Il pigiama di Maria e i controlli antidoping

Giorno del giudizio quello no, ma il giorno in cui è iniziato il WTA Championships 2012, quello sì, è arrivato.

Mattina:
Sai sempre dove si trova, in qualsiasi parte del campo si sia messo. Non passa inosservato. Non oggi almeno, non con quelle scarpe giallo evidenziatore, quel pantalone sotto il ginocchio da pescatore e il calzino sotto la caviglia. E’ il manager di Petra Kvitova. Mentre lei è in campo per la sua ora di allenamento, lui gira intorno al campo e raccoglie le palline. Certo che se ti alleni con due macchie gialle in perenne movimento intorno al campo oltre al diritto e rovescio, alleni anche la capacità a rimanere concentrata e a non lasciarti distrarre da nulla. Forse anche le scarpe giallo fosforescenti hanno un loro perchè.

Dopo Kvitova, il campo è per Sara Errani. Non una manciata di minuti leggeri, ma una bella sessione  incentrata per Sara sul giocare sul rovescio della avversaria, ovvero Sharapova. A seguire l’allenamento c’è Barazutti. Poi arriva Roberta Vinci. Veloce saluto a Sara. E si mette accanto a Barazzutti. Lui è lei a braccia conserte osservano. Poco dopo incomincerà una lunga conversazione fra loro. A tratti intensa. Ma sempre con sorrisi da entrambia stemperare qualche momento caldo. Chissà di cosa parlavano…forse denaro.?

Questa settimana Sara Errani e Roberta Vinci sono seguite dal coach di Sara. E così quando Errani  si riposa, Pablo prosegue con Vinci. La sua maglietta è completamente bagnata, poi dici uno non si suda lo stipendio.

Per le giocatrici entrare in campo è una semplicie camminata con qualcuno che le avverte, per i tempi televisivi, quando farlo. Ma dietro quella manciata di secondi ci sono lunghi prepartivi. In mattina la parte di : uscita dagli spogliatoi, stop per l’intervista pre partita, posizionarsi dietro i tendoni chiusi aspettando l’annuncio e finalmente entrare in campo ha impegnato oltre 45 minuti di prove.

 Le cavie utilizzate a mo’di test, direttore del torneo,  vice-supervisor, responsabile televisiva operativa di Eurosport. Durante la preparazione di un torneo tutti si danno da fare, nessuno escluso.

La scena che in TV si vedrà minimo sei volte al giorno è la seguente:
telecamera alle spalle della giocatrice, tende chiuse, sbuffo di “fumo” per spettacolarizzare l’entrata, e due giovani ragazze con gesto deciso aprono la tende pensati e scure, la giocatrice entra finalmente in campo. Dopo aver visto le prove, una leggera preoccupazione per la quantita di fumogeo che le  due giovani addette dovranno respirare mi è venuta.

E finalmente si inzia. Nel ‘cerimoniale di entrata in campo è previsto che le giocatrici entrani mano nella mano con una raccattapalle. E’ così per Kvitova, Radwanska ,Kerber, Errani, Sharapova. Serena no, entrano camminando una accanto all’altra. E a guardare la faccia della ragazzina, sembra più lei che non ha osato avvicinarsi troppo.

Radwanska sorride dopo aver vinto per la prima volta su quatto incontri contro Kvitova“Ho visto le statistiche prima del match e ho pensato che sarebbe stato bello un cambiamento”  Il sorriso rimane per un pò sulle labbra “Ma èsempre difficile il primo match” e sempre sorridendo “Sono molto felice di aver potuto giocare il mio miglior tennis e aver vinto in 2 set. Lo scorso anno sono andata vicina a giocare le semifinali, questa è la ragione percui voglio veramente arrivarci quest’anno. Farò del mio meglio”
Kvitova entra  e già fa tenerezza, ha gli occhi arrossati.  Un paio di volte di volte diventano lucidi ma non scendono lacrime. “Sono sempre nervosa pirma di un match. Oggi le dita erano intorpidite, le gambe non andavano e sono molto delusa da come ho giocato”.  E’ praticamente impossibile trovate una sola persona che dica qualcosa di negativo su Petra. Perchè lei  è così, umile e sincere quasi in modo imbarazzante. Quando le chiedono ma dopo un match come questo sei più arrabbiata o delusa, lei ci pensa su e risponde ‘Entrambi’ , anche con gli ochi rossi riesce anche a ridere di se stessa. E subito dopo ‘Ma negli spogliatoi non hai spaccato nessuna racchetta, quanche gesto per scaricare la frustrazione?” Lei, sempre con quel sorriso disarmante risponde ‘Non è nel mio stile’.

Mentre in quella stanza una ride e l’altra piange, in campo è entrata Wiliams contro Kerber. Serena Williams non è solo una grande campionessa ma ha anche questa aurea, oramai più fra la stampe che fra le giocatrici di essere invincibile. Ma roba che se l’avversaria fa un semplice 15, qualcuno in sala stampa cade dalla sedia.  E Angelique Kerber non è pagata per fare la vittima dei film del orrore. Dopo 8 games sono 4 giochi pari. Serena ha servito 1 ace e fatto 1 doppio fallo, come la tedesca. L’espressione dell’americana sembra preda di uno spasmo di dolore e frustrazione. Poco dopo guardi il tabellone e dal 4 pari primo set stanno 6-4  4 a 2 Serena. Qualche minuto ancora e vince il suo match di esordio. Le chiedono “Kerber era molto eccitata di essere al master, forse sovra eccitata e dopo aver perso il set le sue energie sono crollate. Lo hai notato?” Lei che dice sempre di non notare nulla, ammette di aver visto un netto calo della tedesca. Visto che sembra di buono spirito qualcuno ci prova “ E tu ti ricordi come ti sentivi al tuo primo master?” “Onestamente no. E’ stato nel 1800!“ .Va bene è stato tanto tempo fa…ma un pò di pesce nella dieta di Serena ci starebbe bene, il fosforo è un piccolo aiuto per la memoria. 
Tanto per dire, Serena ha vinto il suo primo Wta Championships nel 2001, Angelique Kerber ha giocato il suo primo match fa professionista nel 2003. E nel 1800, Billi Jean King, la fondatrice della Wta, anche se sembra incredibile, non era ancora nata.

Ultimo match della giornata Errani-Sharapova. Per prima entra in campo l’italiana .Caloroso applauso. Pensi ah però! Sara tiene per mano la raccattapalle e sono della stessa altezza. Sara è quella con la borsa da tennis sulle spalle.

Poi entra Maria Sharapova ed è standing ovation. E pensi dal punto di vista del pubblico il match è già deciso.

La ex-giocatrice turca Ipek Senoglu qui fa un po’ tutto ed è , oramai, la donna immagine della federazione turca. Questa settimana è anche presentatrice. È passata dalla scarpe da tennis ai tacchi a spillo … su di un campo da tennis indoor…qualcuno provi ad immaginare cosa passa per la mente del direttore del torneo e della supervisor nel momento in cui l’hanno vista.

I fan turchi aggiungono l’effetto sonoro ai colpi che loro pensano, va bene tutti pensano, essere conclusivi. E in quel momento parte un“ooooooooh tipo coro allo Stadio quando i tifosi aspettano l’entrata in campo di un loro giocatore favorito. Il lungo accompagnamento sonoro ha una ragione: sui foglietti lasciati su tutte le poltroncine dello stadio, scritto solo in turco, c’era scritto:  no flash, suonerie dei cellulari spenti, non fumare. Non c’era  scritto di essere anche silenziosi.

Sharapova e Errani sono due giochi pari dopo 34 minuti. 
Dopo 55 minuiti la Errani perde il primo set.
Praticamente come giocare sulla terra battuta. Come giocare la finale di Parigi. E con 22 dritti vincenti Sharapova incamera il primo punto del suo girone con lo stesso punteggio di Parigi-

Per Errani e Kvitova stesso punteggio, ma mentre la ceca era in lacrime, l’italiana è comunque sorridente e contenta della propria partita. Rispetto alla finale di Slam, qui a Istanbul “Ho giocato meglio”. E come riesce spesso alla Errani, sintetizza il tutto con una battuta “Ho corso tanto, lei sembra arrivare su tutte le palle con un solo passo. Io, 87 passi ogni volta”.

Sharapova è ovviamente soddisfatta, come sempre rende omaggio all’avversaria. Dopo di che si parla di altro, tipo se ha seguito il caso di Lanc
e Armstrong “Non sono molto interessata al ciclismo”.  Il doping è un argomento delicato ma lei lo rende da sit-comedy “Certo che i controlli sono sufficienti! Appena sono tornata a casa dopo US Open, la mattina alle 6, è arrivato il controllo mi sono detta ‘Ah, bentornata a casa!’. Però dare un ora della propria giornata per essere rintracciati, non è poi così complicato. Io do sempre un’ora nel cuore della notte, tanto non sarò da nessuna altra parte che nel mio letto”. Come a dire che vita noiosa che ho “e quando succede loro arrivano e aspettano. E io aspetto finchè devo andare in bagno. Immagina la scena: tu sei in pigiama, il tuo cane si chiede cosa sta succendendo, chi sono questi sconosciuti a casa. È tutto così bizzarro”

Poi la businees woman che è in lei esce allo scoperto quando  chiedono se le sue caramelle ‘Sugarpova’  si potranno acquistare anche in Turchia. Mi sembra di assistere ad una pubblicità televisiva “Mi piacerebbe! Ho fatto un tentativo di portare due buste di caramelle con me, ma sul l’aereo tra me e il mio team sono sparite. Ma ehi, la grande notizia, tra due settimane potranno essere ordinate online sul sito sugarpova.com! ” è qui ti aspetti parti la musichetta della pubblicità.  Invece l’unica cosa che parte se non mi sbrigo, è l’ultima navetta per l’albergo.

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