Coppa Davis. Italia, è il momento di festeggiare

È il momento di festeggiare. A distanza di quindici anni l’Italia torna fra le prime otto nazionali tennistiche del mondo. I quarti di Coppa Davis mancavano dal lontano 1998, quando gli azzurri si spinsero addirittura fino al match clou, perso a Milano con la Svezia, nel segno di quel maledetto infortunio ad Andrea Gaudenzi nel primo singolare che lo opponeva a Magnus Norman.

 

Da allora un crollo vertiginoso: la retrocessione in “serie B” due stagioni più tardi, dopo una pesante debacle interna contro il Belgio, e addirittura l’umiliazione della discesa negli inferi della “C” nel 2003, battuti a Harare dallo Zimbabwe. Poi, il pronto ritorno in “B”, dove l’Italia è rimasta fino a quando, nel settembre 2011, ha espugnato Santiago come accadde nel mitico 1976, facendo ritorno nell’elite della storica manifestazione.

Un anno di assestamento, con la sconfitta in Repubblica Ceca e la nuova affermazione nei play-off sul Cile, e ora, finalmente, il successo sulla Croazia nel World Group. La tendenza negativa è stata decisamente invertita, grazie a una squadra solida, nella quale ognuno ha offerto un contributo significativo: da Paolo Lorenzi, che in avvio ha trascinato Marin Cilic al quinto, ad Andreas Seppi, che ha immediatamente pareggiato i conti battendo Ivan Dodig, da Simone Bolelli, protagonista nel doppio, a Fabio Fognini, che alla vittoria di coppia ha aggiunto quella nel singolare decisivo, rimediando a una falsa partenza costatagli il primo set.

Un’affermazione meritatissima, ottenuta con la compattezza del gruppo e sfruttando al meglio i punti deboli dei nostri avversari, che, Cilic a parte, non erano davvero in grado di farci paura. Oltre a Dodig, erano stati convocati il 24enne Nikola Mektic e il 19enne Mate Pavic, rispettivamente numero 260 e 367 del mondo, e dunque il capitano Zeljko Krajan, contrariamente a Corrado Barazzutti, non disponeva di alternative valide ai due titolari.

Ora il team italico è atteso da un volo intercontinentale che ad aprile lo porterà in Canada, per affrontare i sorprendenti nordamericani, capaci di eliminare la Spagna, peraltro giunta a Vancouver in formazione che definire rimaneggiata è un eufemismo (priva di Nadal, Ferrer, Almagro, Verdasco e Feliciano Lopez!). Com’è ovvio, non sarà facile raggiungere la semifinale, ma di certo il tabellone poteva proporci confronti ben peggiori e gli azzurri non partiranno battuti.

Sulla carta, gli unici punti nei quali i nostri prossimi avversari godranno del netto favore dei pronostici saranno i due singolari del bombardiere ventiduenne Milos Raonic, attuale numero 13 del mondo (proprio com’era a Torino Cilic, nel frattempo salito al 12esimo posto) e indicato dalla maggior parte degli addetti ai lavori come prossimo top ten. Contro il gigante di origini montenegrine, sul veloce e in trasferta, sarà davvero arduo spuntarla, a meno di una sua giornata no abbinata a una prestazione monstre di Seppi (che, comunque, non va dimenticato, è numero 18 ATP, solo cinque posti più in basso) o Fognini.

Il secondo singolarista canadese, però, vale molto meno di quello croato, già battuto da entrambi i nostri. Con gli iberici è stato schierato il 28enne Frank Dancevic, che, grazie al successo su Marcel Granollers, è salito questa settimana al 151esimo posto del ranking ATP (era 166esimo): il suo career high è il 65esimo gradino raggiunto nel settembre del 2007. Il capitano Martin Laurendeau potrà contare altrimenti sul 22enne Vasek Pospisil (n. 127), che con la Spagna è stato utilizzato solo in doppio, al fianco dello specialista quarantenne Daniel Nestor, noto soprattutto per una clamorosa vittoria in cinque set su Stefan Edberg ottenuta in Davis nel 1992 (ventun anni fa!). Anche lo stesso punto del doppio appare senz’altro alla nostra portata, considerato anche che Nestor e Pospisil hanno appena perso con Marc Lopez e un acciaccato Granollers.

Ora, però, prima di rivolgere i pensieri al prossimo impegno, che per inciso rappresenta una chance da non mancare e andrà preparato fin nei minimi dettagli, è il momento di festeggiare. Nel giorno in cui a Roma l’Italia del rugby ha battuto i vicecampioni del mondo della Francia nel Sei Nazioni, anche l’Italia del tennis ha voluto regalare una bella soddisfazione agli appassionati. Ce la godiamo in pieno, per una volta senza se e senza ma, ringraziando di cuore i protagonisti del tie e anche chi, pur non essendo in campo al Palavela di Torino, ha dato alla causa Davis un apporto fondamentale negli anni scorsi: su tutti, Potito Starace.

Dalla stessa categoria