Perchè Nadal può superare Federer

Tra i tanti argomenti del tennis, ritengo che il confronto Federer vs Nadal non si esaurirà mai. Scriveranno libri interi di storia (sportiva) su questo argomento, perché tanto ha da dire e tanto continuerà ad offrire. Basta solo pronunciare questi due nomi assieme per assistere ad uno scontro degno delle più pittoresche discussioni politiche/calcistiche delle bettole di paese.

 

Uno sport dai puristi definito nobile che però ha inscenato, negli ultimi anni, una diatriba che ha lasciato scattare, in tutti noi, quella perdita di aplomb che il tennis ha sempre conservato. Era forse uno degli ultimi baluardi tra gli sport che meno si lasciavano contagiare dal tifo da stadio, ma Nadal e Federer, così immensi e così diversi, ci hanno portati ad una dimensione più volgare, ma probabilmente anche più umana.

Non che di rivalità non ce ne siano mai state nel tennis, Borg e McEnroe, Agassi e Sampras per citarne altre, ma quante hanno suscitato questa stessa enfasi e questa stessa viscerale passione? Nella generazione in cui sto vivendo, sicuramente nessuna.

Ad oggi la rinascita di Nadal viene vista come una tragedia per i federiani, costretti anche a non doversi più godere le imprese del proprio eroe, sconfitto dagli acciacchi dell’età e dallo sconforto. Dopo il secondo Us Open ed il tredicesimo slam vinto, la domanda riecheggia di nuovo nell’aria e sa un po’ di minaccia per chi che sperava di non rivederlo: Nadal potrà mai raggiungere Federer?

Una domanda che suscita terrore, nei federiani, che fa impazzire di gioia, i nadaliani, e che a me fa sorridere, perché il vero punto focale è: in cosa dovrebbe raggiungerlo?  Negli Slam verrebbe da pensare, ma è veramente questo il punto? Chi ha più slam dell’altro stabilisce chi sia il migliore fra i due?

Ironizzo all’idea di dover paragonare due stili di gioco, due caratteri totalmente diversi e dover anche stabilire un migliore, come un gioco a premi od un quiz televisivo. Solitamente si lascia ai posteri l’ardua sentenza, ma stavolta nemmeno l’ora avranno voglia di scomodarsi, talmente è delicata e complessa la questione.

La verità è che la domanda non ha senso porsela perché, per motivi assolutamente diversi, Nadal ha già raggiunto Federer.

Apprendo fin da subito che non sia un’affermazione facile da motivare, ma tenterò comunque una disamina che spieghi il mio personale perché.

Nadal ha un talento che è stato definito  costruito, ed è un affermazione non sbagliata ma è pur  sempre un talento. Quello di Federer è cristallino, puro, semplicemente innato, Nadal lo ha dovuto forgiare, plasmare ed è sicuramente un modo diverso di possedere talento, ma stiamo parlando della stessa medesima parola. C’è chi lo odia per aver costruito un tennis nato sul fisico, determinato solamente dalla potenza, dal difendersi strenuamente per poi affondare solo se quando si è sicuri di ottenere il punto. Opinioni condivisibili ma che comunque non danno merito alla sua forza, alla sua capacità di non cedere un punto, di esserci sempre e comunque, di avere un intelligenza tattica ed una preparazione mentale al di fuori dal comune. In questo Federer, come tutti quelli che possiedono un talento innato, non lo ha sviluppato come Nadal. Ci sono volte in cui lo si vede sconfortato, senza che però accenni una minima lamentela, e lo si comprende dall’espressione corrucciata del viso e dagli improvvisi cali di concentrazione che a volte si concede. Nadal al contrario, è pronto ad approfittarne sempre. Potrà essere noioso (e molte volte lo è) ma sa essere risolutore come pochi.

Sono così diversi da essere perfetti, nelle loro forme di diversità. Ci hanno regalato una diatriba bellissima, quando ci sembrava dover assistere ad un dominio solamente svizzero. La nemesi era necessaria e per quanto sia distruttiva del gioco altrui, ha comunque portato un innovazione. Il dritto anomalo è poi un suo marchio di fabbrica, con la roteazione particolare che imprime alla palla e la racchetta che completa il giro del busto, quasi fosse il lazzo di una corda. Gesti e movimenti questi che rimarranno e ricorderemo. Non sta a me stabilire se abbiano abbellito od imbruttito il tennis, ma lo hanno ripagato di successi, slam in bacheca, gratificazioni, record e quant’altro: Chi vince ha sempre ragione.

Entrambi sono campioni, entrambi sanno comunicare con la gente e sanno trasmettere passione. I nadaliani sanno emozionarsi nel vedere quel pugno sferrato quando Rafa conquista un punto determinante, digrignando i denti e saltando come se fosse una molla. Infiamma chi lo ama, così come Federer infiamma quando esibisce la sua tranquillità che sfocia poi in lacrime ad ogni trionfo, ad ogni vittoria. Modi diversi di esprimersi, ma ugualmente efficaci ed emozionanti.

 Le loro dichiarazioni restano poi sempre nei limiti della correttezza sportiva, esaltando anche le doti degli avversari. Non sono favorevole ad un eccessivo buonismo, ma il rispetto che hanno verso loro stessi e gli altri non mi sembra circondato dal velo dell’ ipocrisia. Mi ha dato sempre l’impressione che fra i due ci sia non amicizia, ma rispetto ed ammirazione per il tennis, diverso, che esprimono. Probabile che i due si stimino molto di più rispetto ai propri sostenitori, che invece non vedono l’ora di farsi la guerra a suon di boriose discussioni e fumose statistiche.

Ricordo su tutti un aneddoto per testimoniare il rapporto fuori dal campo: nel 2005, Nadal e la sua fidanzata non avevano trovato posto su un aereo di linea per andare a Cincinnati e Federer gli offrì un passaggio con il suo volo charter affittato per sé e per il suo staff. Nulla di particolarmente amichevole, ma è pur sempre un gesto che racconta un altro Federer e Nadal di cui nessuno parla.

Nadal ha raggiunto Federer perché è entrato nel cuore della gente, come lo svizzero, ma ha saputo anche  dare fastidio e continuerà a suscitare odio, invidia, polemiche, sospetti. Ogni suo ritorno improvviso e vincente, sarà sempre visto con sospetto da chi non lo ama, ma è altrettanto vero che sarà anche acclamato ed ammirato dai suoi sostenitori, esattamente come Roger.

Sono e rimarranno sempre nella storia del tennis e nessuno slam in più, nessuna classifica, nessun paragone con le epoche del passato, potrà mai soppiantare questa verità. E’ l’unica che sicuramente rimarrà impressa nella memoria di tutti.

 

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