I 10 migliori momenti tennistici (e non) del 2013

Di Diego Barbiani

La off-season fa tirare il fiato a tutti. Si riavvolge il nastro di un film lungo undici mesi e tornano alla mente quei momenti che rimangono segnati nella mente di tutti. Momenti tennistici e non che hanno contribuito a rendere questo 2013 diverso rispetto agli altri anni. Non vuole essere una classifica, ma un elenco. Spetta poi ad ognuno di noi crearsi una propria classifica.

1) Stakhovsky fotografa la pallina

Siamo al Roland Garros, durante il match di primo turno tra Sergiy Stakhovsky (ancora ignaro di cosa sarà capace di combinare appena un mese più tardi) ed il francese Richard Gasquet. Nelle prime battute dell’incontro, un colpo dell’ucraino viene giudicato fuori dal giudice di linea. L’arbitro conferma la chiamata ma il giocatore non vuole proprio saperne di cedere il punto ed al cambio campo, per protesta, prende il suo cellulare ed immortala con una fotografia il segno. Secondo voi? aveva ragione a protestare?

2) Troicki si improvvisa showman

La singolare forma di protesta di Stakhovsky, però, non è l’unica. Il precursore è Vicktor Troicki. il serbo a Roma infatti, durante la sfida al lettone Ernests Gulbis, per contestare una chiamata a suo giudizio errata ha preso la telecamera di un cameraman e si è portato esattamente sopra il segno lasciato dalla pallina. Nonostante le vibranti proteste, il giudice di sedia non ha ceduto di un centimetro. Anche in questo caso, aveva ragione il giocatore a protestare?

3) Djokovic e lo smash da horror

Se n’è parlato, se ne parlerà ancora per tanto tanto tempo. Lo smash che poteva dare a Novak Djokovic il vantaggio di 5-3 nella semifinale contro Rafael Nadal ha invece mandato in fumo tutto. Un tocco del net talmente goffo da suscitare le risate di molti ha riportato in vita lo spagnolo, che subito ha puntato l’indice contro il suo avversario non facendo esattamente una bella figura. Era una sfida molto altalentante, dove Djokovic più volte si è trovato costretto a recuperare situazioni di svantaggio molto delicate eppure, in qualche modo, continuava a riemergere. Il finale del quarto set è stato emblematico e dopo aver ripreso per i capelli la partita, il break ad inizio quinto set lo stava proiettando in quell’Olimpo in cui Robin Soderling rimane l’unico abitante. Dopo tutti quegli sforzi, era ad un passo dal battere il suo acerrimo rivale sul suo campo preferito. Quello smash ha rovinato tutto, portandosi dietro diverse scorie per tutta la stagione estiva. Ricapiteranno occasioni simili al serbo?

4) Azarenka vs Mariana Alves

Tutti dovrebbero avere in mente come mai Mariana Alves, la giudice di linea portoghese, sia (suo malgrado) tanto famosa nel circuito. Nel 2002 commise una serie incredibile di errori nel match tra Serena Williams e Jennifer Capriati ai quarti di finale dello US Open. Tutti a discapito dell’attuale n.1 del mondo (VIDEO). Come se non bastassero questi errori macroscopici, quella partita è anche l’unica volta in carriera in cui Serena ha perso una partita agli US Open dopo aver vinto il primo set. Statistiche a parte, Azarenka nel 2004 aveva appena quindici anni. Forse quel giorno guardava la partita tra un allenamento e l’altro e forse quel giorno era scandalizzata tanto quanto la sua rivale odierna.

A Madrid, contro Ekaterina Makarova sul 3-3 al terzo una risposta della bielorussa è terminata lunga. Azarenka sfoga la sua rabbia gettando la racchetta a terra e riceve un penalty point. Ignara del fatto che ad inizio partita aveva preso un primo warning, contesta la decisione alla Alves con un eloquente «How are you still on the bench after all you done?» («Come puoi essere ancora seduta lì dopo tutto quello che hai fatto?»). Più chiara di così?

5) Janowicz impazzisce

Avanti un altro. Dopo la bielorussa è il turno del polacco Jerzy Janowicz. Siamo agli Australian Open, nel match di secondo turno tra lui e l’indiano Somdev Devvarman. Nel tie-break del primo parziale, sul set point in favore del polacco, un dritto di Devvarman rimbalza nei pressi della linea laterale. Il giudice di linea la valuta buona, Janowicz no. Passati due secondi, non sentendo alcuna chiamata, Jerzy si scatena in una scenata rabbiosa. Tutta la sua furia espressa in tre parole («How many times?», ovvero “quante volte?») per sfogare la rabbia di un set, poi perso, che poteva chiudersi lì.

6) Il mercoledì nero di Wimbledon

Il 24 Ottobre del 1929 la borsa americana di Wall Street conosce il suo giorno più nero della storia, con l’inizio di un crollo terrificante e problematico per tanti. Il 26 Giugno 2013 Wimbledon conosce la sua giornata più nera forse di sempre. Nello stesso giorno si sono ritirati in sette atleti, in più sono crollati Roger Federer e Maria Sharapova. Fu un colpo incredibile per tutti gli appassionati. Per lo svizzero, poi, è stato il colpo forse più duro assieme alla sconfitta subita poi da Tommy Robredo a New York. Mai eliminato prima dei quarti da nove anni, il secondo turno contro Sergiy Stakhovsky non si prestava a particolari timori. Ma nell’edizione di Wimbledon tra le più sorprendenti di sempre è andato in scena l’imponderabile: con un tennis tutto in spinta, fatto soprattutto di tante volèe, l’ucraino n.116 del mondo ha saputo conquistare il più bel successo della sua carriera. Sul centrale di Wimbledon, teatro di tantissimi successi dell’ex n.1 del mondo (e campione in carica), era lui ad uscire vincitore. Un sogno, purtroppo per lui durato appena il tempo di una notte, vista la sconfitta in quattro set ad opera di Jurgen Melzer al turno successivo. Ma in fondo il suo torneo l’aveva probabilmente già vinto.

7) La polemica Williams-Sharapova

Due primedonne. Cosa capita quando due primedonne si scontrano? Nessuna vuole cedere il passo. Non sia mai. Chi è l’altra? Cosa dovrei fare io?

Così la rivalità sportiva si è spostata brevemente sulla vita privata. Piccolo aneddotto: prima di fare coppia fissa con Maria Sharapova, chi era la tennista con cui Grigor Dimitrov era stato beccato in giro? Esatto. Serena Williams.

L’equilibrio su questo piano è rimasto stabile fino a quando Serena Williams non ha rilasciato una velenosa intervista alla rivista “Rolling Stones”. Oltre a contestare (ed a modificare poi le dichiarazioni) a proposito di una minorenne stuprata, l’americana ha parlato della russa definendola «noiosa, e che se vuole stare con l’uomo dal cuore nero che faccia pure». Apriti cielo. La Sharapova non ha impiegato tempo a rispondere, definendo la propria rivale un’autentica rovina-famiglie. «Se vuole parlare di argomenti personali, ci dica di più sul suo fidanzato. Mouratoglu era spostato, con due figli, ed ora sta divorziando».

A quel punto Serena, capendo che doveva ritirare le sue dichiarazioni nei confronti della rivale, ha corretto il tiro e cercato di smorzare i toni di un rapporto mai idilliaco tra le due.

8) Azarenka e l’MTO molto strano

Agli Australian Open si stava giocando una semifinale piuttosto inattesa tra Victoria Azarenka e Sloane Stephens. La bielorussa era avanti 6-1 5-3 quando ha ceduto il servizio nel momento di chiudere il match e chiede l’intervento del fisioterapista. Nessun problema specifico, nessun fastidio muscolare. «Ho avuto come un attacco di panico, da qualche game respiravo a fatica. Avevo un motivo per chiamare MTO» dichiarerà poi la futura vincitrice del torneo.

Agli occhi di tutti, della giovane Stephens in particolare, non è piaciuto il gesto della rivale. Ha fermato il gioco per una decina minuti, interrompendo un momento molto favorevole alla statunitense, rientrata prepotentemente in partita dopo aver annullato cinque match point. Il pubblico stesso ha mostrato ad Azarenka di aver gradito poco il gesto con un applauso molto freddo al termine della partita.

9) Un anno di Fognini

Fabio Fognini ha sparso lungo gli undici mesi alcune “perle” che lo rendono tra i più controversi giocatori del panorama italiano ed internazionale. Lo si ama o lo si odia. Non ci possono essere vie di mezzo. Fabio è così, non bisogna chiedersi il perché. E’ un pacchetto “all-inclusive”. Quest anno ci sono state, tantissime situazioni che lo hanno visto protagonista.

Il momento “migliore” forse è stato a Wimbledon, quando assieme al giudice di linea Pascal Maria ha inscenato una polemica per una palla chiamata fuori che ancora oggi impazza su youtube. Il povero Fabio si dimenava cercando di far valere la propria idea. Maria, al contrario, rideva con la mano davanti al volto.

10) Hercog poco femminile a Palermo

Durante il match contro Roberta Vinci, Polona Hercog si è lasciata scappare un gesto ben poco signorile. Il punteggio era sul 6-5 e servizio in suo favore nel secondo parziale, dopo aver perso il primo, quando dopo un doppio fallo sul punteggio di 40-40 rivolge per tre volte un gesto dell’ombrello al giudice di linea colpevole di averle chiamato un “fallo di piede” sulla prima di servizio. Sono piovuti una marea di fischi dagli spalti e l’arbitro non ha potuto fare altro che dare il penalty point alla slovena. Forse era davvero il minimo.

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