che l’allontanerà ulteriormente dal tennis? «Sono in una situazione in cui non devo pensare ai soldi», ha dichiarato la Wozniacki, «tutto quello che raggiungo da ora in poi è solo un plus. Si tratta di goderne, si vive una volta sola. Quando cominci a giocare, tutto è nuovo ed è facile trovare la motivazione. Ora si tratta di recuperare la voglia di giocare… E se non ce l’hai, puoi anche lasciar perdere». I nuovi stimoli arriveranno o è il preludio a un clamoroso addio?

 

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